I Gaylords erano un gruppo vocale pre-rock’n’roll che ha inanellato una serie di fortunate hit nei primi anni ’50 prima che Jerry Lewis, Chuck Berry, Little Richard, Elvis & Co. diventassero i protagonisti assoluti delle classifiche.
La particolarità del trio di Detroit, ma dalle radici italiane, era il loro affondare nella tradizione canora del Belpaese mischiando sapientemente la loro lingua madre con parole o frasi italiane che davano un tocco folkloristico ai loro brani, piacevoli ma piuttosto standard.
Tra tutta la loro discografia il mio brano preferito in assoluto è “Patzo For Pizza”, un oscuro stornello cantato in un inglese stentato con un pesantissimo accento italiano in puro stile “Il Padrino”, con tanto di parti in dialetto napoletano e mandolini a profusione. Il testo non è certo da meno e non tradisce le aspettative raccontandoci come l’autore sia innamorato della pizza a tal punto da preferirla addirittura al gentil sesso e ci spiega anche il perchè nel contagioso ritornello: “I am crazy crazy crazy crazy patzo patzo patzo crazy crazy for my pizza; I love my pizza, my pizza pie”.
Un loro piccolo capolavoro kitsch che non può essere dimenticato.