“The Sensuous Black Man meets The Sensuous Black Woman” è un disco di spoken word uscito nel 1972, quando la blaxploitation era ancora nel pieno della sua verve creativa: questo album è la risposta afroamericana ad una serie di LP che sin dalla fine degli anni ’60 riscuoteva un certo successo ponendosi come dei “Sex for Dummies” ante-litteram, album che dovevano in un certo senso aiutare le persone ad aprirsi ed a tenersi al passo coi tempi della rivoluzione sessuale di quegli anni, rompendo ogni tabù plasmato dalla società (il più famoso di questi si chiamava appunto “The Sensuous Woman” e risale al 1969).
Il disco è suddiviso in due parti, uno per lato, ognuno diviso a sua volta in due tracce: dei lunghi discorsi con un leggero sottofondo musicale funkeggiante che ricorda vagamente le colonne sonore dei migliori film hardcore del periodo.
Il primo, intitolato, “The Sensuous Black Man”, vede il nostro sensuale uomo nero parlare senza peli sulla lingua delle proprie tecniche sessuali dando consigli improbabili all’ascoltatore attraverso un forte accento del sud connotato da espressioni slang ed espressioni machistiche, non risparmiando i più piccoli particolari sino ad arrivare alla simulazione del coito perfetto. Imprescindibili le sue descrizioni di posizioni sessuali come il “Pig in the blanket”, il “Cowboy” o il più classico “Sixty-nine”.
Un’altra traccia vede il Sensuous Man discutere dal vivo con una folla acclamante di uomini e donne dando ulteriori consigli sul sesso dal vivo e trovando risposte alle domande e alle problematiche della vita sessuale del pubblico come un vero e proprio guru del sesso. Ovviamente, il sensuale uomo nero non perderà occasione per lodare la propria virilità e facendo battute di dubbio gusto.
Le due tracce rimanenti, quelle dedicate alla Sensuous Black Woman, vedono le stesse dinamiche delle due precedenti da un punto di vista femminile, nella prima la SBW illustra il modo migliore di concedersi e soddisfare il proprio partner nero, mostrando ulteriore posizioni fantasiose come il “backflip” o la “bicicletta” (?).
Nell’ultima traccia, esattamente come nel primo caso, la Sensuale Donna Nera si trova a discutere animatamente col pubblico, questa volta riguardo la scarsa igiene e peni piccoli (con una certa accezione razzista).
Ecco un altro gioiellino nascosto della storia musicale mondiale, chissà che tra le varie cose non sia veramente utile a tutti quelli che cercano la soluzione ai loro problemi sessuali su sitarelli da clickbait.