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Francesco Napoli – Balla.. Balla! (1987, 12″)

Ultimo aggiornamento:

francesco napoli balla ballaPer la serie “italiani da esportazione” ecco a voi la star internazionale Francesco Napoli. Come, non l’avete mai sentito nominare prima? Tranquilli, se non siete tedeschi o non avete vissuto in Germania tra gli anni ’80 e ’90 non è grave.

Oggi narriamo le gesta di un musicista campano che, come tanti nostri connazionali, emigrò in giovane età in terra germanica a cercare fortuna e sul finire degli anni ’80 riuscì a fare il botto grazie al classico uovo di Colombo: vendere al pubblico tedesco l’immagine stereotipata dell’italiano manzo e canterino.

Francesco Napoli divenne così il maestro di cerimonia della sua Balla.. Balla! per la celebrazione più stereotipata, improbabile e kitsch dell’Italia vista attraverso le sue canzoni più celebri, rispolverate in un megamix su una base italo disco da quattro soldi.

Come sempre quando la raffinatezza chiama il pubblico teutonico risponde ed in questo caso impazzì letteralmente per questa porcheria (che ha avuto un discreto riscontro anche in Italia e nel resto d’Europa), facendo diventare Francesco Napoli un idolo da invitare in qualsiasi infima trasmissione televisiva, finendo sempre a cantare il suo tormentone tutt’ora noto come un vero classico.

https://youtu.be/KSe-dQAgees

Balla.. Balla! è tutto quello che NON si vorrebbe far conoscere dell’Italia all’estero, musica terribile che impesta ancora oggi tanti ristoranti italiani al di fuori dei patrii confini che servono con sfacciata insolenza spaghetti bolonnese e risotto al pollo.

Balla.. Balla! è una sbobba davvero poco appetibile che si apre con una minacciosa dichiarazione d’intenti in salsa rap:

È una musica speciale
con un ritmo eccezionale
di successi strepitosi, balla dai.
È un ritorno ai vecchi tempi
con una produzione “in”,
balla insieme a me.

Nemmeno il tempo di riprendersi da questa metrica ballerina e quell’«in» sfoderato con sfacciataggine che parte un furioso medley fatto di spezzoni di grandi successi internazionali made in Italy di 20/30 anni prima: Come prima, Quando calienta el sol, Pregherò, Una lacrima sul viso, Che sarà, Azzuro, Volare, Quando quando quando, O sole mio e Ciao ciao bambina. Una sorta di karaoke degli orrori per intrattenere i turisti stranieri o per far credere ai crucchi di essere in Italia per 5 minuti.

Il grende successo della canzone fece sì che il nostro Francesco Napoli tornasse sul luogo del delitto non una, non due, ma ben altre tre volte, riproponento questa trovata (o bravata?), rispettivamente con Balla.. Balla vol. 2 nel 1988, Balla.. Balla vol. 3 nel 1990 e,  davvero fuori tempo massimo, Balla 2000 come giusta celebrazone nell’anno del Giubileo.

Volente o nolente mai più senza.

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  1. Sottoscrivo la tua recensione, ho appena sentito questo Carneade (Francesco Napoli) cantare il suo tormentone in una specie di Festivalbar alla tv polacca.

    Hai reso benissimo.

  2. Come mai i crucchi parlano sempre male di noi e poi vanno pazzi per la prima porcheria che spacciano per italiana? (senza offesa per i tedeschi)

    Francesco Napoli pare un Pupo di serie Z

  3. Preciso anch’io:
    – Mi chiamo alfonso, lavoro in italia e vivo in Svizzera da 18 anni.
    non sono razzista (te lo sei inventato tu). Spero ti basti.
    – Ti passo il “male articolato” perché non ho più molti appigli
    alla lingua italiana, ma il confusionario, populista, pressapochista
    e qualunquista li rigetto con fermezza.
    Vedo che parli dall’irlanda e probabilmente non conosci le
    sofferte relazioni che la svizzera e l’italia hanno con i paesi
    balcanici e, in generale, dell’est: romania e polonia in particolare.
    – Ho visto il tuo blog grazie ad un amico. Mi pare tu tratti delle
    peggiori sottoculture musicali importate ed esportate, ma io
    non trascurerei gli aspetti relazionali.
    Non basta una pizza per mettere tutti d’accordo. C’è anche molta
    sofferenza dietro queste percorsi,
    Ciò che ho detto ora e prima sottoscrivo e confermo.
    Poi se non capisci, mi spiace.
    Alfons

  4. Alfonso

    ti ringrazio del contro commento, ma da quanto hai scritto poco sopra ribadisco quello che è emerso.

