Dare a Francesco Salvi carta bianca per interpretare a suo modo classiche canzoni da viaggio, o meglio da gita, è come dare il miele agli orsi; non solo non ha il peso di dover scrivere canzoni divertenti (cosa riuscitagli pienamente con “Megasalvi” e poi raramente nei lavori successivi), ma utilizzando stornelli tradizionali può mettere da parte le inclinazioni più “cantautoriali” (nel 1989 scrisse “Bachelite” per Mina inclusa nell’album “Uiallalla“, poi incisa dallo stesso Salvi nel suo secondo album “Limitiamo i Danni”) per dare il meglio di sé come magnifico clown.
Nessuno meglio di lui può interpretare “La Macchina del Capo” o rendere incredibile “Coccodì Coccodà (Il Gallo)” con le sue mille variazioni o rivitalizzare pezzi ascoltati milioni di volte come “Flik Flok (Garibaldi fu ferito)” e riverniciare “W l’Amore” .
Il disco si trasforma in un canovaccio conosciuto praticamente da tutti ed utilizzato da Salvi per fare quello che gli riesce meglio: gag banali e stupide, versi, imitazioni volutamente grossolane, ma che strappano inevitabili sorrisi, il tutto rigorosamente su basi dance.
Non a caso il disco è co-prodotto dallo storico autore italo-disco Roberto Turatti (già dietro a numerosi progetti tra cui Den Harrow, Tam Harrow, Albert One e Angela Cavagna) e la copertina è disegnata da Silver, l’autore del famosissimo Lupo Alberto a cui lo stesso Salvi darà la voce nella versione cartoon.
Tracklist:
01. La Macchina del Capo
02. Coccodì Coccodà (Il Gallo)
03. Osterie
04. Serafin Gaveva un Sifolo
05. Vecchio Scarpone
06. Flik flok (Garibaldi fu ferito)
07. Crapa Pelada
08. La Fattura (La mia mama)
09. Mamma Mia Dammi 100 Lire
10. W l’Amore