John Lennon e Joko Ono nel 1968

John Lennon: la trilogia sperimentale

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In tutta la carriera dei Beatles ci sono sicuramente almeno tre episodi di cui avremmo voluto che ci fosse stata una testimonianza audiovisiva:

  1. le primissime esibizioni ad Amburgo con Pete Best e Stuart Sutcliffe aperte da Mino Reitano;
  2. la jam session con Elvis Presley nell’Agosto nel 1965 durante il loro primo tour americano;
  3. quando gli altri membri della band ascoltarono per la prima volta il primo disco solista di John Lennon

Estremamente sorpresa fu anche la reazione di milioni di fan all’uscita di Unfinished Music No1: Two Virgins che solo qualche giorno prima dovettero fare i conti con Wonderwall Music, il poco comprensibile debutto solista di George Harrison che scrisse la colonna sonora del film psichedelico Onyricon, un mix interamente strumentale di musica indiana e rock di cui non suonò neppure una nota e che già aveva diviso pubblico e critica.

Yoko Ono e John Lennon nel 1968
Yoko Ono e John Lennon nel 1968

Unfinished Music No.1: Two Virgins (1968)

John Lennon e Yoko Ono s’incontrarono per la prima volta nel 1966 a una mostra personale di quest’ultima, all’epoca John era forse il musicista più famoso sulla faccia della Terra mentre la Ono era un’artista d’avanguardia che faceva parte del collettivo artistico Fluxus con un paio di esperienze nel mondo dello spettacolo (se tale si può definire) avendo prestato le sue doti vocali nel bizzarro cortometraggio animato Aos del 1964 e recitato in Satan’s Bed l’anno successivo, un oscuro noir grezzissimo ai confini con la pornografia.

La frequentazione tra i due continuò e nel 1968 di ritorno dal viaggio in India John la invitò a casa propria approfittando dell’assenza della moglie (presto ex) Cynthia; qui cazzeggiando con una enorme quantità di nastri pre-registrati da Lennon il giorno prima con l’amico Peter Shotton, rumori, strumenti musicali non ben definiti e un inimmaginabile quantitativo di LSD i due crearono Unfinished Music No1: Two Virgins.

Un LP di poco meno di mezz’ora di puro caos sonoro, in cui predomina la voce urlante di Yoko Ono e rumori idiosincratici; facile comprendere perché sia così odiato dai fan dei Beatles e come talvolta venga persino annoverato tra le peggiori opere discografiche di sempre. Di certo si tratta quantomeno di uno dei dischi più strani e coraggiosi mai realizzati da un personaggio di fama internazionale.

John Lennon & Yoko Ono Unfinished Music No.1 Two Virgins
Il fronte e il retro di Unfinished Music No.1 Two Virgins

Se tutto questo non bastasse a shoccare l’ignaro acquirente ecco che la copertina vedeva ritratti completamente nudi John e Yoko, così come il disco era nudo di musica in quanto il suono non doveva essere stampato nei solchi del vinile, ma essere pensato dalla mente dell’ascoltatore; per fare in modo che l’album venisse distribuito il disco venne ricoperto da un involucro marrone che lasciava visibili solo i volti e il titolo. Tutta questa provocazione fece sì che ci vollero ben sei mesi di negoziazioni con gli altri Beatles per pubblicare il disco sotto l’etichetta Apple (fondata dagli stessi Fab Four) con Paul McCartney che alla fine accettò di scrivere un’enigmatica nota di copertina «When two great Saints meet, it is a humbling experience. The long battles to prove he was a Saint» (“Quando due grandi Santi si incontrano, è un’esperienza che fa sentire umili. Le lunghe battaglie per provare che fosse un Santo”).

Questo inestricabile collage sonoro accompagnato dalla scabrosa copertina fu anche l’incipit per un misconosciuto brano folk-pop di una certa Rainbo (successivamente nota come attrice col nome di Sissy Spacek), chiamato senza giri di parole John, You’ve Gone Too Far This Time (“John, questa volta sei andato davvero troppo oltre”). Il cui testo recita così

Everything you asked of me, I did, John
From holding hands to living in a sunlit submarine
And you were something special when you said, John,
That you had more disciples than the man who was too green

John, I love you
But you went too
Far
This time

John, I love you
But you went too
The man with the foolish grin
Is you

I recall you turned me on with Pepper
The tour we took with Lucy was a trip I won’t forget
And John, I loved you when we both wore flowers
But putting down your guru brought confusion and regret

John, I love you
But you went too
Far
This time

Now I gaze in awe before that picture
My mind retires to the place it was before you came
I love the things you showed me up ‘til now, John
But since that picture, I don’t think my love will be the same

John, I love you
But you went too
Far
This time

John, I love you
Alone on a hill
The man with the foolish grin
Is you

Il singolo non ebbe alcun successo commerciale ma è un perfetto esempio di come anche i fan più fedeli si rapportarono a questa azzardata espressione artistica.

