Nel 1994, come mestamente ricordiamo (mi riferisco solo a quelli dotati di un Q.I sopra il “figa”) è l’anno in cui Silvio Berlusconi sale alla Camera dei Deputati. In quello stesso anno alcuni cantanti italiani d’avanguardia decidono di mettere il loro disappunto politico su disco, nasce così “Forza Italia”.
Le tracce dell’EP, pubblicato rigorosamente in musicassetta in allegato a Cuore, sono 4 come le legislature del Cavaliere, una coincidenza? Io non credo. E se così fosse, vorrei tornare indietro e creare un singolo “Forza Italia” così da limitare i danni di Berlusconi Silvio classe ’36 ad un solo “fucking” anno.
Ma se davvero avessi il potere della macchina del tempo, avrei rovinato per sempre a tutti voi l’ascolto di questo ca-po-la-vo-ro.
Sì, ci troviamo davanti alla più intelligente presa di posizione politica contro il governo. Dimenticatevi di scendere in piazza, gli scioperi della fame affiancati a bevute di pipì, l’incatenamento ai cancelli o l’astensione al voto, vi basta pigiare play su queste tracce e perdervi nella voce di Cristina Da Vena o accendervi una canna con gli Africa Unite al grido di Governo Ladro! Vi sentirete subito meglio, la vostra coscienza socio-politica farà le fusa.
https://www.youtube.com/watch?list=PLZIuE-cc37xJMx0ML436Mvbc2xXeQjJGf&v=F1VH0Z7JYTk
La doppia traccia firmata da Rocco Tanica in cui lo vediamo dividersi tra una finta Cristina dei cartoni animati (Cristina Da Vena) e Claudio Bisio delle battute in TV, è senza dubbio la parte del disco più riuscita.
Forse è la capacità di smuoverci il lato infantile o semplicemente perché è geniale ma il primo impulso che avrete sarà quello di mandarlo a tutti i vostri amici tesserati PDL o Lega, aggiungendo il messaggio “sei davvero un coglione, stasera offri da tu bere”.
Il pezzo confezionato da Africa Unite e Mau Mau è quello che ricopre il ruolo di donare spessore all’album facendosi bandiera della tradizione più canonica della canzone politica, immersa nell’atmosfera da manifestazione liceale.
Menzione a parte per “La Vendetta Del Mulino Bianco”, firmata da Sergio Messina alias RadioGladio una metafora dedicata al famosissimo marchio che rappresenta il nostro Paese dove l’immigrazione ormai è arrivata anche ai vertici. Basti pensare ad Antonio Banderas, spagnolo, che viene qui e ci ruba i biscotti, le galline e le pubblicità.
Sono passati 21 anni dall’uscita di questo lavoro (praticamente l’album può bere alcolici in qualsiasi parte del mondo) eppure sembra così attuale.
Ascoltatelo e piangete.
Tracklist:
01. Cristina Da Vena e Rocco Tanica – Voglia di Biscione
02. RadioGladio – La Vendetta del Mulino Bianco
03. Mau Mau e Africa Unite – Ritmo Politico
04. Fiocco D’Avena e Rocco Tanica – Ancora Voglia di Biscione