Lucio Battisti Images

Images, il disco in inglese di Lucio Battisti

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Lucio Battisti ImagesNon si può non riconoscere l’influenza di Lucio Battisti nella musica pop italiana (che questa sia stata positiva o involontariamente negativa – il confronto continuo con il nuovo canone della musica italiana, impedendo ad essa di evolversi – è un altro discorso) e soprattutto la sua voglia di sperimentare grazie alla collaborazione con il poeta Pasquale Panella nella prima metà degli anni ’80, ma torniamo agli anni ’70: Battisti è un idolo assoluto sia per i suoi indiscutibili successi, sia per il suo clamoroso addio alle scene avvenuto un anno prima. Per volere della casa discografica nel 1977 viene pubblicato questo “Images” che nelle intenzioni vorrebbe lanciare la star italiana sul mercato statunitense, per cercare di fare tutto ciò le canzoni vengono reincise in inglese, ma far cantare Battisti in lingua d’albione è come cercare di far fare danza classica ad Hulk Hogan!

Il disco nasce a Los Angeles durante le registrazioni dell’album “Io Tu Noi Tutti”, ma l’idea è quanto di più nefando si possa immaginare: il riccioluto cantante sembra uno scolaretto alle scuole medie durante una lezione di inglese, per via della pronuncia totalmente improponibile che trasforma involontariamente la star delle classifiche italiane in un mediocre cantante da matrimonio per emigranti italiani negli States.

Non servono a nulla i nuovi arrangiamenti di vecchi successi che internazionalizzano il suono ma che non cambiano la sostanza e non è certo stata un’idea brillante voler tradurre ed adattare i testi di Mogol che spesso suonano troppo forzati, mentre avrebbe giovato una riscrittura affidata a qualche autore madrelingua.

In effetti la traduzione venne in prima battuta affidata a Marva Jan Marrow, cantautrice statunitense immigrata in Italia, già parte della scuderia Numero Uno. Alla fine del lavoro però Mogol, non contento del risultato, chiese a Peter Powell di riscrivere i testi da capo per tradurli in maniera più letterale.

Il disco fu un comprensibile flop su entrambe le sponde dell’oceano e in Italia fu comprensibilmente ritirato pochi giorni dopo la sua uscita per non provocare cadute d’immagine nei confronti dell’artista (oggi il disco è stato ristampato su CD). A proposito dell’album Battisti dichiara: dichiara: «dopo aver raggiunto certi risultati in italiano era un po’ ridicolo da parte mia aspettarmi di avere immediatamente gli stessi risultati in una lingua quasi sconosciuta per me». Per questo motivo esiste addirittura un secondo disco in inglese ad oggi inedito, probabilmente a causa del fisco del primo. Purtroppo Battisti ha fatto anche di peggio cantando in tedesco ed in un improponibile francese, ma di questo riparleremo più avanti…

Tracklist:
01. To feel in love (Amarsi un po’)
02. A song to feel alive (Il mio canto libero)
03. The only thing I’ve lost (Ho un anno di più)
04. Keep on cruising (Sì, viaggiare)
05. The sun song (La canzone del sole)
06. There’s never been a moment (Neanche un minuto di “non amore”)
07. Only (Soli)

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  1. Sicuramente la pronuncia di Lucio non ha aiutato ma il vero problema per me sono i testi che se fossero stati fatti con un traduttore automatico sarebbero venuti meglio. La traduzione non solo è spesso letterale ma è molto scolastica stile “the pen is on the table” e non ha nulla della fluidità e della musicalità tipici della lingua inglese. Tra l’altro la ” distanza” in termini linguistici tra l’inglese e l’italiano rende assai ardua una traduzione fedele che possa funzionare bene come in lingua originale, a differenza di quanto può succedere con le canzoni tradotte in spagnolo o portoghese. Se vediamo i testi di cover di successo di canzoni inglesi, hanno avuto una rivisitazione profonda, a volte con nessuna attinenza con il testo originale. Pensiamo a “Homburg” dei Procol Harum, diventata “L’ora dell’amore” dei Camaleonti o “Don’t dream it’s over” dei Crowded House diventata Alta Marea di Venditti. Per il primo brano una traduzione non dico letterale ma fedele al testo originale non potrebbe che avere risvolti comici in italiano. Comunque al di là di questo episodio “improvvisato”, Battisti resta un gigante della musica italiana, oggi ho ascoltato l’ennesima cover, “Una donna per amico” cantata da Ramazzotti, incredibilmente fresca e bella.

