colapesce fiori o formiche mauro repetto cover

Colapesce reinterpreta Fiori o formiche di Mauro Repetto

L'oscura canzone tratta da Zucchero filato nero viene rivestita di un plumbeo abito post-punk per un risultato sorprendente

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Noi di Orrore a 33 giri siamo legati a doppio filo con il disco solista di Mauro Repetto, cioé l’altra metà degli 883. Non solo è il primo articolo in assoluto che venne pubblicato su queste pagine ma soprattutto è il manifesto del loser nostrano. Nonostante la mano lunga di Claudio Cecchetto, il disco fu un tremendo insuccesso di pubblico e critica scaraventando il nostro Mauro nell’oblio e scappando in esilio a Parigi.

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Mentre Repetto poneva una pietra tombale sulla sua carriera artistica scomparendo dal radar dei media italiani, Lorenzo Urciullo, oggi coccolato cantautore indie nostrano meglio conosciuto come Colapesce, a metà anni ’90 aveva da poco iniziato le scuole medie nella tranquilla e soleggiata provincia di Siracusa.

A unire un famoso ragazzotto di Pavia e un bambino siciliano ci pensa nel 2012 la cover di Fiori o formiche. Ora Colapesce non è più uno spensierato dodicenne ma un musicista in cerca della propria identità artistica.

In occasione dell’album di debutto Un meraviglioso declino venne regalato Nove cover per chi pre-ordinava il disco. Un EP che contiene esattamente quello che dice la scritta in copertina: nove reinterpretazioni coraggiose e non sempre centrate che spaziano dai Blonde Redhead ad Antonello Venditti in una sorta di manifesto indie snob italico.

Tra questi brani troviamo anche la versione riveduta e corretta di Fiori o formiche in quello che sembra una sorta di doppio carpiato di evitabile hipsterismo nostrano, soprattutto memori della sua brutta cover de Gli anni incisa per la compilation-tributo Con due deca.

Barattata la voce sgraziata e l’elementare arrangiamento acustico dell’originale con un suono post punk plumbeo e scheletrico la canzone trova motivo di essere in questa nuova veste di ballata nera sulle note di «Stelle: fiori o formiche per voi cosa siamo?». Colapesce non è Ian Curtis e non potrebbe esserlo, ma solo un trentenne di oggi con le sue ansie perfettamente rappresentate dal testo sgangherato del brano cui riesce a dargli una nuova personalissima vita.

Che sia stata fatto per snobismo, per una scommessa persa con gli amici o per un guilty pleasure poco importa; Fiori o formiche di Colapesce va archiviata direttamente sotto la categoria “cover perfetta”.

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