È arrivata l’estate e con essa i soliti fenomeni irritanti quali il caldo, le zanzare e i tormentoni balneari. Dopo qualche anno in cui sembravano cose del passato, sono tornati più in forze che mai, specie per quanto riguarda le melodie latino-americane, in particolare l’ormai quasi onnipresente reggaeton.
I NanowaR of Steel, sempre pronti a dissacrare l’epicità dell’heavy metal con i loro pezzi parodistici, tanto demenziali quanto suonati con tutti i crismi, stavolta decidono di prendere due piccioni (o forse è meglio dire due barbagianni?) con una fava: con una sola canzone sfottono sia la cupa seriosità del black metal e dei suoi accoliti, sia i ritmi latino-americani votati al disimpegno più assoluto. Per fare ciò si accompagnano ai Gigatron, il loro equivalente spagnolo in quanto a metal demenziale.
Nasce così Norwegian Reggaeton, il nostro tormentone dell’estate 2019 in chiave satanista. I nostri si divertono a mescolare gli stereotipi dei due generi, cantando di attività care ai metallari nordici dei primi anni ’90 quali bruciare chiese e profanare tombe, ma sempre con un cocktail in mano, e poi la sera tutti a bordo del drakkar per andare a fare un bel falò sulla spiaggia. Il video non potrebbe essere più chiaro a tal proposito: i Nanowar dapprima compaiono tutti vestiti di nero e pittati con il classico corpse paint d’ordinanza, circondati da ragazze sculettanti in qualche resort simil-caraibico, poi la situazione s’inverte e i nostri appaiono con indosso sgargianti completini da galletti sudamericani assieme a “goth girls” poco cooperative, mentre compiono un rituale per rimpiazzare Varg Vikernes con Daddy Yankee.
Norwegian Reggaeton è il classico delirio dei NanowaR of Steel, zeppo di battute e allusioni sia nelle liriche sia nelle melodie, tra riferimenti in apparenza casuali che spaziano da Zombie dei Cranberries a Norwegian Wood dei Beatles, rimandi a tormentoni ispanici del recente passato, autentici titoli di dischi black metal norvegese e campionamenti di Gerry Scotti.
Il fatto che si tratti di un pezzo parodistico e disimpegnato, però, non significa che non sia stato ben studiato per diventare un tormentone a tutti gli effetti: le melodie entrano in testa al primo ascolto, le parti in spagnolo non sfigurerebbero in una produzione latina “seria”, il video è molto meno amatoriale rispetto ai precedenti lavori e il misto di inglese e spagnolo, senza italiano (ma con un pizzico di norvegese), è fatto apposta per avere risonanza internazionale. E i risultati non si sono fatti attendere: in solo poco più di due settimane la canzone ha superato i due milioni di visualizzazioni su YouTube, un risultato ragguardevole se si considera che i gruppi metal comici sono la nicchia della nicchia, e che la loro canzone più famosa, Giorgio Mastrota (The Keeper of Inox Steel), ha raggiunto la stessa cifra solo dopo anni. E se anche la compagnia aerea Norwegian Airlines ha citato la canzone in una delle loro promozioni più recenti significa che il brano ha fatto sicuramente centro.
Staremo a vedere quale sarà il prossimo bersaglio dei NanowaR of Steel ora che sono riusciti a superare i confini italiani ed europei.