  2. Che esagerazione snob.
    Ascolto “Les jardins de septembre” in quelle orride (quelli sì orride) riproduzioni su You Tube e il francese di Battisti mi sembra molto milgiore di quello, che ne so, di Battiato e di Patty Pravo che cantano le canzoni di Dalida.
    Ma poi nessuno ha mai ascoltato le versioni di successi internazionali, cantate in italiano dai cantanti originali, quando, per vendere qui, altro che cantare in inglese (forse solo i Rolling Stones non l’hanno fatto per vendere)? Le pronunce erano tutte perfette? Col fischio. E non importava a nessuno. Perciò lascerei decidere a un madrelingua inglese dell’epoca il perché del flop del disco. Ammesso che sia venuto a conoscenza della sua esistenza.
    A me intanto viene voglia di procurarmelo.

  3. Io tengo un LP di Lucio Battisti 33giri cantato inglese original in uk quando può valere ?? Grazie

  4. Si, la pronuncia era da scolaretto. Chissà, se fosse stato affidato a un cantante anglofono (tipo Al Stewart…) quale sarebbe stato l’effetto. La musicalità/stile comunque era innegabilmente ITALIANA. Inutile arrampicarsi sugli specchi e snaturare un origine. A ciascuno il suo: una canzone che nasce italiana deve rimanere italiana, così come una in inglese deve rimanere inglese. Ad ogni metrica le sue (giuste) parole. Ciao a tutti.

  5. Sono di madre lingua spagnola , per quanto riguarda la pronuncia la si deve riconoscere quasi perfetta.La produzione in questa lingua di Lucio è stata superlativa il successo avuto in Spagna e Latinoamerica lo dimostrano.

  6. ciao senti hem battisti non fu capito in america perche lalbum fu un flop a livello perche non andava laccento di battisti e come se facesse sempre le stesse cose com mario merola che canta le canzoni in tedesco fa ridere e fa ancora peggio se battisti non vendette semplicemente fu fallimentare ciao

  7. fa pena sto disco non perche e brutto ma perche anche a altri personaggi i pooh e altri ancora hann inciso in inglese certi dischi non ci sono riusciti altri si i pooh fecero flop erecemntementa anche la pausini che oggi definisce quel album come un flop ha definito come questo disco sia una zozz a che non fara dischi in inglese questo di battisti e come mario merola che canta ai matrimoni e canta zappatore mai una cosa del genere fa rebrezzo che non ama non amo questo disco significa che lui capi incidere in inglese non fece per lui e fu un flop come per molti bruce tento di fare un disco ma fu un flop anche alan che vive in america fece un disco ma si rivelo un flop quel album imager si rivelo una grande merita album che venne ritirato la sua pronuncia in inglese spesso vengono trasmessi in tv gli specia su battisti si spiego come lamerica non amo battisti non capi il disco certo battisti oggi e morto lui non capi mai perche questesperiezna gli lascio lamaro in bocca questo provoco anni dopo la rottura con mogol e il disco da solo con panella per questo lui e percio difficile e gradevole ripetersi battisti non era famoso in america in italia si questo disco lo tiene mia sorella in cd come tutti quelli che ha fatto battisti lamia sorella questo discoe forse bello ma il disco ritorna nelle classifiche era un modo per far capire chi era battisti ma la sua lingua inglese era brutta e cosi ritorno a fare dischi in italiano ma i dischi non furono di successo dopi quelli con mogol escono iu suoi diswchi e compilation si successi ma questo images e un flop ma fee in love che e amarsi un po mma mamma e anche cruising cioe la bella si viaggiare per anni sigla di sereno variabile mamma mai questo disco e solo un raro fatto di come un personaggio possa rifare i suoi pezzi in inglese ma questo si rivelo un insuccesso ciao

  8. @Francorileggiti l'articolo: nessuno dice che Battisti non è un musicista.@Resto del mondosul tedesco e francesce non mi pronuncio, ma sull'inglese ne so qualcosina visto che vivo da diversi anni in un paese anglofono e la pronuncia di Battisti sembra quella di un cameriere in un ristorante italiano. Coraggio di averci provato? Forse. Fa un po' pensare il fatto di aver ritirato immediatamente l'album dal commercio.

