
Fu così che conobbi la musica di Clem Sacco: mai avrei pensato di poter suonare insieme a lui, 13 anni dopo l’ascolto di “Baciami la Vena Varicosa”!
Insieme ai titoli che componevano la scaletta dell’album, c’era anche questo brano, ad opera di Peppe Er Faticone: “Ali Mo e Taci Tu”, un 45 giri che, grazie alla rete, ancora oggi si trova (forse, complice il ritorno di certe sonorità, si sono aperte scatole chiuse da tempo in angusti magazzini, chissà).
Indagando, ho scoperto che il nostro Peppe si chiamava in realtà Alvaro Amici, romano de Roma nato alla Garbatella il 21 Febbraio 1936. Il disco oggetto del nostro interesse arrivò nel 1968, e vedeva tra gli autori del brano Vittorio Alescio, che lo compose. Ma non solo: sembra che la versione di Alescio venne pubblicata in 45 giri prima di quella di Peppe Er Faticone (per la minuscola etichetta PIG); tuttavia non si ha conferma, e la storia recente ha premiato Alvaro Amici, portandolo ad essere tassello rilevante della collana Mondo Hysterico (“Ali Mo e Taci Tu” era, insieme alle canzoni di Clem Sacco, tra i brani più accattivanti di tutta la serie), e quindi ad avere una sorta di “riconoscimento underground”, che Alescio non ha mai ottenuto.
Una curiosità: la canzone è contenuta anche in un album del 1968, uscito per la Joker e intitolato “Stornelli Romaneschi”, con canzoni di entrambi i cantautori (Amici e Alescio), un lato per ciascuno.
Tutti, adesso, siamo curiosi di sapere cosa si cela nel lato B di questo 7”: ebbene, visto che siamo a Roma, un bello stornello malizioso non ce lo leva nessuno. “Stornelli de Peppe Er Zagaja” ci insegna da subito il significato della parola “zagaja” (da zagajare = balbettare), con un intro come questo:
La copertina è degna di nota, e fa emergere il contenuto orientaleggiante del brano-principe (gli stornelli, a Roma, credo non facciano più notizia da anni poiché parte del tessuto sociale di quella zona, e infatti è solo citato a caratteri più piccoli), mentre il disco usciva sotto l’egida della oscura Sunset Records (che pubblicava anche dischi di Nino Delli, autore di moderne tarantelle napoletane, negli anni ’60).
Franco “FrankDee” Malatesta