Notorius è un progetto italo dance nato dalla creatività di Maurizio D’Ambrosio, realizzato con il contributo artistico di geniacci di genere quali l’immancabile Gabry Ponte, l’eclettico Roberto Molinaro e il prolifico Luca Martegani. Tutto molto promettente, direte voi. Beh, le vostre aspettative rimarranno deluse.
Musica gagliarda (lezione 1) altro non è che un ensemble di suoni a cassa dritta unz unz alternati a synth tipici dell’italo dance dei primi anni 2000. Ciò che rende la canzone surrealmente inimitabile è la scelta di accostare a cotanta produzione sonora dei pezzi di lezione teorica di musica, che fanno cenno alle caratteristiche fisiche di alcuni strumenti e delle stesse onde di propagazione acustica. Il tutto serve a spiegare in linea teorica i suoni della base, come a volere accompagnare la musica in un ascolto guidato, che passa persino attraverso nozioni di teoria della composizione.
Per la gioia dei prof di tutta Italia, abbiamo la trasposizione dance di una di quelle belle lezioni di musica delle scuole medie che tanto ci piacevano. Manca però il vero omaggio al grande protagonista di quei bellissimi momenti: il maledetto flauto di plastica, che generazioni di italiani hanno faticosamente tentato, spesso senza riuscirci, di domare. Voglio quindi sperare che tale epopea fosse in programma per la lezione 2, suggerita dal titolo e purtroppo, o per fortuna, mai realizzata.



Se l’esperimento vi sembra interessante, sappiate che il risultato finale è un pezzo imballabile, dati i vari cambi di sound, di ritmo e l’incerto accostamento tra le parole e la musica.
Lunica cosa che si salva è la curiosità di sapere dove la canzone voglia andare a parare. Tutto questo ovviamente solo al primo ascolto: ricordo infatti che ero solito cambiare prontamente frequenza ogniqualvolta qualche emittente proponeva Musica gagliarda (lezione 1). Forse non a caso la mia media in educazione musicale rasentava numeri da schedina.
Musica gagliarda (lezione 1)
1-2 1-2 1-2
Percussione – Strumenti a Percussione
Il mezzo elastico può essere costituito da una corda di budello fatta vibrare mediante lo sfregamento di un arco di crine.
I suoni che avete ascoltato erano le vibrazioni della prima corda di un violoncello. In altri strumenti la corda invece viene pizzicata mediante la percussione di martelletti. E’ il pianoforte. E’ capace di grande dolcezza e morbidezza di suono.
Strumenti a percussione
Gli strumenti a percussione producono suoni mediante percussioni su membrane tese sopra una cassa di risonanza. Ascolate il tamburello che segna l’accento ogni due movimenti.
La grancassa è il + grande degli strumenti di questo tipo fate però attenzione ai colpi del tamburo.
Ascoltiamo questa marcia e osserviamone il tempo e il ritmo.
Avrete notato che il tamburo divide il tempo in tante parti o movimenti uguali, così:
Quando l’accento divide il tempo in gruppi di 2 movimenti il tempo si dice binario.
1-2 1-2 1-2 1-2 1-2 1-2 1-2
Riascoltiamo la marcia.
Fate attenzione a questo generatore elettronico,
Ritmo a pulsazioni rapide. Rumore stridente e discontinuo dovuto a una vibrazione elettrica.
Il suono elettronico infatti è un suono puro, completamente privo di armonici.
Ritmica.
E’ un ritmo di danza e al tempo stesso musica gagliarda.
Si trtattava di un effetto d’eco in ambiente naturale.
Ascoltate questo frammento melodico ripetuto due volte.
Il pianoforte. E’ capace di grande dolcezza e morbidezza di suono.
Avete capito che nella musica come in ogni arte si tratta di conciliare la legge con la libertà la precisione e la fantasia.