Ma che fine ha fatto Enrica Bonaccorti? In un momento televisivo nel quale tutti si riciclano, dove può essere andato a finire un personaggio che fino a pochi anni fa era all’apice del successo?
Capisco la congiuntura sfavorevole, ma un programma sui cani per la povera Enrica lo si trova sempre! Su dai Piersilvio, mettiti una mano sul cuore e falla lavorare! Te lo chiediamo per favore, non puoi privarci della nostra Regina della mediocrità, soprattutto se conduce programmi come “Ciao Enrica”, talk show andato in onda nel 1987 su Canale 5.
Ma non siamo qui per parlare del programma, quanto piuttosto della sigla, geniale nella sua bruttezza, esattamente come sono geniali le barzellette che non fanno ridere, innanzitutto perché ci vuole coraggio nel raccontarle; e ci sarà voluto coraggio al buon Pippo Caruso per pensare e registrare un pezzo così: una base strumentale perfettamente anonima, sulla quale uno scadentissimo imitatore saluta Enrica Bonaccorti ogni volta con la voce di un personaggio diverso.
https://www.youtube.com/watch?v=OVUmwRJGPkw
Perlomeno l’intento sarebbe questo, ma il risultato sono imitazioni che mia nonna afona farebbe meglio (e mia nonna parla come Darth Vader, davvero): alcune sono incomprensibili, altre sono veramente patetiche, al punto che sentendo il pezzo sono scoppiato a ridere più di una volta per lo squallore traboccante: Amanda Lear sembra imitata da un ragazzino delle medie che fa finta di parlare come un trans brasiliano, Beppe Grillo più che altro sembra Marco Della Noce quando faceva Larsen, Franco Franchi fa i versi di un gabbiano, Vasco Rossi e Maradona semplicemente non c’entrano assolutamente niente con gli originali, alcuni sono persino irriconoscibili. Sudori freddi.
Enrica, dove sei? Tu e il tuo staff di creativi ci mancate! Ne vogliamo ancora di sigle così!
Ovviamente parte la sfida: aiutateci a riconoscere tutte le imitazioni. In premio una campagna per riportare Enrica Bonaccorti a condurre un programma TV.