Unfinished Music No.2: Life With The Lions (1969)

John Lennon Yoko Ono-life-with-the-lionsDopo la notte d’amore, rumori e droghe con Yoko che culminò in Two Virgins, John abbandonò in maniera brutale Chynthia e il suo primogenito Julian e andò a vivere con la nuova compagna giapponese continuando anche il sodalizio musicale, mentre continuava a disintegrarsi quello con i Beatles.

Il seguito di Two Virgins intitolato Unfinished Music No. 2: Life With the Lions, per quanto inimmaginabile, è forse ancora più pretenzioso del primo, e venne pubblicato nel maggio del 1969.

L’incipit Cambridge 1969 pare proseguire sulla stessa linea sperimentale: una serie di urla vibranti prodotte da Yoko Ono su un lungo feedback chitarristico stridente della chitarra di John della durata di oltre 26 minuti. Il brano, come suggerisce il titolo, venne registrato durante una performance della coppia presso l’omonima università inglese che segnò anche la prima volta in cui un membro dei Beatles si esibì come solista.

I restanti brani vennero registrati presso il Queen Charlotte’s Hospital durante la degenza di Yoko Ono a seguito di un aborto spontaneo e non sono certo meno bizzarri: dal brano a cappella No bed for Beatle John in cui scandiscono in una cantilena alcuni articoli di giornale che li riguardano fino a esperimenti estremi più concettuali che musicali come la registrazione del cuore del piccolo John Ono Lennon II nel ventre materno intitolata, Baby’s Heartbeat (poi morto durante la gravidanza), seguita da un brano composto interamente da due minuti di silenzio (Two Minutes Silence) in onore di 4’33” del compositore John Cage, altro membro del collettivo Fluxus. In chiusura Radio Play vede semplicemente delle intermittenze di frequenza di una radio nella camera d’ospedale.

Wedding Album (1969)

John Lennon Yoko Ono wedding albumIl Wedding Album più che un album musicale vero e proprio rappresenta letteralemente un bizzarro souvenir come ricordo del matrimonio tra John e Yoko avvenuto in Gibilterra lo stesso anno. Il disco era contenuto in un’elegante custodia piena zeppa di foto del matrimonio e varia memorabilia. La musica anche in questo caso si presentava estremamente astratta e surreale.

Il primo brano di ben 25 minuti (John & Yoko) è interamente composto dalle urla dei due novelli sposini che si chiamano a vicenda urlando, la traccia audio è suddivisa su due diversi speakers e inframmezzata da vari vocalizzi e il suono dei rispettivi battiti cardiaci coprendo l’intero lato A.

Il lato B è composto da Amsterdam, una registrazione effettuata durante il primo Bed-In, protesta non violenta contro la guerra in Vietnam in cui la coppia rimaneva per protesta a letto rilasciando interviste e dichiarazioni per promuovere la pace nel mondo. Un brano che inizia con una lunga cantilena di Yoko e continua con il proclama di John.

John Lennon wedding album
L’elaborata confezione del Wedding Album

Certo gli album sperimentali di questa prima fase della carriera solista di John Lennon non sono capolavori, nemmeno se considerati all’interno della scena avanguardistica dell’epoca, diversi concetti applicati nei tre album erano già stati veicolati alcuni anni prima da altri artisti in maniera più omogenea e curata. Per quanto riguarda Yoko Ono resterà per sempre una controversia sui suoi valori artistici effettivi nella vita di John che non fu più matto di prima né di quanto lo sarà successivamente (persino Double Fantasy, l’ultimo album pubblicato in vita, racchiude diverse sezioni simil-sperimentali che danno carta bianca a Yoko Ono e sembrano rievocare in parte questi dischi).

Quello che nessuno potrà mai contestare sarà il coraggio da parte di un artista di enorme popolarità di pubblicare dischi così anti-commerciali e sperimentali, in barba a qualunque logica di mercato e giudizio di pubblico, critica e società.

Discografia

  • Unfinished Music No.1: Two Virgins (1968)
    • A1. Two Virgins Side One
    • B1. Two Virgins Side Two
  • Unfinished Music No.2: Life With The Lions (1969)
    • A1. Cambridge 1969
    • B1. No Bed for Beatle John
    • B2. Baby’s Heartbeat
    • B3. Two Minutes Silence
    • B4. Radio Play
  • Wedding Album (1969)
    • A1. John & Yoko
    • B2. Amsterdam

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