Per la serie “italiani da esportazione” ecco a voi la star internazionale Francesco Napoli. Come, non l’avete mai sentito nominare prima? Tranquilli, se non siete tedeschi o non avete vissuto in Germania tra gli anni ’80 e ’90 non è grave.
Oggi narriamo le gesta di un musicista campano che, come tanti nostri connazionali, emigrò in giovane età in terra germanica a cercare fortuna e sul finire degli anni ’80 riuscì a fare il botto grazie al classico uovo di Colombo: vendere al pubblico tedesco l’immagine stereotipata dell’italiano manzo e canterino.
Francesco Napoli divenne così il maestro di cerimonia della sua Balla.. Balla! per la celebrazione più stereotipata, improbabile e kitsch dell’Italia vista attraverso le sue canzoni più celebri, rispolverate in un megamix su una base italo disco da quattro soldi.
Come sempre quando la raffinatezza chiama il pubblico teutonico risponde ed in questo caso impazzì letteralmente per questa porcheria (che ha avuto un discreto riscontro anche in Italia e nel resto d’Europa), facendo diventare Francesco Napoli un idolo da invitare in qualsiasi infima trasmissione televisiva, finendo sempre a cantare il suo tormentone tutt’ora noto come un vero classico.
https://youtu.be/KSe-dQAgees
Balla.. Balla! è tutto quello che NON si vorrebbe far conoscere dell’Italia all’estero, musica terribile che impesta ancora oggi tanti ristoranti italiani al di fuori dei patrii confini che servono con sfacciata insolenza spaghetti bolonnese e risotto al pollo.
Balla.. Balla! è una sbobba davvero poco appetibile che si apre con una minacciosa dichiarazione d’intenti in salsa rap:
È una musica speciale
con un ritmo eccezionale
di successi strepitosi, balla dai.
È un ritorno ai vecchi tempi
con una produzione “in”,
balla insieme a me.
Nemmeno il tempo di riprendersi da questa metrica ballerina e quell’«in» sfoderato con sfacciataggine che parte un furioso medley fatto di spezzoni di grandi successi internazionali made in Italy di 20/30 anni prima: Come prima, Quando calienta el sol, Pregherò, Una lacrima sul viso, Che sarà, Azzuro, Volare, Quando quando quando, O sole mio e Ciao ciao bambina. Una sorta di karaoke degli orrori per intrattenere i turisti stranieri o per far credere ai crucchi di essere in Italia per 5 minuti.
Il grende successo della canzone fece sì che il nostro Francesco Napoli tornasse sul luogo del delitto non una, non due, ma ben altre tre volte, riproponento questa trovata (o bravata?), rispettivamente con Balla.. Balla vol. 2 nel 1988, Balla.. Balla vol. 3 nel 1990 e, davvero fuori tempo massimo, Balla 2000 come giusta celebrazone nell’anno del Giubileo.
Volente o nolente mai più senza.