Onestamente ci sono due cose della musica tedesca che mi disturbano moltissimo: i Rammstein e il rap, per ovvie ragioni di cacofonia. Anche chi ama alla follia l’aspro idioma di Goethe non può non riconoscere l’effetto comico-grottesco di molti rapper tedeschi, che sembrano essere la parodia della controparte statunitense, ma soprattutto di se stessi.
Un rapper di Bonn di origini afghane, Ssiawosh Sadat in arte SSIO, ha però attirato la nostra attenzione con un brano pubblicato nel 2013 dedicato a uno degli attori italiani più celebri degli ultimi decenni: Rocco Siffredi. Il pezzo, intitolato semplicemente con il nome e cognome del divo italiano, lo ritroviamo in BB.U.M.SS.N, album d’esordio del nostro che dietro quella sigla criptica parrebbe rimandare al verbo tedesco bumsen, che significa proprio “scopare”. Ma forse qui siamo troppo cogitabondi. Esprimiamo quantomeno la nostra gratitudine a SSIO per non aver conferito la doppia k mortale al nostro stallone italiano.
Le premesse non lasciano di certo presagire un placido scenario bucolico e un’aggregazione di fini intellettuali. «JAJAJAJA», tuona SSIO prima di fare l’inventario degli accessori necessari al cinghiale da competizione per darsi alla caccia della femmina e cercare di emulare Rocco. «Boxer comodi pronti, pacco largo pronto, zio, tutto pronto». Entra subito in scena l’oggetto dell’infatuazione, il cui nome, un po’ shakespearianamente, suscita una profonda riflessione: «Il suo nome era Lana, amo il nome, perché letto al contrario vuol dire, ehm ehm» (Ihr Name war Lana, ich liebe den Namen, weil umgekehrt heißt es, hrm hrm). Pudicamente e con discrezione si lascia all’ascoltatore la facoltà di interpretare e di sognare.
https://youtu.be/w33WgRHjGaQ
Nella prima strofa si procede con la narrazione dell’aggregazione tra manzi: motori e donne «mit dickem Arsch» (col culone di berlusconiana memoria), aumenta il «Fickbedarf» (“esigenza di chiavare”), cosicché, su di giri, SSIO si sente quasi di dover frequentare un bordello. Tra grigliate, bistecche e vodka, il protagonista è tronfio e millanta un sex appeal da novello Rocco, nonostante a guardarlo ricordi più che altro il commesso di un negozio di cellulari usati: «Le sbarbe vogliono venire a letto solo con persone virili come me (…), costruisco grandi cose come gli imprenditori edili» (Schnecken wollen im Bett nur maskuline Menschen wie mich (…) und bau’ große Dinger wie Bauunternehmer).
Storditi dalla forza poetica si barcolla quasi inconsapevolmente verso il ritornello dal chiaro sound vintage: riecheggiano coretti simili a quelli di White Lies di Grandmaster Flash, ma qui sembra più la sigla di un programma o di una televendita anni ’90. I coretti, in crescendo, propongono anaforicamente il prodotto «ROCCOOO, ROCCOOOOO, ROCCO SIFFREEEDIII» con la tipica affascinante “r” tedesca. Indossando le ciabatte e l’accappatoio, SSIO riceve il potere priapico e… Tadaaan! Diventa come Rocco, un supereroe. Ritornano anche Lana e l’accenno alla palindromia smart: «Allora, cosa significa (il suo nome) letto al contrario, bitch?» (Was heißt das denn wohl rückwärts, NUTTÖÖÖ?).
Nella seconda strofa, dotato dei suoi superpoteri a 24 centimetri, SSIO passa dritto all’attacco ricorrendo all’artiglieria pesante, senza mezzi termini. Ormai si è rocchizzato e può tutto: copulare con le lettrici di Cosmopolitan («Ficke Leserinnen der Cosmopolitan»), importunare le donzelle in discoteca palesandosi da dietro mentre ballano, creando anche un ingombrante quanto tangibile effetto sorpresa («Tanz’ Frauen von hinten auf Parties an, weil ich ‘rumlauf mit ‘ner Latte wie Dachdecker» – a scanso di equivoci, in tedesco Latte significa “erezione”) e mordere le natiche alle donne come fossero merendine Milka Tender. Insomma, un signore dalle chiare intenzioni.
Con i bicipiti scolpiti e un po’ fumato («Il sole aumenta l’effetto della marijuana» – roba da National Geographic dei povery), si tuffa in piscina, dove si celebra il gran finale. Continua a fare avances sempre più spinte alle malcapitate, sfiorandole con la sua mezza erezione come il DJ scratcha il vinile. Una similitudine da brivido. Potere di Rocco, vieni a me!
Rocco Siffredi
JAJAJAJA, so siehts aus
Lockere Boxershorts parat, dicke Grabisknolle parat, Bruder, alles parat
Sonne scheint. Und dann war da diese eine. Ihr Name war Lana
Ich liebe den Namen weil umgekehrt heißt es, hrmhrm
SSIO. Ah
Lauf’ ‘rum mit Schwimmhose und Assiletten
Grabis-Packets, Gewichte stabil stemmen
Und vor den Weibern Posieraction starten
Während wir im Benz mit Turbinfelgen fahren
Eifelfango steigert den Fickbedarf
Auf der Lauer nach Weibern mit dickem Arsch
Seh’ im Intervall Beine mit runden Hupen
Und muss weil ich dann geil bin den Puff besuchen
Wenn’s kalt oder draußen sehr nass ist
Kommt keiner aus dem Loch ‘raus wie wenn ich abspritz
Alles da, Grill, Steak, Haze und Vodka
Mach’ mit ‘nem Ball bei Frauen den Jay-Jay Okocha
Weil ich zu krass für diese Welt bin
Schnecken wollen im Bett nur maskuline Menschen
Wie mich, NUTTÖÖÖ, ich rauche Amnesia
Und bau’ große Dinger wie Bauunternehmer
(Rocco, Rocco, Rocco, Rocco Siffredi)
Schlappen tragend im Bademantel
Da werde ich zum
(Rocco, Rocco, Rocco, Rocco Siffredi)
Ihr Name ist Lana
Was heißt das denn wohl rückwärts, NUTTÖÖÖ?
Qualmende Palmen mit Bombenknobillen
Ficke Leserinnen der Cosmopolitan
Ich weiß, ich bin kein Sympathisant
Tanz’ Frauen von hinten auf Parties an
Weil ich ‘rumlauf mit ‘ner Latte wie Dachdecker
Beiß auf Frauenärsche wie auf Milka Tender
Mache Nummern klar in Nike-Tretern
Von Schutz in Radlerhosen auf Inline-Skater
Rauch’ ein Babak mit Ali und Hana
Sonne verstärkt die Wirkung von Marihuana
Mein Bizeps ergibt sich durch Matratzensport
Baby, darauf geb’ ich dir mein Kanackenwort
Mit Hanteln Gewicht stemmen
Dann mit ‘nem Entchen ‘nen Jump in das Schwimmbecken
Ich streichel’ Kitzler von Alten mit meiner Halblatte
Wie ein DJ beim Scratchen seiner Schallplatte