carmen stars on donna

Il debutto musicale di Carmen Russo è un tributo senza veli a Donna Summer

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carmen russo stars on donnaCome molti personaggi televisivi dell’epoca anche l’inossidabile Carmen Russo ha una (in)dimenticata carriera canterina, composta principalmente da 45 giri con le sigle dei suoi programmi televisivi degli anni ’80.

Tutta la produzione canora della tettuta showgirl (salvo un paio di episodi) è musicalmente dimenticabilissima e dal successo praticamente inesistente, diventando ben presto humus per feticisti del vinile, soprattutto grazie anche alle copertine, dove spesso appare immortalata in pose sexy.

Due anni dopo il singolo “taroccato” Notte senza Luna del 1981, dove la nostra Carmen Russo si limitò ad apparire in copertina, le fu concesso finalmente ad andare oltre le sessioni fotografiche e mettere piede in studio di registrazione per suo primo e unico LP… Sarà vero? A quanto pare no, visto che anche questa, leggenda narra, che la voce sia stata presa in prestito da tale Rosemary Cannon, vero e proprio milite ignoto di quest’opera.

Stars On Donna vede impegnata una giovane Carmen Russo che per l’occasione decide di non usare il cognome e fare finta di cantare in inglese. La “brillante” idea fu quella di pubblicare nel 1983 un album di vecchie hit di discomusic, quando ormai il genere era morto e sepolto da qualche anno e l’italo disco stava conquistando i dancefloor. Invece di optare per un’anonima raccolta di canzoni prese qua e là, gli astuti produttori ebbero la brillante ideona di un disco-tributo a Donna Summer: non un’artista qualsiasi, bensì il non plus ultra della sensualità mai apparsa sulle piste da ballo (prima che andasse in fissa con Gesù Cristo e che il suo padrino Giorgio Moroder la lasciasse, giustamente, al suo mesto destino di oblio).

https://www.youtube.com/playlist?list=PLYVZwXG7nis2XAChNFK_DgRwYT2uAnfEW

Non sappiamo con certezza se quella che ascoltiamo sia effettivamente la voce di Carmen Russo, ma speriamo davvero che lo sia, perché altrimenti non si spiegherebbe il motivo di assoldare un’altra cantante fantasma anch’essa svociata.

Donna Summer Four Seasons Of LoveCarmen o non Carmen le doti canore che traspaiono dal disco sono assai scarse, tanto che la maggior parte dei brani sono accompagnato da anonime voci maschili, lasciando alla sexy diva (o alla sua anonima voce) l’incombenza di gorgheggiare timidamente qualcosa qua e là, giusto per poter dire: «Io c’ero».

Quello che esce dal vinile sono quindi pessime cover senza groove e oltretutto con scarsa orecchiabilità. Un peccato mortale per un album che dovrebbe spingere anche il più timido di voi a gettarsi in pista a danzare compulsivamente sulle note di Hot StuffLove To Love You Babyo I Feel Love; invece ci tocca sorbirci minuti e minuti di sbadigli e tedio che, ovviamente, non hanno trovato estimatori, se non tra quelli che si sono fermati ad osservare minuziosamente la copertina ispirata, guarda caso, a quella di Four Seasons Of Love sempre della solita Donna Summer, ma senza sensualità e glamour.

carmen russo stars on donna
Il retro di Stars On Donna: occhio al vestito

Però, a differenza della cantante americana, la femminilità straripante di Carmen Russo non può in alcun modo essere contenuta da alcun abito, per quanto succinto; ecco quindi che le sue curve pericolose vengono coperte solo da un abile lavoro di body painting, per la gioia dei maschietti più attenti.

Gira voce che questa mirabolante idea l’abbia rubata a Marisa Sacchetto, conosciuta all’epoca come la “Donna Summer italiana” proprio per aver introdotto in Italia le sonorità discomusic. Poco importa perché quello che ci rimane è un disco di un’inutilità e una noia con pochi eguali.

Tracce:
A1.1 Radio
A1.2 Intro
A1.3 Love To Love You Baby
A1.4 Spring Affair
A1.5 Summer Fever
A1.6 Bad Girls
A1.7 Hot Stuff
A1.8 I Feel Love
A1.9 Summer End
B1 Winter Melody
B2 On The Radio
B3 Mac Arthur Park – I Know We Can Make It

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