Chi non ricorda la (finta?) svampita Antonella Elia, indimenticata protagonista di secondo piano della televisione italiana dei primi anni ’90?
Debutta nel piccolo schermo come valletta di Corrado a La Corrida dal 1990 e l’anno successivo viene “promossa” a Non è la Rai a fianco di Enrica Bonaccorti nella prima edizione del programma, per poi proseguire nel 1992 come spalla di Paolo Bonolis in Bulli e pupe e poi al fianco del vulcanico Luca Barbareschi nel varietà Questo è amore, una trasmissione dove coppie famose si sfidavano tra giochi, prove e pettegolezzi.
Perché ricordare questa trasmissione nel curriculum della biondissima (artificiale) soubrette? Semplice, perché Antonellina ne intonava la sigla omonima poi pubblicata nel 1993 all’interno della compilation Sigle TV al fianco del Gabibbo, I Trettrè, Patrizia Rossetti, Pamela Prati e altri.
Se si tratti di uno scherzo di cattivo gusto dei produttori Mediaset oppure di malvagità intrinseca non lo sappiamo. Immaginate un incrocio tra i gorgheggi id Flavia Vento e l’intonazione di Moana Pozzi e avrete più o meno l’idea di come possa essere Questo è amore.
A distanza di oltre vent’anni non c’è effetto nostalgia che tenga, ma siamo sicuri che là fuori ci saranno degli aficionados più intransigenti di Non è la Rai che ameranno canticchiarla sotto la doccia, tra una canzone di Ambra e una di Pamela Petrarolo.