Inter scudetto 2021

Max Pezzali e Cecchetto vs Povia: chi ha scritto il migliore inno dell’Inter?

Una lotta tra titani per celebrare lo scudetto vinto dai Nerazzurri nel 2021 nel migliore (?) dei modi

Ultimo aggiornamento:

Per chi, come al sottoscritto, non frega nulla del mondo del calcio, cosa ci può essere di peggio degli smaronamenti mediatici sui risultati di partite e competizioni? Facile: un inno calcistico.

Gli inni per la propria squadra di calcio preferita sono innumerevoli e, diciamocelo, nel 99,9% dei casi completamente inascoltabili, se non molesti.

I M Inter Max Pezzali Claudio Cecchetto

Queste tragiche interpretazioni possono essere canzoni cantate dai calciatori famosi di turno sempre impunemente stonati (come Beppe Galderisi o tutta la squadra del Napoli) ma li si perdona perché di mestiere fanno altro), oppure brani preconfezionati per scatenare i cori compulsivi delle curve (impossibile dimenticarsi di quel Milan, MIlan da livelli di IQ appena sotto a quelli di uno scarabeo stercorario) o ancora canzoni composte da professionisti del pentagramma: da Roby Facchinetti a Nek, per arrivare a Elio e Antonello Venditti, passando da Pupo. Oves et boves che sentono l’irrefrenabile bisogno di utilizzare la propria arte per tributare il proprio amore calcistico.

Il 2021 non è stato affatto parco di perle in tal senso e in occasione dello scudetto al sapor di Covid-19 dell’Inter ecco che spuntano non uno, ma ben due brani celebrativi delle gesta della squadra cino-lombarda.

Iniziamo con il nuovo inno ufficiale: I M Inter (Yes I Am) vede la firma di Max Pezzali (che si sente chiaramente nei cori), Claudio Cecchetto e del cantante Mirko Mengozzi (qui sotto lo pseudonimo di Mirko e i Tifosi Interisti) che scrivono il testo sulla base composta da Renato Garretto e Nicolò Mancuso (noto anche come DJ Pitch o Nayt). Il risultato è l’ennesima fatica canora a prova di stadio tra «ooooh-oooh-oooh», sbruffoneria («non siamo scesi mai all’inferno», cioé la serie B), orgoglio nerazzurro e la citazione “colta” di Giacinto Facchetti «Era la sera dеl 9 marzo 1908, erano poco più di 40, oggi siamo milioni». Il tutto dimenticabilissimo dopo mezzo ascolto, ovviamente, ma siamo sicuri che attecchirà allo stadio come un incendio in Sardegna ad agosto. 

La cosa più deprecabile è quel solito pastone anglo-italiano che fa rabbrividire («Yes, I M Inter / Yes, I M Black & Blue / Yes, I M / La squadra di Milano siamo noi / Yes, I M / I’m one for all, I’m not for everyone»), quella mania del buttare parole inglesi a caso in frasi italiane. Come se non bastasse al minuto 2:10 potete apprezzare una “citazione” dei Delirium di Ivano Fossati: la melodia del ritornello della splendida Jesahel viene trasformata in Yes I am.

Tutto questo basterebbe, ma si sa, uno scudetto è sempre un’occasione speciale ed ecco che anche l’istrionico Povia decide di offrire il suo contributo (anche se ho il sospetto che nessuno glielo abbia chiesto). Annoiato di non poter concedersi al suo pubblico il cantautore milanese compone di getto Vero neroazzurro. Peccato che deve aver confuso lo stadio di San Siro con i Pokémon. Non c’è altra spiegazione.

Sì perché Vero neroazzurro sembra una (brutta) sigla di Giorgio Vanni per qualche anime giapponese. Quel “contagioso” «Inter Inter Inter Inter Inter ooooooolè / Inter vinci per noi, vinci per noi» su una base dance anonima mi fa personalmente immaginare un robottone che sfreccia sui cieli di Milano 2. A parte la melodia nient’affatto accattivante (l’unica cosa carina è che mi ricorda la dimenticata Quando io dei Pincapallina) e la produzione casereccia, non sono sicuro che trasformare lo stadio Meazza in una gigante discoteca sia il sogno proibito della maggior parte dei tifosi.    

Ma visto che il vulcanico Giuseppe Povia è davvero incontenibile ecco che veste anche i panni del regista per realizzare un videoclip (sfacciatamente amatoriale) ad accompagnare il suo piccolo capolavoro. Per capirci siamo solo un gradino sopra i livelli d’imbarazzo dei video di Stefania Orlando. Vedere Povia che sculetta nel classico passo di danza “da fermo” (quel lesto movimento d’anca accompagnato da dondolamento dell’avambraccio portato all’altezza della testa) è un’immagine forte e certamente indimenticabile. 

I M Inter (Yes I Am) o Vero nezzurro? Quale delle due è la migliore secondo voi? Di certo al confronto Pazza Inter stonata da Javier Zanetti, Fabio Cannavaro, Alvaro Recoba e dal resto della squadra nerazzurra del campionato 2003/2004 sembra quasi un mezzo capolavoro.

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