Ancora ricordo quando da piccolo mia madre mi sgridava per non farmi eseguire i numeri di ipnosi di Giucas Casella che vedevo in TV da quando, almeno così mi avevano detto, una nostra vicina di casa era rimasta bloccata con le mani incrociate sulla testa per non aver visto la trasmissione fino alla fine, in cui il celebre paragnosta sbloccava le mani degli ipnotizzati con la forza della mente.
Insonnia e stress è il suo unico e improbabile disco con il quale ammetto di essere riuscito a superare quel piccolo trauma infantile almeno in parte, arrivando anche ad addormentarmi più volte durante l’ascolto, il che deduco sia una cosa positiva in questo caso.
Il disco, registrato da Giucas Casella in un anno imprecisato (probabilmente intorno ai primi anni ’80, dopo il grande successo dell’imitazione che ne fece Gigi Sabani a Fantastico 2 nel 1981) per la misteriosa etichetta Gemini di cui nulla si sa, è uno spoken word per aiutarsi a superare le situazioni di forte ansia che possono portare a stati d’insonnia (e viceversa). In questo viaggio sonoro il nostro Giucas, attraverso la sua voce atonale, ci darà tutte le indicazioni per meglio rilassarci (invero abastanza scontate: «Abbandonati… Chiudi gli occhi… Respira lentamente») fino a condurci tra le braccia di Morfeo con agiatezza, il tutto accompagnato da una musica di sottofondo minimale, ripetitiva e identica per tutta la durata del disco, accreditata a Claudeking pseudonimo sotto cui non si nasconde nessun altro se non… Claudio Simonetti!
https://youtu.be/BUktJx_7h1E
Insonnia e stress è diviso in quattro parti (due per lato) da seguire consecutivamente durante le quali devono essere eseguiti esercizi di respirazione e mentali rigorosamente nella calma più totale e con la luce soffusa, mentre una melodia eterea e sognante che sembra provenire dall’angolo meno esplorato del nostro inconscio ci accompagna. Proprio quell’atmosfera che vorremmo essere in grado di ritrovare più spesso per contrastare l’ansia della vita moderna e l’asfissia della quotidianità.
Dopo aver trascorso tutta la prima facciata a rilassarci nella penombra ecco che dobbiamo per forza di cose alzarci per girare il vinile (magari accendendo la luce) e finalmente sulla seconda facciata inizia il vero e proprio processo di ipnosi fino a scivolare lentamente verso la quarta e ultima traccia che riguarda il momento del sonno vero e proprio, quando Giucas Casella farà perdere coscienza all’ascoltatore, volente o meno, per poi risvegliarlo dopo aver agito nel suo inconscio.
Non sappiamo dire se effettivamente questo disco possa aver contribuito a risolvere l’insonnia e lo stress di qualcuno (anche se lo dubitiamo quantomeno visto il numero molto limitato di copie in circolazione), ma per esperienza vissuta posso confermarvi che su di me ha avuto più di qualche effetto soporifero e calmante seriamente inaspettato. Se poi sia stata una conseguenza data dal tedio terrificante o l’effettiva induzione ipnotica attraverso l’ausilio delle tecniche stereofoniche di diffusione della voce di Giucas Casella (per citare il retro di copertina) non mi è dato sapere. Quindi non possiamo fare altro che esortarvi a provare ad eseguire degli esercizi e farci sapere se riuscite a farvi delle idee più chiare.
Tracce:
A1. Fase A
A2. Fase B
B1. Fase C
B2. Fase D