Un gruppo che si chiama Il culo di Mario che nel 2014 pubblica l’album di debutto solo su cassetta (e ovviamente in digitale) e che oggi va oltre fottendosene del supporto fisico proponendo una lussuriosa videocassetta con 10 videoclip più o meno casalinghi fa sorridere, ma merita la nostra attenzione.
Inizialmente si potrebbe pensare ad un paio di hipster annoiati con tanto (troppo?) tempo libero a disposizone, ma concettualmente tale mossa non è tanto diversa dal pubblicare un album su vinile tornato ad essere romanticamente il supporto preferito dei veri musicofili o chi pensa di esserlo solo perché ha un giradischi.
Il loro primo Italian Cucadores e l’EP Allegria non mi avevano convinto assai: qualche buono spunto, ma nel complesso un suono troppo casalingo, ovvero quando il lo-fi diventa una scusa per un demo spacciato come disco fatto e finito. Nonostante fosse filologicamente colto, l’attitudine punk del “buona la prima”, il mix tra testi-non-testi, l’approccio gratuitamente maleducato e il citazionismo (in)volontario che pesca nei soliti anni ’80 e ’70 non raggiungeva una forma espressiva compiuta che li facesse spiccare.
Oggi questo Oppalai, vuoi per via del supporto video, vuoi perché Il culo di Mario semplicemente ci regala pezzi più convincenti, stuzzica la nostra attenzione.
Non mancano gli episodi che incitano allo skip, o sarebbe meglio dire a premere il tasto FFWD, come Malpensa 2000 (una specie di Fare Soldi ubriachi), Ho sposato un vincente e la finale Pterodattili (di fatto inutili riepitivi), ma tutto sommato questo fa parte dell’idea di base de Il culo di Mario che qui tra la musica diversamente bella di Orrore a 33 Giri si trova senza dubbio perfettamente a proprio agio come un maiale che si rotola nel fango.
Tracce:
01. Stratega
02. Rogoredo Dreamin’
03. Malpensa 2000
04. Apericena
05. Ho Sposato Un Vincente
06. Pensione
07. Franchino Alta Energia (la Congiura)
08. Il Piromane Di Lundo
09. Stiamo Calmi Un Attimo (feat. Simone Ferrari – Jules Not Jude)
10. Pterodattili