Andrea Vantini, veronese classe 1969, un passato da pianobarista, cantautore di scarso successo, ex proprietario di un’agenzia di serenate a domicilio, nel lontano 2002, guardando una puntata della trasmissione Sciuscià resta colpito dai feroci attacchi portati a Silvio Berlusconi e si domanda perché tutti ce l’abbiano con “il piazzista di Arcore” (cit.).
Invece di indagare sulle ragioni di questo presunto odio collettivo e informarsi sulla storia di Berlusconi, della sua fortuna, delle sue amicizie politiche e non, delle ragioni della sua discesa in campo e di che cosa ha combinato durante gli anni del suo governo, Vantini decide di affidarsi alla musa Euterpe e, leggenda dice, scrive di getto il brano “Menomale che Silvio C’è” che secondo le sue stesse parole era “una risposta culturale-artistica agli attacchi infamanti” di cui era oggetto il Cavaliere. Purtroppo per Vantini nessuno all’epoca si mostrò interessato al brano che rimase chiuso nel cassetto per anni.
In realtà il menestrello veronese non era nuovo a questo tipo di espressioni culturali-aristiche (come le definisce lui) avendo in precedenza omaggiato con una canzone anche un (ex?) caro amico del divino Silvio, tale Bettino Craxi. Sarà un caso? Ad ogni modo questa è un’altra storia.
Caduto l’inutile governo Prodi, Vantini rispolvera la vecchia incisione che questa volta viene finalmente apprezzata e dopo qualche aggiustatina al testo e una opportuna reincisione, cambia titolo trasormandosi in una più poetica “A Silvio” diventando l’inno ufficiale del Popolo delle Libertà che per l’occasione creò il sito www.menomalechesilvioce.it (oggi non più attivo), dove era possibile comprare maglietta, CD, bandana e amenità varie tutte ispirate a Silvio Berlusconi.
Un’operazione similare e peraltro con un titolo identico (sarà una coincidenza?) è stata fatta anni prima da Gerardo Carmine Gargiulo che nel suo delirio musicale risultava anche divertente in alcuni momenti (le parti in dialetto milanese – lui proveniente da Avellino – o l’incoronazione di Silvio I Re d’Italia), mentre il brano originale di Vantini, oltre a essere una lagna d’ispirazione ramazzottiana (ad esser buoni), si prende tremendamente sul serio.
Al contrario, la nuova versione incisa per la campagna elettorale è involontariamente assai più ironica, tanto da cadere nel kitsch involontario, soprattutto se l’ascolto è accompagnato dal “meraviglioso” video, in cui possiamo apprezzare il cantato in stile Band Aid affidato a presunti uomini della strada, finti come il gelato al Puffo e che sembrano usciti da una puntata di Bim Bum Bam, con uno straziante ritornello ripetuto fino alla morte (cerebrale dell’ascoltatore) intonato da un gruppo di giovani, probabilmente precari, ma comunque sorridenti che inneggiano all’uomo di Arcore.



Musicalmente si potrebbe dire che il brano è statto trasformato in una canzone da Papa boys geneticamente modificata, in cui l’unico vero verbo è Silvio; dubito che persino i boy scout più intransigenti canterebbero una schifezza del genere.
Un altro imperdibile tassello della storia di quest’uomo che può rendere tutti più orgogliosi di essere italiani.
A Silvio (Menomale che Silvio C’è)
C’è un grande sogno
Che vive in noi
Siamo la gente della libertà,
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Siamo la gente
Che ama e che crede
Che vuol trasformare
Il sogno in realtà
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Siamo la gente
Che mai non si arrende
Che tende la mano
Che forza si dà
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Viva l’Italia
L’Italia che ha scelto
Di credere ancora
In questo sogno
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Canto così
Con quella forza
Che ha solamente
Chi è puro di mente
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Viva l’Italia
L’Italia che ha scelto
Di credere ancora in questo sogno
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Viva l’Italia
L’Italia che ha scelto
Di credere ancora in questo sogno
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Viva l’Italia
L’Italia che ha scelto
Di credere ancora in questo sogno
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è
Presidente questo è per te
Menomale che Silvio c’è