Questo personaggio che ormai va per i 60 è diventato una sorta di icona della città di Bologna al pari dei suoi più famosi monumenti, impossibile non vederlo/sentirlo se si passa da Piazza Maggiore o dalle vie limitrofe. Sarà la musica suonata a tutto volume o il suo look da cock-rocker anni ’80, ma dovunque vada riesce sempre a radunare un folto pubblico di adepti al culto della Maniglia Muscolosa (per chi non lo sapesse il nome della sua etichetta discografica personale!).
Beppe Maniglia in Piazza Maggiore è il collante di una vasta schiera di personaggi strambi che senza di lui non saprebbero come occupare le giornate. Sono tutti visibilmente fieri di conoscerlo (e chi non lo sarebbe!) e quando lui suona tutto questo traspare limpidamente; poco importa se nelle sue intenzioni il target doveva forse essere un altro, a Beppe Maniglia questa situazione sta bene. È un romantico loser, che senza ergersi a condottiero, si è conquistato il suo sgangherato seguito.
Tutta questa fama la si comprende solo quanto lo si vede/sente accompagnare, con grandissimo trasporto, le basi delle sue canzoni con la chitarra. Le sue sono canzoni francamente imbarazzanti, ma quando lo vedi suonare seguendo con il labiale degli improbabili cori con sintetiche voci femminili non puoi far altro che esultare dentro assieme a qualche immancabile vecchietto che balla e dirige con ampi cenni orchestre immaginarie.



Tra un pezzo e l’altro Beppe Maniglia piglia il microfono per dire cose tipo:
Magica la musica di Beppe Maniglia! L’ascolterete per tutta la vita!
oppure
Magari li vendesse Renga i CD che vendo io! Io vendo centinaia di migliaia di copie!
Dietro alla moto, gli artefici di tanto successo: i suoi amici che si occupano di vendere i CD (6 Euro l’uno) mentre lui si esibisce. Musicalmente il caro vecchio Beppe spazia da cover varie degli anni ’80 (e non poteva essere diversamente) ai Beatles alle canzoni napoletane in una sorta di terribile melting pot, il tutto mischiato ad alcune sue composizioni rigorosamente strumentali.
Ciliegina sulla torta la sua famosa performance della borsa dell’acqua calda.



Di cosa si tratta? Fino a qualche anno fa il suo pezzo forte, oltre alla musica, era uno spettacolo parallelo: al termine del concerto posava la chitarra e prendeva una borsa dell’acqua calda, cominciava a soffiarci dentro fino a gonfiarla come un pallone finché esplodeva!