Quando si parla di rock demenziale o di Gene Gnocchi mai viene nominato quel dischetto dalla grafica ributtante color verde merda che vide la luce nel lontano 1992. Stiamo parlando di Antonella Pasqualotto Novenovesetteotto pubblicato dalla EMI sotto il nome di Gene Gnocchi and The Getton Boys.
Se da una parte è una palese ruffianata per sfruttare la grande popolarità del comico raggiunta con Mai dire gol!, dall’altra si tratta di un’operazione sincera, un atto d’amore per il rock semplice e diretto suonato con gli amici in cantina. Senza contare che il successo di un disco come Italyan, Rum Casusu Çikti degli Elio e le Storie Tese e l’esplosione della musica demenziale abbia convinto più di un discografico a supportare il progetto.
Nonostante il nome sulla copertina, Gene Gnocchi fa solo la parte del frontman di questo fantomatico gruppo che dalle sue stesse parole, doveva essere «l’anello di congiunzione tra Cochi e Renato e i Guns N’ Roses». La mente, il cuore e la chitarra è invece del fratellino Charlie Gnocchi, noto speaker radiofonico (all’epoca in coppia con Joe Violanti) con la passione per la musica ma senza alcuna velleità di successo. In una parola puro cazzeggio.
https://youtu.be/qzN3MjZU-f4?list=PLYVZwXG7nis1x1flttz2sBgtaVd9zMu5a
Coadiuvati da Marco Trombolato (basso), Valerio Dotti (batteria), Fulvio Barella e Rossano Cacciali (cori) nonché da Cesareo e del produttore Otar Bolivecic, entrambi provenienti non a caso dal microcosmo proprio degli Elio e le Storie Tese, danno vita ad un roboante album di godibilissimo di rock comico-demenziale italiano, lanciato dall’efficacissimo singolo Giura che non è silicone che riscosse un discreto successo radiofonico arrivando a partecipare anche al Festivalbar di quell’anno, ma sparendo rapidamente nel nulla, vuoi perché la cosa era poco più di uno scherzo, vuoi perché la carriera televisiva di Gene Gnocchi era ben più remunerativa che suonare concertini in qualche localino puzzolente di provincia.
Tutte canzoncine senza pretese, intendiamoci, un semplice e basico rock’n’roll scanzonato chitarra-basso-batteria, minimale e senza fronzoli (alle volte fin troppo scheletrico negli arrangiamenti) ma davvero efficace nel farci trascorrere una mezz’oretta in allegria. In fondo questo era esattamente l’obbiettivo che si prefissava.
Come non consigliare caldamente di ripescare queste «24 canzoni da fischiettare con gli amici»? Garantiamo noi di Orrore a 33 Giri che non ve ne pentirete.
Tracce:
01. Introduzione
02. Giura che non è silicone (feat. Cesareo)
03. Biscie
04. Gettoni
05. L’uomo della bassa
06. Per andare avanti… Ci vuole del q
07. Odette Odette
08. Lento inglese
09. Sonia
10. La canzone dello zodiaco
11. Diventare Casco Blu
12. Al bar
13. Gianni Minà
14. Sono caldo io
15. Antonella Pasqualotto novenovesetteotto
16. Adele
17. C’è chi dice…
18. Pendolare dell’amore
19. Di professione motociclista
20. Dove lo Trovi uno Come Me
21. La caccia al tesoro
22. Le donne del trentino
23. Sembrava un grande affare
24. Cosa significa fare all’amore
25. La ragazza di balera