Diana Est è, senza timore di smentita, la regina delle meteore di lusso: stiamo parlando di stile puro, di un personaggio perfetto nella sua artificiosità, di un pugno di brani dalle sonorità uniche e rare, di una voce cristallina, di una carriera conclusasi in modo misterioso (come spesso succede in questi casi), ma soprattutto di una ragazza giovane, bella e affascinante, è proprio il caso di dirlo, come una dea latina.
Nata Cristina Barbieri nel 1963, nipote di Mario Lavezzi, esordisce appena diciassettenne come corista a Mister Fantasy, storico programma musicale della Rai condotto da Carlo Massarini con la partecipazione di Ivan Cattaneo.

Nel 1982 firma un contratto quinquennale con la Dischi Ricordi e i suoi produttori (tra i quali un ancora giovane Enrico Ruggeri) creano per lei un personaggio sospeso tra l’antichità classica e il futuro prossimo, con alcuni (superficiali) accenni all’estetica new wave, che come tutte le tendenze in Italia arrivò ampiamente snaturata.
Come nome d’arte viene scelto Diana Est, con chiari riferimenti alla dea della caccia e al verbo latino essere, e nelle sue apparizioni pubbliche la cantante indossa sempre degli abiti che richiamano il peplum romano, con colori pastello, di solito rosa, e accessori in tinta, come guanti fucsia e orecchini in pvc; le acconciature sono naturalmente in linea con lo stile: capelli a caschetto con un ciuffo davanti lunghissimo che Diana spesso e volentieri sposta con un irresistibile movimento della testa.
Tenax (1982)
Anche gli arrangiamenti e le scelte stilistiche del brano sono piuttosto innovativi, considerato che la maggior parte della italo-disco del periodo era fatta con quattro accordi, arrangiata con tre modelli di synth e suonata con due dita. Tanto per cominciare il cantato in italiano è una soluzione mai abbastanza considerata per la musica da discoteca, inoltre le atmosfere che si respirano nel pezzo, fatte di fiati romaneggianti, bassi slappati e synth tenebrosi, sono un esperimento mai più eguagliato. Non a caso il singolo vendette 100.000 copie.
La B-side del disco, Notte senza pietà, si distacca dal suono italo disco e appare chiaramente uscito dalla penna di Enrico Ruggeri ed è ampiamente all’altezza del singolo, anzi lo supererebbe se non fosse per il fatto che il ritornello è praticamente assente; qui viene ripresa la tematica della vita notturna, ma in chiave più positiva rispetto a Tenax, meno angosciante: «notte senza pietà, poca lucidità, quante cose farò / una notte plastic, con un’anima chic, non mi nasconderò».
Le Louvre (1983)
Sempre scritto dalla coppia Ruggeri-Previsti, il pezzo continua sulla strada tracciata da Tenax, offrendo un indimenticabile ritornello in un’atmosfera onirica e sofisticata, nella quale i dipinti del Louvre prendono vita: «Fuori dai musei / nuovi amici miei / si distruggerà / la civiltà delle banalità / su seguitemi / esibitemi / alta moda là / vincerà chi si distinguerà».
In poche parole una vera e propria canonizzazione di Diana Est a semidea della italo disco.
Come lato B, oltre a un’inutile versione strumentale di Le Louvre di neppure due minuti, troviamo la splendida Marmo di città, la canzone più dark di tutta la sua produzione partorita sempre dalla fidata coppia di autori, che questa volta supera nettamente il lato A, sia dal punto di vista del testo che della musica, riassumendo in tre minuti tutta la poetica e i concetti che sono alla base del mondo di Diana Est.
Diamanti (1984)
Il nuovo singolo Diamanti segna uno stacco netto con la vecchia produzione: qui ci troviamo di fronte ad un simil-tango che parla di un amore di contrabbando e anche l’immagine di Diana Est cambia completamente, spostandosi verso una fantomatica “estetica del bordello”, rafforzata anche dalla B-side Pekino, anche questa volta migliore del brano principale, che tra cori orientaleggianti in stile Japanese Boy di Aneka racconta dell’affascinante dissoluzione degli usi e dei costumi nella città cinese. Curiosità: alcune copie del vinile avevano in copertina un diamante di plastica sulla “i” di “diamanti”.
