La nostrana Milly D’Abbraccio prima di regalarci perle di celluloide come Una famiglia per pene, Amiche del cazzo o Sesso al nono mese, tentò inspiegabilmente la carriera musicale sul finire degli anni ’70.
Per tentare di lanciare la ragazza nella stratosfera del mondo dello spettacolo ecco che la CGD decise di farle incidere un 45 giri per bambini con lo zuccheroso nomignolo di Milli Mou. Tenera.
Per confezionare l’opera ecco che vengno reclutati il maestro Renato Serio (scafato compositore e arrangiatore) e una giovane coppia di parolieri Franco Miseria e Silvio Testi, freschi freschi del successo di Disco bambina di Heather Parisi.
Forse dopo una serata all’insegna di vino e donnacce o semplicemente perché non tutti i 45 giri escono col buco, quello che nasce da questa sinergia è l’improbabile Superman supergalattico. La musica pare scritta leggendo il manuale del perfetto brano discomusic (basso pulsante, archi come se piovesse e ritornello appiccicoso) e la giovanissima Milli Mou (all’epoca appena quattordicenne) fa quel che può, narrando le vicende di famoso supereroe che «è forte molto più di Cassius Clay» e «vola anche di più di un Jumbo jet», ma scopriamo essere anche un po’ voyeur visto che spia i ragazzini che fanno la pipì non prima di aver fatto quattro salti in pista da ballo!
Superman è bello molto più di John Travolta
Superman in discoteca chissà come balla
Superman conosce tutti quanti i fatti tuoi
Superman ti vede pure quando fai pipì.
La canzoncina alla fine scorre via senza infamia e senza lode, al contrario della vomitevole copertina, dove invece dell’eroe talla tutina blu e mantello rosso troviamo una specie di viaggiatore spaziale disegnato probabilmente da un bambino di quinta elementare. Oltre alle palesi proporzioni sballate e al ributtante color verde, non può non cadere l’occhio sulla sua spada luminescente proprio ad altezza pelvica (sarà un caso?) sulla quale la giovanissima Milli Mou inspiegabilmente si siede compiaciuta.
Ma come ogni bel 45 giri che si rispetti il lato B nasconde le cose più interessanti: Zip è un plagio bello e buono di Fatti più in là delle Sorelle Bandiera uscita solo l’anno prima, ma nonostante questo ci piace per via del testo pruriginoso tra una teenager precoce («…io sono una quattordicenne tutta strana perché no? Mi piace solo, indovina un po’», «…che cosa cerchi? Il reggiseno non lo porto mai») e un ragazzetto che non va mai al sodo, lasciando a bocca asciutta la nostra Milli Mou che giustamente si lamenta del maschio inconcludente («m’inviti qui sempre, ma il mio zip non lo apri mai…»).
Ora capiamo perché la povera Milli, delusa, decise dedicarsi ad altro.