I Combo de La Muerte sono un gruppo che ho amato sin dalla prima nota che ho sentito, quando li scoprii qualche anno fa. Hanno partecipato anche alla “Maispeis Compilation”, quindi un gruppo caldamente raccomandato da Orrore a 33 Giri per la loro geniale quanto folle idea di base, cioè riarrangiare classici dell’heavy metal in chiave latin jazz.
Dopo il loro debutto con un 7” intitolato “La Maldiciòn del Combo” che mostrava tutte le potenzialità della band, finalmente possiamo gustarci la loro prima prova sulla lunga distanza.
Cominciamo con il dire che l’album è suonato, arrangiato e prodotto ottimamente, ma quello che rende davvero speciale il disco è quell’atmosfera in perenne bilico tra jazz, lounge, salsa, bossanova che pare suonata nel magico mondo di Monkey Island (rigorosamente i primi due episodi) creando un suono molto personale che viene ottimamente riassunto dalla loro azzeccatissima definizione di “voodoo latin jazz”.
Anche se non conoscete le versioni originali vi troverete inconsapevolmente a battere il piedino su brani dal groove trascinante come “Breaking The Law”, “I Wanna Be Somebody”, “Collection By Blood”, “Power And The Glory” o la scatenatissima “Highway To Hell”; con “Mama I’m Coming Home” la band svisa invece su atmosfere più hawaiane quasi tributando un omaggio a Israel Kamakawiwo Ole (pace all’anima sua), con la splendida ballata “Defender” accarezzano il soul-jazz non troppo lontano dalla ben nota Norah Jones, mentre “Peace Sells” è un vero tripudio di percussioni inseguite a fatica da pianoforte e chitarre. Anche nei momenti più sulfurei la band suona compatta e convincente proponendoci “Wrathchild” con un ottimo stacco elettronico, “Pull The Plug” con un solo di chitarra davvero voodoo, nel senso hendrixiano del termine, e con la nerissima “Black Sabbath” che viene trasformata in un vero e proprio sabba tribale.
Se proprio si vuole criticare il combo si potrebbe dire che la voce maschile di Rodrigo Defensor manca di calore e di una timbrica personale e appiattisce alcuni passaggi quando è assente la dialettica con le bravissime Luz De Brujo e Mariposa Infierno, come nel caso di “Eat The Rich” che non lascia il segno.
Se questi ragazzi hanno un po’ di fortuna potrebbero facilmente vedere utilizzati alcuni loro brani in qualche colonna sonora o in qualche compilation, speriamo che il mondo si accorga di loro! Nel frattempo, che apprezziate o meno Richard Cheese, non fatevi scappare questo ottimo album.
Tracklist:
01. Proyecto Satanico
02. Breaking The Law (Judas Priest)
03. South Of Heaven (Slayer)
04. I Wanna Be Somebody (W.A.S.P.)
05. Peace Sells (Megadeth)
06. Venganza Del Infierno
07. Mama I’m Coming Home (Ozzy Osbourne)
08. Wrathchild (Iron Maiden)
09. Collection By Blood (Dismember)
10. Te Gusta El Metal?
11. Highway To Hell (AC/DC)
12. Pull The Plug (Death)
13. Eat The Rich (Motorhead)
14. Levantate Joven Guerrero
15. Defender (Manowar)
16. Power And The Glory (Saxon)
17. Come To The Sabbath (Mercyful Fate)
18. Black Sabbath (Black Sabbath)
19. Triunfo Metal
20. You Suffer (Napalm Death)