Se vi chiedessero qual è il rocker italiano più famoso, in coro rispondereste Vasco Rossi (sic!), ma al di fuori dei patri confini l’ex DJ di Zocca non è “nessuno”, mentre dal Baltico alla Russia riecheggia un solo nome: Carlo Cori.
Vi chiederete chi sia costui. Carlo è il figlio di Ruggero Cori del quartetto di Marino Marini, che seguendo le orme del padre si è dato al bel canto o meglio al “rock targato Italia” (chi se lo ricorda?); Carlo, dopo aver inciso un primo album assieme a Patrizia Fanfani (nipote dell’allora capo del governo Italiano), come un novello Mosè ricevette dal Dio della TV (Mike Bongiorno) un telegatto (nel 1983 per l’album “Innamorati” inciso per un etichetta svedese) e dal Dio del rock Italiano (dopo due giorni di visita spirituale a Zocca) una chitarra elettrica (in realtà era una batteria, ma la chitarra fa più r’n’r) affidandogli la missione di diffondere la musica del diavolo presso quelle popolazioni di infedeli che si estendevano ad Est del Reno.
A questo punto Carlo cambia barbiere e comincia a sfoderare una chioma lungocrinita da vero rocker (siamo a metà anni ’90) incidendo il suo primo grande successo internazionale “Posto di Blocco” (dedicato alle polizie di tutta Europa che continuamente lo fermano per perquisirlo, e realizza per la title track anche un delirante videoclip con il permesso del Ministero degli Interni). Grazie al successo del disco in Germania, Russia e nei paesi del Baltico il nostro, con la sua band, i Rock Circus, Cori effettua una serie concerti trionfali di fronte a decine di migliaia di fans diffondendo la buona novella del “sesso, spaghetti e rock’n’roll” (cit.).
Nonostante nel Belpaese di lui si cominci a parlare anche in TV come ambasciatore della musica italiana nel mondo (su “Target”, “Tempi Moderni” e “Mazzi Tuoi” del sacerdote senza vergogna Don Mazzi da cui viene addirittura intervistato), i suoi due dischi successivi “Ti Spacco In 2 Come Una Mela Acerba” (no comment) e “Uomini” si rivelano assolutamente fallimentari, facendolo ripiegare sul mercato straniero.
Nell’Agosto 2006 organizza e presenta a Jurmala (Riga) in Lettonia, un format TV intitolato “Figli delle Stelle” invitando grossi nomi come della canzone e dello spettacolo tra cui Al Bano e il figlio Yari Carrisi (!?!), Franco Nero e il figlio Carlo Gabriel, Irene Fornaciari (sì, proprio la figlia di Zucchero), i Righeira, Sabrina Salerno e Alan Sorrenti (preso a nolo da qualche museo egizio) con i quali intona come gran finale della manifestazione “Nel Blu Dipinto di Blu”.
Forte di questo successo, nel 2007 pubblica la sua ultima fatica, edita anche in Italia grazie alla lungimiranza della Interbeat, che raccoglie 10 nuove canzoni ed un ramake di “Sognatori” tratto dall’album omonimo inciso per la Duck Records ma mai pubblicato. Sin dall’incipit della nichilistica title track, che inizia con un palese riff-tributo ad una certa “Smoke on the Water”, ci si accorge che, seppur un po’ appesantino dal peso degli anni, Carlo Cori è rimasto il vecchio e ruspante rocker di sempre, con l’atteggiamento da mini Vasco che racconta storie quotidiane, quasi autobiografiche, in maniera teneramente scolasticsa come potrebbe fare il vostro zio rocker che indossa ancora quei ridicoli giubbotti di pelle con le frange.
Tutto il disco è un tripudio di sonorità da stantìo stadio-rock anni 80 come “Insieme a Te Sto Bene”, “Cosa C’è”, “Kain Problem”, “Salvatore” e “Sognatori”, un sentito tributo a Vasco Rossi con testo da scuola elementare con cose tipo “Di Vasco ce n’è uno tutti gli altri fan 31!” per il quale è stato girato anche un videoclip (ancora una volta ai limiti della demenzialità); questa ammirazione per il Blasco si traduce però in ammiccamenti veramente troppo espliciti, come in “Che Noia”, “Un Altra Storia” e soprattutto nella ballad finale “Non Mi Va”.
“Biondo, occhi azzurri, capelli lunghi color oro, faccia pulita, fisico prestante, paracadutista scelto, rocker on the road, ma soprattutto voce roca, sensuale, rubacuori europeo, colleziona Rolex, adora le Porsche, con le donne è in missione per dare amore” (direttamente dal suo sito ufficiale) questo è il Vasco dei Balcani che mezza Europa ci invidia mentre l’Italia non lo apprezza.
Tracklist:
01. Nessuno
02. Cosa C’è
03. Sognatori
04. Carlo
05. Insieme a Te Sto Bene
06. Che Noia
07. Un Altra Storia
08. Famme Briacà
09. Kain Problem
10. Salvatore
11. Non Mi Va