La ricetta rap & festival è sempre dura da far trangugiare alla particolare platea del teatro Ariston nota per i suoi gusti un tantino reazionari.
Dal lontano 1989, quando uno scapestrato e artisticamente rimpianto Jovanotti da pioniere del rap di casa nostra (anche se in un inglese maccheronicissimo) si trasformava improvvisamente in rocker con la sua Vasco, riuscendo ad arrivare quinto, ma rimanendo impresso nelle menti degli astanti più per il suo fare da gioppino, non molto è cambiato e il genere fatica sempre a mietere consensi tra un pubblico troppo fossilizzato sul cliché della canzone leggera italiana.
Chi ha provato a invertire il trend ci ha molto spesso lasciato le penne: Piotta con Ladro di te nel 2004, ultimo; Frankie Hi-NRG nel 2008 (Rivoluzione – 14° posto) e nel 2014 (Pedala – 8°), con due pezzi che in pochi ricordano o vogliono ricordare; Moreno nel 2015 non riesce nemmeno a sfruttare il seguito mediatico che la vacca dalle sizze grosse dei reality offre, con la sua Oggi ti parlo così che non va oltre il 15° posto finale, molto vicina alla linea di taglio; Clementino nel 2016, per strappare un onesto settimo posto, ha dovuto infilarci a picconate un ritornello melodico, mentre Rocco Hunt, vincitore nelle nuove proposte 2014 con una canzone che puntava tutto sul messaggio sociale in Nu juorno buono, non ha saputo bissare il successo all’esordio nei big, finendo persino dietro al già citato Clementino.
Il caso più emblematico riguarda tuttavia la partecipazione dei Sottotono, il duo formato dal buon Tormento a.k.a. Yoshi, al secolo Massimiliano Cellammaro, e Massimiliano Dagani, in arte Dj Fish, alla disgraziata edizione 2001. Il Festival di quell’anno fu infatti funestato in lungo e in largo da polemiche relative a ospiti esuberanti o controversi, campioni non all’altezza, ascolti bassi ed episodi al limite del surreale, contornati dalle patetiche performance di un Massimo Ceccherini totalmente avulso dal contesto e di un Enrico Papi ai minimi storici, soltanto parzialmente arginate dalla professionalità e dalla bravura di Raffaella Carrà, tanto che dai più l’edizione viene ricordata come una delle peggiori di sempre della kermesse ligure.
Le chiacchiere in seno a “Mezze verità”, onesto pezzaccio che i Sottotono hanno avuto il merito di aver proposto a una platea totalmente digiuna di rap in un periodo in cui il rap non se lo filava nessuno, iniziarono ancor prima del via: la commissione artistica del Festival, all’atto della lettura dei testi, si accorse del linguaggio scurrile di alcuni passaggi e chiese al duo di modificare le liriche per renderle più adatte all’ambiente borghese di Sanremo. Tormento e Fish accettarono, bon gré mal gré. Facendo fede alla tradizione del rap decisero tuttavia di non modificare il testo ma di inserire delle pause a guisa di taglio, per denunciare un atto di censura che si rifiutarono di mandare giù completamente.
I grossi problemi iniziarono tuttavia quando, al clima rovente si aggiunse l’intromissione di Striscia la Notizia, il TG satirico che dello sfottò e della dissacrazione a Sanremo ha fatto una crociata. Sempre a caccia di veri o presunti plagi, i segugi di Antonio Ricci scoprirono una somiglianza sospetta tra la canzone dei Sottotono e la hit dei N’Sync Bye Bye Bye. Da lì continue provocazioni e richieste di ammisione del plagio, fino ad arrivare al climax della tragedia: il tentativo di consegna da parte di Valerio Staffelli del Tapiro d’Oro. Lo staff di Mediaset e quello dei Sottotono sono a contatto diretto negli angusti spazi del backstage sanremese: un ascensore chiamato, un gesto interpretato malamente, un po’ di tensione e la tragedia diventa farsa, con sputi e spintoni che volano e Staffelli che finisce al pronto soccorso con uno zigomo gonfio.
Ciò che avviene dopo è forse ancora peggio: le pantomime dell’inviato di Striscia, che calca la mano come fosse stato aggredito da uno squadrone di marines e un pesante comunicato dei Sottotono, che arrivano persino a insinuare l’esistenza di un complotto di stampo fascista ai loro danni. Pane per i denti dei critici di Sanremo, abbastanza per rincarare ancora di più la dose sulla perniciosità della musica rap, già finita nell’occhio del ciclone per la partecipazione alla stessa edizione di Eminem, osteggiata fino all’ultimo da parte della stessa Rai e da buona parte dell’opinione pubblica.
Com’era logico aspettarsi, Mezze verità finì mestamente terzultima riuscendo però, in un impeto di orgoglio e con metà pubblico che fischiava e l’altra che applaudiva, a piazzarsi davanti a Bentivoglio Angelina dei Quintorigo e a L’assenzio dei Bluvertigo, vincendo la particolare classifica dei freak di Sanremo 2001. Mesta consolazione visto che da lì a poco il gruppo decide di separarsi con pochi rimpianti. In generale, la partecipazione dei Sottotono generò un teatrino facilmente evitabile con un minimo di conoscenza della cultura rap e con un approccio meno borghese ai messaggi che essa comunica. Forse però nel 2001 era chiedere troppo.
Mezze verità
Quaggiù ad aiutarmi chi c’è
con un po’ di fiducia in me,
conto sulle mie mani ho già dei piani,
ho già dei piani
Quaggiù ad aiutarmi chi c’è
con un po’ di fiducia in me,
conto sulle mie mani ho già dei piani,
ho già dei piani
Hai chiuso con me stavolta per sempre
e non ripresentarti più,
fai pure conto di non avermi conosciuto mai,
e ora solo pensare di avere a che fare con figli di puttana come te
già mi passa la voglia di stare al mondo
tanto tutto il mondo è così
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Mi son spiegato o no?
Fottermene no
non voglio amici come te fossi l’ultimo che ho,
ti dispiace sentirmi dire così
perché allora non hai fatto niente.
Pensi mai prima di parlare
le cattiverie che dici le senti,
sai come mi devo comportare
perché diavolo guardi me,
racconti mezze verità e insisti che sei cambiato,
tranne te per te non conta nessuno,
tranne te come fai?
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Ma tu non stare a guardare mentre gli altri costruiscono,
insistono e se falliscono sanno che il destino per primo s
gambetterà e smetterà se prenderai decisioni a riguardo,
hai una buona ragione ‘si ‘nu chiacchierone
vivi in questa dimensione oppure no
pensaci stanno cercando di confonderti
farti passare per chi ha torto marcio e fotterti.
Non sanno accettarti per quello che sei realmente
escludono chi non è come loro, chi è come loro mente
fa finta di niente sempre
semplicemente è meglio non averci a che fare
è fine a se stessa.
Hai chiuso con me stavolta per sempre e non ripresentarti più,
fai pure conto di non avermi conosciuto mai
e ora solo pensare di avere a che fare con figli di puttana come te
già mi passa la voglia di stare al mondo
tanto tutto il mondo è così
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Racconti mezze verità e insisti che sei cambiato,
tranne te per te non conta nessuno tranne te,
racconti mezze verità e insisti che sei cambiato
tranne te per te non conta nessuno tranne te come fai?
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché
Hai mai dato senza ricevere,
sei mai
sincero nei rapporti che hai hai,
dai dai
bye bye
scordati di me sai sai perché