  9. Anche Pino Daniele non ha una buona pronuncia in italiano. Volete dire che anche lui non è un musicista?.Arrivederci.

  10. Chi vi credete di essere? I vostri giudizi saccenti nascondono solo superficialità e ignoranza: la pronuncia del tedesco è eccellente, e ve lo dice un bilingue, e quella dell’inglese è a un livello qualitativo non dissimile da quello che si riscontra nelle operazioni internazionali di questo tipo (come quelle dei The Police, che pure avevano alle spalle ben altra organizzazione).Andate a studiare anzichè dare sfogo al vostro insipiente snobismo.

  11. Ciao a tutti. Non entro nel merito dell’inglese o del francese. Ma sono di padre italiano e madre austriaca. Devo dire che l’album “il mio canto libero”, almeno in tedesco, ha una pronuncia perfetta. Vorrei anche sottolineare il fatto che in Austria, come in Germania, gli artisti italiani, tranne pochissimi casi (vedi Milva) non hanno mai voluto rischiare con la lingua madre. Battisti sì. Stessa cosa per il francese e per l’inglese. Quali erano gli artisti italiani che (pur con una pronuncia forse non perfetta) nel 1977 cantavano in Inglese? Non i Tozzi, non i Cutugno, non gli Albano, non le Gianna Nannini… gli unici personaggi famosi italiani in Austria e Germania. Lo stesso Lucio Dalla (cantautore dei salotti intellettuali di Germania periodo “Com’è profondo il mare”) non ha voluto rischiare.Penso che Battisti sia da consiederare un grande anche per questo, per averci provato. Michele

  12. Grazie per il tuo commento, ma ti posso dire da italiano che vive all’estero da qualche anno (Irlanda per la precisione) che la pronuncia di Battisti è scandalosa.
    Avrebbe un appeal solo per qualche matrimonio in terra d’Albione, giusto per quel suo tocco esotico.
    Lucio, che piacciano o meno i suoi brani, fa la figura del pivello; strano che la casa discografica abbia dato l’OK per tle scempio visto che il target era il mercato anglofono e non quello italiano che come dici tu ingurgita ogni sorta di porcheria tradotta in inglese.

  13. Mah,io penso questo:se la contestazione fosse avanzata da un francese o da un tedesco, che della loro lingua ben ne capiscono,allora starebbe bene a tutti.
    Qui ci ritroviamo a constestare, invece, la pronuncia di un cantante tra italiani che, con tutto il rispetto magari sapete perfettamente ogni lingua esitente su sto mondo, magari non sanno manco cosa dice in quei testi tradotti(tanto per fare un esempio).
    Premesso che di tedesco qualcosa so, seppur poco, devo far notare che è una lingua con poca “musicalità”; è una sfida per chiunque cantare “Il mio canto libero” in tedesco; quella perfetta melodicità delle parole che si amalgamano perfettamente con la melodia in lingua italiana in quel contesto proprio non esiste.Anzi io stesso, amante di Lucio, al primo sentire di quella “traduzione” della canzone è venuto un colpo, non era affatto orecchiabile,ma non tanto la PRONUNCIA, che tanto si contesta, ma quanto piu secondo me l’applicazione delle parole tradotte a quella musica molto leggera e orecchiabile.
    Questo è il vero problema.
    Per quanto concerne l’inglese..beh, io la ritengo accettabile la pronuncia e va sottolineato che quando studi una lingua puoi apprenderla subito ma la pronuncia…eh, quella o vivi ogni giornata in mezzo a quella gente e la assimili, la fai tua nel parlare o..non ci sono scuse.

  14. Hai come sempre centrato l’obiettivo.
    Molti lecchini televisivi imputano ancora oggi il flop di “Images” ad arrangiamenti “troppo sofisticati”, alla “spersonalizzazione” dei testi originali, all’eccessiva “modernità” del disco.
    Il problema però stava tutto là: nella terrificante pronuncia transnazionale del Lucio: cosa che ebbe a ripetersi con “Les jardins de Septembre”, “Die Heimliche Freundin” e “Mi libre cancion”.
    Furono limiti invalicabili, perdonati solo dalla Televisione Svizzera che fu ben lieta di aggiudicarsi,a posteriori,cotanta genialità (e glissando sulla pronuncia).
    Personalmente rispetto molto Lucio:lo ha fatto perchè ci credeva e si è esposto fino in fondo difendendo le sue scelte. Molti oggi non farebbero altrettanto… almeno da soli.
    Abbraccio. JJ

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