Inutile dire che non solo non riuscì a bissare il successo dei primi due 45 giri, ma neppure a crearsi una nuova immagine di cantante sofisticata e così Diana Est si ritira dalle scene musicali, disgustata dall’ambiente e dalle persone che ci lavoravano, come ha lei stessa dichiarato nell’unica intervista concessa dopo il 1984, con una telefonata improvvisata ai microfoni di Radio Popolare nel 2004. Voci di corridoio sostengono che abbia rifiutato malomodo proposte di partecipazioni a programmi-revival come La notte vola, Meteore e Cocktail d’amore.
Così come era apparsa, Diana Est si è dissolta nel nulla ed è tornata ad essere Cristina Barbieri, lasciandoci sei irripetibili e irripetute canzoni, un paio di 12” mix ad opera di Tony Carrasco (pazzesche le versioni strumentali “scratching”, identiche alle originali ma con l’aggiunta di un finto scratching campionato), e un amore romantico e appassionato per tutto ciò che la riguarda.
Tributi e il ritorno sulle scene
Nel corso degli anni diversi sono stati i tributi alla musica di Diana Est: oltre alla versione in inglese del 1983 intitolata Are You Automatic? a nome Electra, nel 2004 è la volta della pessima versione maranza di Le Louvre ad opera di Prezioso feat. Marvin, dopodiché nel 2012 Ivan Cattaneo le ha reso omaggio, incidendo Tenax nel suo album di cover 80 e basta! e anche Enrico Ruggeri si riprende quello che è suo e reinterpreta una nuova versione di Tenax insieme ai Serpenti. Sempre nello stesso anno appare anche una cover di Le Louvre ad opera degli Unison Detune (amichetti di Immanuel Casto), ma anche in questo caso la magia dell’originale rimane irragiungibile.
Chiude il cerchio il progetto elettronico tedesco Bionda e Lupo che nel 2014 incide una cover di Le Louvre strumentalmente molto fedele all’originale ma con una voce non all’altezza dell’originale. Fa comunque sorridere sentire un interprete teutonico alle prese con unas canzone di Diana Est.
Come tutte le storie a lieto fine ecco che a sorpresa Diana Est riemerge dopo oltre 30 anni con sporadiche performance live nel 2013, nel 2014 e nel 2016 (al limite del playback, dal momento che tutti i master saranno finiti chissà dove), per la gioia di tutti i suoi fan. Cristina (sempre bellissima) sembra finalmente aver fatto pace con il suo glorioso passato, trovando l’equilibrio tra la sua supereroica storia di regina della italo disco e la sua vita privata di antiquaria, restauratrice di mobili, moglie e madre di due figli.
La vera bomba però ve la diamo noi, proponendovi un rarissimo articolo tratto da una rivista di musica del 1984, in occasione dell’uscita del terzo singolo, in cui oltre a mostrare una Diana bella come non mai, si parla di un fantomatico 12” mix di Pekino cantato interamente in cinese! Che sia una leggenda metropolitana? A questo punto non lo sappiamo e neanche ci interessa, la cosa fondamentale è che il mito di Diana Est rimarrà immortale nel tempo, così come probabilmente lei hai sempre voluto.
Almeno, questo è quello che ci piace pensare.
Edit 2022: finalmente il singolo Tenax è stato pubblicato insieme alla b-side Notte senza pietà su tutte le piattaforme musicali di streaming, ne abbiamo approfittato per raccontarvi tutta la storia di Diana Est nel podcast NASCOSTIFY che potete ascoltare qui.
Discografia
- 1982 – Tenax / Notte Senza Pietà (Italia, Ricordi, SRL 10955, 7”)
- 1982 – Tenax / Tenax (instrumental dub) (Italia, Ricordi, SRLM 2018, 12”, brani remixati da Tony Carrasco)
- 1983 – Le Louvre / Marmo di Città / Le Louvre (strumentale) (Italia, Ricordi, SRL 10985, 7”)
- 1983 – Le Louvre / Marmo di Città / Le Louvre (instrumental) (Spagna, Epic, EPC A-4004, 7”)
- 1983 – Le Louvre (vocal) / Le Louvre (instrumental) (scratching version) (Italia, Ricordi, SRLM 2027, 12”, brani remixati da Tony Carrasco)
- 1983 – Le Louvre (vocal) / Le Louvre (instrumental) (scratching version) (Spagna, Epic, EPC A 12-4004 , 12”, brani remixati da Tony Carrasco)
- 1983 – Le Louvre / Marmo di Città (Germania, RCA, PB 69125 , 7”)
- 1983 – Le Louvre (vocal) / Le Louvre (instrumental) (scratching version) (Germania, RCA, PC 69126, 12”, brani remixati da Tony Carrasco)
- 1984 – Diamanti / Pekino (Italia, Ricordi, SRL 11005, 7”)