A molti forse il nome Dee Dee King (una parodia/omaggio al più noto B.B. King?) non dirà molto, ma dietro a questo monicker si nasconde una vera leggenda del punk rock, Douglas Glenn Colvin, meglio noto come Dee Dee Ramone, bassista e songwriter dei Ramones, una delle band fondamentali della storia del rock’n’roll, mica pizza e fichi insomma.Purtroppo a metà anni ’80 il talentuoso Dee Dee era diventato un cane randagio in balia delle droghe e forse complice il periodo poco fortunato che stava attraversando la sua band, nel 1987, mentre si trovava in clinica per disintossicarsi, concepì la bislacca idea di mollare i suoi tre “fratelli” e mettersi a rappare, perché stanco della routine della sua band nella quale non vedeva più quella spinta propulsiva degli esordi, mentre considerava il nuovo fenomeno rap come il punk degli anni ’80.
Dee Dee decide di dare una svolta alla sua carriera cambiando nome e look, agghindandosi di cappellino, anelli, catene e orecchini debuttando due anni dopo con il singolo “Funky Man” che nonostante fosse poco più che robaccia fu accolto positivamente dal pubblico e spianò la strada alla pubblicazione del long playing “Standing In The Spotlight” sempre nel 1989.
In realtà l’album ci mostra come il tanto vituperato voltafaccia (se così vogliamo definirlo) avviene solo a metà e pare più di facciata che di sostanza. Edito dalla Sire, storica etichetta del suo ex-gruppo, prodotto e scritto a quattro mani con il fido Daniel Ray, produttore e co-autore di molte canzoni dei Ramones negli anni ’80, nonostante non mascherasse la sua disapprovazione a questo progetto ritenendo assurdo che Dee Dee si mettesse a suonare musica rap, e con tanto di ciliegina sulla torta per la presenza alla batteria di Marc Bell, ovvero Marky Ramone (batterista dei “fast four” dal 1978 al 1983 e dal 1989 al 1995), il disco è sicuramente… Una sorpresa.
Lo stile dell’album varia da un hip-hop old school (“Mashed Potato Time”, “Commotion In The Ocean”) al classico rock’n’roll (“Baby Doll”, “The Crusher” – successivamente re-incisa dai Ramones), passando per una sorta di crossover tra rap e rock alla Beastie Boys (“2 Much 2 Drink”), purtroppo l’album è affossato da problemi intrinseci. I testi il più delle volte rasentano il ridicolo dando l’impressione che le frasi sembrino essere state concepite semplicemente per trovare una rima (l’esempio palese è “German Kid”), inoltre il rapping di Dee Dee è davvero troppo dozzinale e improvvisato per risultare credibile.
Dopo il clamoroso flop commerciale Dee Dee ritornò sui suoi passi e riprese a scrivere canzoni rock per i suoi compagni d’avventura che però non lo rivorranno più al loro fianco sul palco (salvo per il concerto d’addio) a causa delle sue continue “frequentazioni pericolose” che lo porteranno alla morte nel 2002.
Tracklist:
01. Mashed Potato Time
02. 2 Much 2 Drink
03. Baby Doll
04. Poor Little Rich Girl
05. Commotion In The Ocean
06. German Kid
07. Brooklyn Babe
08. Emergency
09. The Crusher
10. I Want What I Want When I Want It