La comicità surreale di Gene Gnocchi (a dire il vero da diversi anni piuttosto scarica) non viene mai accostata alla musica, nonostante l’ex avvocato di Fidenza, poi divenuto un uomo di spettacolo, abbia avuto il pallino del rock sin da ragazzo. Un peccato perché rimangono sepolte chissà dove piacevoli canzoncine che avrebbero meritato maggiore fortuna.
La “grande occasione”, si fa per dire, arrivò dopo il successo televisivo ad inizio anni ’90 conducendo la prima edizione di Scherzi a parte con Teo Teocoli e partecipando alla gloriosa stagione 1992-1933 di Mai dire gol! che lo proiettarono alla ribalta nazional-popolare come uno dei comici più popolari d’Italia e che gli fecero arrivare un contratto discografico con la EMI.
Spalleggiato dal fratello minore Charlie Gnocchi, noto speaker radiofonico, e da Cesareo degli Elio e le Storie Tese nel 1992 arrivò il disco Antonella Pasqualotto novenovesetteotto pubblicato come Gene Gnocchi and The Getton Boys. Un piccolo gioiellino di rock demenziale che abbiamo già avuto il modo di sezionare visto che se non lo recuperiamo noi dagli angoli impolverati della memoria non ci pensa nessuno.
Un dischetto durato il tempo del singolo Giura che non é silicone (che io ricordo passare in radio… Bei tempi!) qualche apparizione al Festivalbar e poi… Puff! Spariti nel nulla a causa di ben più interessanti (economicamente parlando) progetti televisivi. Se avrete voglia di dagli una chance il divertimento è assicurato.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLYVZwXG7nis1x1flttz2sBgtaVd9zMu5a
Dopo il fallito tentativo di essere «l’anello di congiunzione tra Cochi e Renato e i Guns N’ Roses» devono passare ben 13 anni per rivedere o meglio risentire Gene Gnocchi nei panni di cantante. Anche questa volta c’è lo zampone provvidenziale, ma sopratutto la chitarra, del fratellino Charlie Gnocchi ed il risultato é il singolo Capalbio, questa volta pubblicato come Gnocchi Degenerati. Un piacevole power pop scanzonato, divertente e dal perfetto gusto estivo, ma che non ha ascoltato nessuno vista la totale assenza di promozione, anche perché a nessuno (tranne al sottoscritto e pochi altri sfigati) nel 2005 interessava ascoltare le canzoni di Gene Gnocchi.
Non parliamo di un capolavoro, mi pare ovvio, ma rimane un brano ben suonato e con un testo sarcastico e divertente al punto giusto, in cui il buon Gene si dimostra ancora istrionico dietro il microfono, senza contare il ritornello che si appiccica immediatamente nel cervello.
https://youtu.be/QMUt5MMALN8
Con ancora maggiore sorpresa ecco che dopo 22 lunghissimi anni, ci ritroviamo tra le mani il nuovo disco di Gene Gnocchi and the Getton Boys. Come dite? Sì è vero, sulla (pessima) copertina dei Getton Boys non vi è traccia ma di fatto la mente musicale dietro il progetto è sempre Charlie Gnocchi, questa volta accompagnato anche dall’altro fratello Andy a dare manforte al fratello più famoso.
Un toy boy per Maria Elena Boschi uscì in sordina per l’Azzurra Music nella primavera del 2014 e come oggetto da maneggiare é piuttosto sgradevole e di cattivo gusto. Gene Gnocchi con la parrucchetta afro in copertina non si può guardare, per tacere della grafica fatta da un bambino alle elementari sotto LSD.
Il problema è semplice: le canzoni non fanno ridere e non si fanno ricordare. Anzi a dire il vero una roba come «Bangladesh, mi fanno le mesh / Bangladesh, mi vendono il pesc’…» non è roba per stomaci deboli (roba degna del peggiore Leone Di Lernia), così come Hanno rapito il tuo volpino con gli odiosi cani campionati in sottofondo che alzano l’asticella dell’insopportabilità a livelli pericolosamente alti. Onestamente a parte la discreta Pezzone non c’è davvero un brano da salvare, ma se volessimo davvero sforzarci potremmo dire che Con il mutuo da pagare, I miei parenti di Bergamo, Le vicine di condominio e Sali sulla mia moto quanto meno galleggiano sul resto del liquame sonoro.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLYVZwXG7nis3V14cRx-J09lU2jQoWjkB0
Per non farci mance nulla ecco che alla vigilia dei mondiali di calcio il disco viene bellamente reimpacchettato con il titolo Ba Ba Lotelli Mundial. Daspao, ma oltre a qualche concerto qua e lá per fortuna nessuno si accorge di questa porcheria. Disco pessimo.
Fatico davvero a credere che in tre non siano riusciti a partorire nulla di meglio di «Ba Ba Balotelli». Meglio riascoltarsi per l’ennesima volta Antonella Pasqualotto novenovesetteotto perché alla fine a Gene e Charlie non posso voler male.
Discografia
- 1992 – Antonella Pasqualotto Novenovesetteotto (Gene Gnocchi And The Getton Boys, CD/LP/MC, EMI)
- Introduzione
- Giura che non è silicone (feat. Cesareo)
- Biscie
- Gettoni
- L’uomo della bassa
- Per andare avanti… Ci vuole del q
- Odette Odette
- Lento inglese
- Sonia
- La canzone dello zodiaco
- Diventare Casco Blu
- Al bar
- Gianni Minà
- Sono caldo io
- Antonella Pasqualotto novenovesetteotto
- Adele
- C’è chi dice…
- Pendolare dell’amore
- Di professione motociclista
- Dove lo Trovi uno Come Me
- La caccia al tesoro
- Le donne del Trentino
- Sembrava un grande affare
- Cosa significa fare all’amore
- La ragazza di balera
- 1992 – Giura che non è silicone (Gene Gnocchi And The Getton Boys, 12”, EMI)
- Giura che non è silicone (feat. Cesareo)
- Gettoni
- Lento inglese
- 2005 – Capalbio (Gnocchi Degenerati, CD singolo, Universo)
- Capalbio (Full Radio Version)
- Capalbio (Karaoke Maremman Mix)
- Capalbio (Charlie Versilian Version) feat. Stefano Malatesta
- 2014- Un toy boy per Maria Elena Boschi (come Gene Gnocchi, CD/digitale, Azzurra Music – ristampato con il titolo Ba Ba Lotelli Mundial. Daspao)
- Ba Ba Balotelli
- Con il Mutuo da Pagare
- Pensione
- Nonna Bisturi
- Vai a Scrocco!
- I Miei Parenti di Bergamo
- Bangladesh
- I Tuoi Discorsi
- Il Mulo
- Le Vicine di Condominio
- Making Love On The Beach
- Che Schifo…
- Complications
- Hanno Rapito il Tuo Volpino
- Sali Sulla Mia Moto
- Pezzone
- Il Mago Silvan
- Un Kilo di Veleno
- Rustichella
- Tribute Bonus Track