Nell’era di internet e dello streaming on demand alcuni dei piaceri legati alla tradizionale fruizione del mezzo televisivo sono di fatto spariti. Non mancano certo piattaforme impeccabili in quanto a contenuti vecchi e nuovi, ma alcuni “piaceri perversi” da nerd anni ’80 e ’90, almeno rimanendo alla mia generazione, sono ancora difficili da dimenticare.
Ebbene sì, a quei tempi non si poteva scegliere a piacimento quale film, cartone animato o telefilm guardare (le serie TV ancora non c’erano) e per conoscere i palinsesti o si sfogliava qualche rivista dedicata o si utilizzava il famigerato Televideo di mamma Rai se l’apparecchio televisivo lo consentiva (e vi assicuro che ancora negli anni ’90 non era così scontato).
Ecco allora assumere vitale importanza una presenza femminile nostalgica quanto i primi anni di emissioni radiotelevisive: le Signorine buonasera. Nient’altro che annunciatrici di bell’aspetto che con toni dolci e pacati presentavano il palinsesto in programma sull’emittente.
Tra i vari volti che negli anni divennero quasi dei membri aggiunti di tutte le famiglie italiane, oggi ci occupiamo di due esponenti della solida tradizione della TV di stato: Roberta Giusti e Maria Giovanna Elmi. Entrambe biondissime, entrambe elegantissime e bellissime, la prima purtroppo anche sfortunata: una brutta malattia se la portó via nel 1986 a soli 42 anni. Poco invece si sa del loro esperimento canoro natalizio, Stella di Natale, brano inciso nel 1982.
Trattandosi di una produzione nata in seno al grande carrozzone pantagruelico della Rai, la sua genesi vanta nomi di tutto rispetto: oltre alle notissime interpreti, e nel caso della Elmi, non estranee ad altre esperienze canore avendo già messo in cascina l’album per bambini Clic-Clic e i singoli Invincibile dirigibile e Scivolare (sigla delle trasmissioni televisive Il dirigibile e Sereno variabile), il brano fu scritto e prodotto dalla coppia d’oro Claudio Simonetti e Giancarlo Meo, già responsabili del successo di fenomeni discomusic di casa nostra come gli Easy Going e Vivian Vee. Nomi che, se commisurati al target della canzone e delle rime cuore-amore, fanno quasi rabbrividire pensando al panorama odierno. Ma vabbè, i tempi sono quelli che sono.
La scelta tematica cade sulla stella di Natale, la gloriosa cometa che apparve nei cieli di Betlemme ad indicare la nascita di Nostro Signore. E quale modo migliore, per celebrarla, che le soavi voci delle due annunciatrici tanto care al pubblico italiano? Il singolo conobbe due edizioni in 45 giri: la prima del 1982 e la seconda dell’anno successivo, con una cover decisamente più natalizia in cui Maria Giovanna e Roberta indossano un delizioso abito da Babbo Natale.
Il risultato, pur trattandosi di un esperimento fondamentalmente volto a far cassa sul Natale e sulla notorietà dei personaggi (e a riprova le numerose comparsate di presentazione nei vari programmi RAI), non è neppure così sgradevole, e ad un ascolto nostalgico riporta ad un atmosfera dolce e materna, con una sonorità leggermente sussurrata tipica delle commedie anni ’70/’80 con Renato Pozzetto o di quegli spot televisivi dello stesso periodo che marcavano veramente l’arrivo delle feste. Roba che ai giorni nostri trovi le pubblicità dei panettoni a settembre, quando ancora vai in giro in maglietta. Ma ripeto, oggi i tempi sono quello che sono.