Da diversi anni la Chiesa ha iniziato ad interrogarsi sul web, inteso come vero e proprio spazio di vita dove “andare” ed esser presenti, superando il dualismo online/offline, reale/virtuale. Tuttavia il passaggio dall’ispirazione delle alte gerarchie religiose all’applicazione affidata ai “piani bassi” del clero risulta problematico e magari non proprio in linea con gli obiettivi che inizialmente ci si era prefissi.
Trasferiamoci quindi dalla santa Conferenza Episcopale a Roma fino a San Teodoro, un paesetto sardo poco distante da Olbia, e facciamo la conoscenza di Don Alessandro Cossu il quale, avvertito il vento che cambiava, ha ben pensato di porsi come alfiere dell’evengelizzazione sul web, occupandolo personalmente.
A differenza di altri colleghi poco creativi, lui ha deciso di diffondere il verbo, nel senso della sua voce, modificando canzoni famose a proprio uso e consumo (un po’ come a scuola o in gita, quando si cambiano i testi per ridere e poi tutto finisce là). Questo hobby del riarrangiare successi pop nel nome del Cristo si materializza in videoclip inizialmente amatoriali e poi via via sempre più professionali grazie all’aiuto dello studio fotografico di San Teodoro Video & Foto Design; proprio grazie al loro canale YouTube (a cui dovete iscrivervi assolutamente) sono immortalate e diffuse al mondo le gesta del Don canterino più famoso di tutta la Sardegna.
Qui troviamo perle come Apro il cuore al mio Gesù (Faccio quello che voglio di Fabio Rovazzi), Amiamo la nostra madre Terra (Dove e quando di Banji e Fede), Dico sì nel nome di Dio in duetto con Maria Giovanna Cherchi (Perfect di Ed Sheeran) e Natale, Natale, Natale (Perdono di Caterina Caselli, che per la cronaca è la storia di una fedifraga che salta da un letto all’altro, ma vabbé), oltre alla hit L’esercito del Cristo (L’esercito del selfie di Takagi & Ketra) che gli diede un po’ di fama sul web e non solo visto che diverse testate giornalistiche ne parlarono, tanto che questa canzone dà anche il titolo al suo promo album Sotto il sole di San Teodoro…l’Esercito del Cristo pubblicato nel 2018 come una raccolta fondi per l’oratorio e disponibile esclusivamente nella parrocchia di Don Alessandro.
Tra tutte le magnifiche reinterpretazioni di questa straordinaria ugola isolana vi è però un vero capolavoro, che fa decisamente emergere Don Alessandro Cossu da quel marasma di sacerdoti canterini (da Giuseppe Cionfoli a Padre Alfonso Maria Parente, passando per Frate Cesare), secondo solo ai deliri di Padre Maurizio (quello di «divertiti di più ma fallo con Gesù»).
Tutte queste cover e la fama “internettiana” hanno fatto sì che nell’estate 2019 si realizzasse un’imprevista collaborazione tra il religioso e Haiducii. Sì, proprio la ragazzotta rumena che spopolò in Europa grazie alla sua fortunata versione di Dragostea din tei (se vi interessa tutta la storia su quel tormentone potete leggerla qui).
Ma cosa c’entra l’ex reginetta delle discoteche con San Teodoro? Forse un’ardente passione religiosa? Forse passava di lì per caso in vacanza? Forse è una fan di Don Alessandro?
Visto che non avevamo ascoltato abbastanza cover e parodie di Dragostea din tei ecco che finalmente il mondo può gustarsi anche una versiona riveduta e corretta in chiave cristiana che diventa Parliamo di Gesù.
Il testo, scritto dallo stesso Don Alessandro Cossu, dovrebbe essere un invito a discutere di temi evangelici, ma il tutto in maniera abbastanza superficiale. Più che altro sembra che questa cover sia solo una scusa per suonare Dragostea din tei a tutto volume in parrocchia e scatenarsi a passi di danza. Personalmente non frequento i circoli di iniziati alla fede cristiana ma «Presto presto parliamo di Gesù / parliamo di Gesù / parliamo, sì parliamone. / L’importante è parlare di Gesù / quanto ti ama e sai ti chiama.» così a prima vista sembra piuttosto deboluccio per tentare di fare proseliti o generare il minimo interesse.
Nonostante la presenza della star Haiducii (sparita dalle scene da ben 11 anni e che di fatto non ha pubblicato nulla di rilevante oltre alla sua unica hit nel lontano 2004) il video continua sulla cifra stilistica del sacerdote: gli immancabili bambini, la chiesetta in campagna e gli scorci marini della provincia sarda. Innegabile però come trasudi il solito alone di sfiga tipica del pop cattolico praticante: da Suor Anna che reclama i diritti per le donne, a Nino D’Angelo che trasforma Let It Be in Gesù Crì senza essere fulminato all’istante, passando per i Sonseed che cantano Jesus Is A Friend Of Mine, fino alle stecche di Don Giovanni Branda.
In questo caso la scenetta che si dipinge davanti a noi è un sacerdote in abito talare che zompetta allegro su una canzone dance di 15 anni fa, in compagnia di una cantante che ha abbondantemente superato i suoi 15 minuti di notorietà (per giunta con una canzone rubacchiata ad altri) e che qui ci fa il pippone di come sia importante parlare di Gesù (senza spiegarne neppure il motivo, tra l’altro). Neanche i superpoteri di un Gabry Ponte in overdose di anfetamine e suoni tamarri potrebbero salvare la situazione. Una cosa è certa, Don Alessandro promette di stupirci ancora per molto tempo.
Vittorio “Vikk” Papa e Giuseppe Sanna
Parliamo di Gesù
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Oilà. Salut.
Sian qui
tu ed io
Però,
adesso dobbiamo crescere,
sorellina.
Ehilà, ehilà
dobbiamo con coraggio spenderci
Perché Gesù
proprio adesso sceglimi.
Presto presto
parliamo di Gesù
parliamo di Gesù
parliamo, sì parliamone.
L’importante è parlare di Gesù
quanto ti ama e sai ti chiama.
Presto presto
parliamo di Gesù
parliamo di Gesù
parliamo, sì parliamone.
L’importante è parlare di Gesù
quanto ti ama e sai ti chiama.
Dai sù
pure tu
dici sì
a Gesù.
Adesso
insieme dobbiamo crescere,
sorellina.
Ehilà, ehilà
voglio anch’io
seguir Cristo
anche qui
Lo voglio sì
parlar di lui
e sbrighiamoci.
Presto presto
parliamo di Gesù
parliamo di Gesù
parliamo, sì parliamone.
L’importante è parlare di Gesù
quanto ti ama e sai ti chiama.
Presto presto
parliamo di Gesù
parliamo di Gesù
parliamo, sì parliamone.
L’importante è parlare di Gesù
quanto ti ama e sai ti chiama.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Eccoci qui
eccoci qua
muoviti qui
muoviti là.
Presto presto
parliamo di Gesù
parliamo di Gesù
parliamo, sì parliamone.
L’importante è parlare di Gesù
quanto ti ama e sai ti chiama.
Presto presto
parliamo di Gesù
parliamo di Gesù
parliamo, sì parliamone.
L’importante è parlare di Gesù
quanto ti ama e sai ti chiama.