I tempi in cui i Nanowar of Steel erano un gruppo heavy metal demenziale di nicchia sono ormai lontani. Oggi il gruppo romano ha l’abilità di giocare con i generi, non in modo didascalico e autoreferenziale ma tentando la via dell’innovazione attraverso l’unione degli opposti, sempre ovviamente con la solita e immancabile autoironia.
Dopo aver portato l’heavy metal in spiaggia con l’incredibile Norwegian Reggaeton, ecco che per il Natale 2019 arriva un’altra idea altrettanto geniale. Stiamo parlando di Valhalleluja, la prima canzone gospel-metal in collaborazione con l’irreprensibile Angus McFife, cantante dei Gloryhammer.
Incredibile come l’heavy metal e il gospel, all’apparenza lontani anni luce, possano coesistere così bene. Come d’abitudine per i Nanowar of Steel il punto di forza del pezzo resta il testo: in un primo momento sembra una classica canzone di redenzione spirituale gospel a tema vichingo che sostituisce Odino al Dio cristiano (cosa telefonata sin dal titolo), ma il twistone si palesa quando si scopre che il belligerante dio vichingo (interpretato da Angus McFife) ha ora abbandonato il suo spirito guerriero per dedicarsi alla falegnameria, proprio come Gesù, creando i mobili IKEA “forgiandoli” con l’aiuto del martello di Thor!
La canzone si trasforma così in una lode sperticata dei prodotti IKEA (dai mobili componibili BESTÅ al letto SLATTUM, con annessa descrizione dettagliata – roba che il dipartimento marketing dell’azienda svedese non avrebbe saputo fare di meglio) in un delirio di un coro gospel guidato dal cantante Potowotominimak su una base heavy metal. Il video tra l’altro ci propone visioni di drakkar vichinghi con il logo IKEA, Mohamed Abdul, Gatto Pancieri 666 e Uinona Raider (rispettivamente chitarrista, bassista e batterista) vestiti come i commessi della multinazionale, e infine un disperato Mr Baffo (l’altro cantante del gruppo) ricevere come regalo di Natale una libreria KALLAX con l’immancabile Una poltrona per due sullo sfondo.
Possiamo quindi dire che ci troviamo dinanzi al miglior pezzo del gruppo? Probabilmente no, perché competere con pezzi storici quali Giorgio Mastrota e Feudalesimo e libertà diventa una sfida impossibile da vincere, soprattutto per un gruppo seguito da uno zoccolo duro di fan che li ascoltano dai tempi di Into Gay Pride Ride (me in primis). Questa canzone però risulta essere l’ennesima riprova del grande talento dei Nanowar of Steel che riescono a convincere anche ascoltatori e mercati sino ad ora mai toccati, sperando che possano finalmente provare la scalata per il successo, o come direbbero loro, la scalata per il Valhalla. E ricordate: «Knisa Grey is better than Sasha Grey».
«Falegn-amen».