Luciana Turina canta meravigliosamente. La vittoria al Festival di Castrocaro 1965, suo esordio nel mondo dell’entertainment, nè è stata prova lampante così come la successiva partecipazione a Sanremo, ma le sue doti da interprete di razza sono tangibili anche quando il contesto non è uno di quelli cui la tradizione cantautorale italiana ci ha abituato.
Esattamente ciò che accade in questa composizione di Roberto Conrado, principalmente autore per Renato Zero, inattivo dai primi anni ’80 e ricordato purtroppo solo da Gigi D’Agostino in una delle poche cover.
L’interpretazione, estrapolata dalla commedia teatrale “Zucchero” del 1977, fa pensare alla precisione delle corde vocali di Barbara Streisand e alla potenza diaframmatica di Aretha Franklin. Immaginatele insieme a piangere la fine del proprio escremento in un water closet mostrando la stessa attitudine soul di una Respect o di una Enough Is Enough.
Ecco: Water Closet è così. Un pezzo che, non fosse per il tema letteralmente scatologico, avrebbe potuto fregiarsi dello status di classico della musica italiana.
È ovviamente difficile pensare di prendere sul serio una canzone che nel suo momento più struggente recita:
Non c’è vita nel water closet
non c’è speranza nel water closet
sei finita nel water closet.
Ed ancora più difficile lo era alla fine degli anni ’70. Ma ascoltando senza pregiudizio viene spontaneo chiedersi come mai una voce come quella della Turina non sia stata chiamata a cantare metà dei pezzi italo dance degli anni ’90.
Spiace infatti moltissimo constatare quanto il talento di questa ugola d’oro sia stato spesso relegato al ruolo di macchietta e mai valorizzato appieno, atteggiamento che ha portato alla sua situazione finanziaria odierna decisamente non rosea: una interprete dotata come lei avrebbe potuto diventare famosa quanto Mina, se solo fosse stata più fotogenica.



In una delle sue apparizioni più famose, il capolavoro di Luciano Salce “Vieni Avanti Cretino”, si è invece dovuta accontentare di una parte caricaturale per una delle scene meno memorabili della pellicola.
Noi vogliamo invece rendere omaggio a una voce incredibile capace di interpretare un brano tanto coraggioso.
Simone Caronno