Nella seconda metà degli anni ’60 si raggiunse probabilmente l’apice nella musica rock per creatività e qualità, un susseguirsi di dischi fondamentali per la musica pop(olare) del XX secolo che andrà a influenzare non solo generi e artisti dei decenni che seguiranno ma la società tutta.
Non tutti però erano entusiasti di questo ritorno di fiamma del rock che pensavano sopito con la fine degli anni ’50 quando tutti i principali protagonisti sparirono dalle scene tra morti tragiche, chiamata alle armi, ritiri dalle scene, scandali e arresti. Tra i detrattori del rock troviamo Bob Larson, giovane evangelista e predicatore della Spiritual Freedom Church di Los Angeles che scrisse alcuni libri sui pericoli dei figli dei fiori, dell’interesse per le religioni orientali e per la più grande minaccia della società occidentale: la musica rock.
Nel 1969, l’anno di Woodstock e di una pioggia di capolavori come Let It Bleed dei Rolling Stones, Space Oddity di David Bowie, In the Court of the Crimson King dei King Crimson, Tommy degli Who, Abbey Road dei Beatles, l’omonimo dei Blind Faith, Hot Rats di Frank Zappa e il debutto degli Stooges e dei Led Zeppelin, Larson era impegnato a girare gli Stati Uniti per una serie di conferenze nelle scuole superiori e nei campus universitari per mettere in guardia i giovani dai pericoli della musica del diavolo.
https://youtu.be/zI5YBkp_ycI
I presunti pericoli che avrebbero afflitto la gioventù di allora secondo Larson sarebbero collegati con l’attitudine sempre più anti-autoritaria e i temi sempre più sessualmente disinibiti di questa musica che influenzerebbe i giovani sulle proprie scelte di vita, non solo con i testi, ma anche attraverso i ritmi ripetitivi e sincopati. Tutto ciò si tradusse in attacchi verso le rockstar più celebri, lamentandosi di come non si scrivessero più canzoni d’amore ma, a suo dire, solo inni al sesso e alla droga.
Bob Larson Speaks Out On Rock Music non e altro che uno di questi aspri sermoni anti-rock registrato durante una di queste conferenze nel maggio del 1969, qui Bob Larson però sfodera una chitarra elettrica e a sorpresa, invece d’intonare salmi e inni sacri, esegue degli intermezzi musicali di rumoroso proto-hard rock psichedelico, tra una versione surf-lisergica di Louie, Louie fino ad una cover acidissima e cupa di In-A-Gadda-Da-Vida degli Iron Butterfly talmente pesante da far impallidire ogni band proto-metal dell’epoca rendendo il tutto ancora più surreale.
Il quesito principale rimane il perché Larson abbia potuto pensare essere una buona idea quella di mettere in guardia dei ragazzi poco più giovani di lui dalla musica rock suonando nel frattempo le stesse cose che tanto demonizza ad alto volume.
https://youtu.be/1B15cEvMuVE
Nonostante le grasse risate fatte alle battutine di Larson e gli scroscianti applausi ricevuti per le sue conclusioni (quanto per i suoi assoli) è difficile dire quanto le sue filippiche anti-rock siano state realmente prese sul serio.
Poco male perché Bob Larson non si perse d’animo anzi negli anni a seguire diventò un personaggio piuttosto celebre attraverso i sui libri e le trasmissioni radiofoniche e televisive continuando con tenacia la sua battaglia contro la musica rock’n’roll, le sue evoluzioni più estreme come l’heavy metal e le derive sataniste, non mancarono momenti assurdi e divertenti come gli scherzi telefonici per mano di Glen Benton, cantante della band death metal anti-cristiana Deicide, o quella volta che Bob Guccione Jr. (figlio del fondatore di Penthouse Bob Guccione) lo pagò di tasca propria per andare in tour con gli Slayer.
Persa la lotta contro il rock Bob Larson, oggi divenuto fervido sostenitore di Donald Trump, si ricicla come esperto di occultismo e fenomeni sovrannaturali offrendo servizi via Skype (a partire dalla modica cifra di $395) e addirittura fondando una scuola internazionale di esorcismo.
Tracce:
A. Senza titolo
B. Senza titolo