Magic Voice, l’artista più leggendario della riviera romagnola

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Magic Voice Dinosauri Sulla TerraNoi di Orrore a 33 Giri siamo da anni proattivamente impegnati nella ricerca e nella diffusione di fenomeni borderline, artisti improponibili e pseudo-musicisti freak ignoti ai più.

Parliamo di un sottobosco di assicuratori convinti di avere velleità poetiche, geniali scarti della società o più semplicemente irriconosciuti pionieri che hanno inciso un album grazie ai sudati risparmi di una vita di sfiga per poi tornare con la coda tra le gambe nel più consono oblio provinciale, diventando eroi imperituri della sottocultura delle sottoculture: noi li chiamiamo illustri sconosciuti.

Uno dei maestri di questa new wave a base di midi è indubbiamente Magic Voice. Chiunque sia stato anche solo una volta a Rimini ne avrà sentito parlare e del resto sulle gesta eroiche di Magic Voice girano mille leggende metropolitane, si dice che spesso e volentieri lo si possa incontrare in qualche bar romagnolo completamente ubriaco, o addormentato su una panchina della stazione di Rimini.

Magic Voice, nome d’arte di Francesco Giancaspro da Molfetta, era un lavapiatti appassionato di Umberto Tozzi, dei Police e di vino. Un giorno, in questo rollercoaster che è la vita, la passione per la musica deve aver prevalso per qualche secondo sulla passione per i bianchini e così, complice il solito produttore musicale che ne intuisce le grandi potenzialità d’intrattenimento spingendosi al limite della circonvenzione d’incapace, Magic Voice inizia a portare il suo discorso musicale in giro per le piazze della Romagna.

Tre sono i momenti fondamentali della sua carriera: 

1. La partecipazione alla Corrida di Corrado, in cui presenta il suo tormentone dadaista Tra zim tra zum autodefinendosi «un uomo capace di tutto» e riuscendo a baciare Antonella Elia sulla bocca.

2. Il successo incontrastato in tutta la riviera romagnola della sua Ciao ciao Lulù, prodotta da Mauro Pilato e Max Monti dei Gam Gam e il cui videoclip è più psichedelico di Lucy In The Sky With Diamonds, con conseguente intervista a Studio Aperto nella quale riassume tutta la sua poetica con la seguente frase: «l’amicizia, in comitive eccetera, rievoca ulteriori pensieri per la testa, quindi deve seguire questa certa simmetria l’artista».

3. Il leggendario live al Luna Park di Vergato nel quale si esibisce sugli autoscontri mentre i fan gli vanno addosso. 

Col suo nome d’arte che sa di America degli anni Ottanta — scelto forse proprio perché, come Salgari fece con Mompracem, lui quell’America non ha mai potuto viverla — Magic Voice nelle sue canzoni va dalle sconnesse critiche sociali di Povera piccola Italia («purtroppo è la realtà, l’Italia è questa qua, purtroppo è pura verità, l’Italia è questa qua») al surrealismo nordico di Dinosauri sulla Terra («Il tirannosauro è il più pericoloso di tutti, ti fa chiudere i negozi per lutti»). 

Affanculo la crescita artistica di Jovanotti e il trasformismo di Lady Gaga, Magic Voice è un artista completo e poliedrico in grado di passare con disinvoltura da un freestyle dentro ad una piscina (e in sovrimpressione la movida di Rimini) alla partecipazione in un programma di mamma Rai, La botola con Fabrizio Frizzi, anche se si vede benissimo che lui lì non ci vuole stare e non gliene frega un cazzo di sua nipote che gli ha dedicato una poesia e che sicuramente lo avrà anche obbligato a mettere quella camicia orribile; lui vuole tornare dai suoi fan sulla riviera, però intanto alla botola ci va e pure a testa alta, mettendo le mani in faccia al bagnino che cerca di salvarlo una volta caduto, ovviamente, nella botola.

Il suo unico album, Dinosauri sulla Terra, datato 2005, raccoglie tutti i suoi successi, alcuni risalenti alla metà degli anni ’90, altri prodotti apposta per l’occasione. I brani sono tutti scritti da Rinuccio, al secolo Rino Piccione, che altri non è che il tastierista folle dai mille cappelli che potete ammirare in questa splendida performance di Magic Voice in una rete locale romagnola. Non a caso se spulciate negli archivi della Lollygag, l’etichetta che ha pubblicato l’album, troverete una manciata di dischi firmati da Rino Piccione, che poi era il proprietario dell’etichetta, insomma il Phil Spector della riviera romagnola.

Magic Voice è un uomo di spettacolo, un dilettante vero, nel senso che si diletta a fare tutto, la musica, la tv, le barzellette, le poesie, il cabaret. Tutto fatto male, ma con tanto coraggio, il coraggio di chi forse è in un trip tutto suo ma che in ogni caso non ha nulla da perdere. Perché forse ha già perso tutto.

Magic Voice Dinosauri Sulla TerraI più grandi miti spesso nascono dalla costanza nella dissoluzione: vent’anni passati a dormire in stazione girando con due buste di dischi per autopromuoversi sono centomila volte più poetici e rivoluzionari di una Vita spericolata. Perché Magic Voice è la vera voce di chi è borderline, è il lavapiatti che nel tempo libero canta le canzoni di Umberto Tozzi e che da un giorno all’altro si trova per caso a far ballare tutta la riviera, almeno per un’estate.

Magic Voice è il fenomeno di internet prima che ci fosse internet, prima di Andrea Dipré, di Bello Figo Gu e di Rosario Muniz, è il papà di Mariottide se Mariottide esistesse veramente, è Vinicio Capossela se un giorno si dimenticasse anche come si scrivono le canzoni.

Ora Magic Voice gira per Rimini con un bloc notes e una penna in mano, scrivendo poesie improvvisate e personalizzate da dedicare in cambio di pochi spiccioli o di una bevuta in compagnia. Pare inoltre che il comune di Rimini tenti da anni di fornirgli un’abitazione, ma pare altresì che lui abbia sempre rifiutato. La dimostrazione vivente del fatto che l’arte esige novità.

Se volete saperne di più su Magic Voice, ne abbiamo parlato nel nostro podcast Nascostify.

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