    Conosco abbastanza bene la situazione italiana e ti posso assicurare che mettere all’indice i popoli non risolve nulla, difatti anche qui in Irlanda è pieno di polacchi, ma, guardacaso, non ci sono tensioni.

    Io non parlo di sottoculture musicali, non ne ho la competenza, affronto solamente prodotti discografici di dubbio gusto (volontario o involontario che sia) o semplicemente bizzarri, quindi gli aspetti socio-relazionali non rientrano nel mio “ambito di ricerca”.

    Francesco Napoli è un pessimo stereotipo italiano che tuttora è ben radicato in certe parti del mondo, che sia Germania, europa dell’Est o Giappone non fa nessuna differenza.

    Grazie per essere passato da queste parti ed un saluto alla Svizzera.

  5. caro anonimo piccole precisazioni:

    – meglio firmarsi sempre e comunque
    – questo, se non fosse chiaro non e’ il blog di Beppe Grillo, quindi commenti prettamente razzisti e fuori contesto vengono cancellati, ma dato che fino ad ora non mi era capitato tengo questo come monito, su come non si deve fare, OK?
    – posto che il tuo pensiero lo trovo confusionario, male articolato, pressapochista, qualunquista ed a tratti populista, mi spieghi tutto questo astio cosa c’entra con la peggiore musica italiana venduta all’estero (da italiani per altro!)?

    Disponibile ad ogni civile chiarimento.

    Se ci fossero altri commenti con questo tono verranno cancellati senza remore; se non vi va andate su un altro blog come quello sopra citato.

    Saluti

  6. L’Europa dovrebbe essre unita ma… non so come… c’è sempre qualcosa che si perde “Lost in translation”.
    Come dire… ma i Polacchi italioti apprezzano una Pasta al pesto? Sanno chi sono Leonardo, Pasolini, o Gramsci?
    No, fanno finta di non saperlo.
    Vedono l’Italia come una gallina dalle uova d’oro su cui rigettano le loro ragazze a mille euro a notte.
    Se li tengano i loro bocchini, i loro campi di concentramento, la loro musica pop da quatttro soldi e i loro festival dell’eurovisione.
    Siiate poi benvenuti.
    ma non rompete il cazzo.

  7. Per chi non ha ancora visto il sito di Marco Bocchino (mi raccomando, se fa una tournee italiana fategli cambiare il cognome!), riporto il seguente stralcio della sua intervista:
    .
    – QUAL E` IL TUO POSTO PREFERITO AL MONDO?
    Nelle braccia di mia mamma
    – E IL TUO PIATTO PREFERITO?
    Tutto cio` che cucina la mamma.
    .
    Un vero Italiano, non c’è dubbio.
    Grazie Max!

  8. Si potrebbero dire molte cose su questo disco, del tipo “infondo e’ cio’ che piace all’estero, puntiamo su questo”, “dopo pochi anni i mondiali erano in Italia e proprio i tedeschi li hanno vinti” o anche “che figure ci fanno fare all’estero” ecc….. Il disco sono d’accordo che e’ molto povero ed e’ paragonabile ad un Mino Reitano qualunque, ma da italianovero mi piace e da abitante in un paese come la Polonia, dove, seppur adesso un po’ offuscata, c’e’ ancora una visione molto romantica dell’Italia; proprio questa visione e’ stato uno dei motivi che mi ha spinto a vivere qui. Quindi vada per Francesco Napoli e gli “spaghetti bolonnese”…..questo e’ uno dei casi in cui si puo’ dire “Italians do it better(anche queste stupidaggini), ma i tedeschi(o i polacchi) sanno apprezzare”. Ti consiglio il Francesco Napoli della Polonia, http://www.marcobocchino.com, che conosco personalmente, oppure cerca, sempre per i cantanti italiani all’estero Marco Borsato, cantante olandese(ma di chiare origini italiane) che canta cover in olandese di canzoni italiane(una su tutte Dromen zijn bedrog, cover di Storie di tutti i giorni, che al Life di Rimini viene ballata di brutto dagli olandesi in vacanza)

  9. Vorrei proprio vedere cosa succederebbe se i Tedeschi provassero a lanciare in Italia Roger Cicero e la sua immortale “Frauen Regier’n Die Welt”…

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