Dopo pezzacci del calibro di “Due ragazzi nel sole” (1976) e “Tu mi rubi l’anima” (1977), divenute hit di prima grandezza, ascoltando i Collage già urgeva una cura per il diabete.
Con questa “I ragazzi che si amano” la platea dell’Ariston necessitò anche di un pronto intervento dentistico per curare le carie formatisi nelle loro bocche; sì, perché questo brano è puro zucchero condito con miele e decorato con doppio caramello.
Alla sua terza partecipazione al Festival, il quintetto sardo dei Collage presenta una canzone che pare scritta e arrangiata da Alessandra Valeri Manera appositamente per Cristina D’Avena o, al limite, per Mirko e i Bee Hive (ricordate il gruppo protagonista del cartone animato cult Kiss Me Licia?).
Erotismo all’acqua di rose e primi pruriti adolescenziali, le chiare sere d’estate, il mare, i giochi e le fate, la paura e la voglia di essere nudi. Questi sono i convincenti argomenti di quasi tutta la discografia dei Collage e questo pezzo non fa assolutamente difetto:
Ragazza che non non ridi mai, ma che cos’hai
perché da sola sempre te ne stai
le unghie tu ti mangi e poi, scommetto che
con un ragazzo non sei stata mai.
Tutti i ragazzi che si amano
In tutti i posti si baciano
Con gli occhi dolci sorridono un po’
Tutti i ragazzi che si amano
Tutte le notti s’incontrano
Là dove i sogni non muoiono mai
I ragazzi che si amano
Maglietta e via, vai dove vuoi e troverai
Il tipo giusto che è nei sogni tuoi
E fuori di scuola, c’è ancora chi vola
Jeans e un sorriso, tutti i ragazzi vanno in paradiso
Tutti i ragazzi che si amano
In tutti i posti si baciano
Con gli occhi dolci sorridono un po’
Tutti i ragazzi che si amano
Tutte le notti si sfiorano
Là dove i sogni non muoiono mai
I ragazzi che si amano
Evidentemente questo pezzo fu considerato troppo, troppo hot per l’epoca e la giuria lo relegò ad un misero tredicesimo posto, chiedendo anche il rimborso per le fiale d’insulina.