Alizee Moi Lolita

Moi… Lolita, il sexy tormentone anni 2000 di Alizée

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Alizee Moi LolitaCi sono tormentoni che durano una sola stagione, canzoni ed artisti destinati ad apparire e scomparire nel giro di un’estate dai vertici delle classifiche così come dalla mente dell’ascoltatore che per mesi è stato costretto a sorbirseli in continuazione, arrivando al punto tale da non poter più uscire di casa senza evitare di sentirla, magari iniziando anche a detestarla e poi, così come è arrivata, la canzone (e l’interprete) sparisce senza lasciare più traccia alcuna.

Ci sono però alcune canzoni che assumono un ruolo leggermente diverso che divengono tormentoni pur non essendo necessariamente ridicole; arrivano inaspettate al momento giusto e sono inevitabilmente destinate a rimanere in un posticino nascosto del cuore degli ascoltatori per sempre. Sono quelle piccole cose che contribuiscono a dare più sfumature nostalgiche al passato.

Alizée Jacotey venne fuori così, all’improvviso, in un giorno d’estate del 2000, con la pubblicazione del singolo “Moi… Lolita”, destinato a diventare uno dei più grandi tormentoni tra il 2000 e il 2001. Grande impulso del successo oltre all’arrangiamento memorabile e orecchiabile anche il look della giovane Alizée (all’epoca nemmeno sedicenne!) che mescolava perfettamente l’immagine della ragazzina acqua e sapone di provincia con un look sottilmente provocante da buona creatura nabokoviana. Memorabile anche il videoclip scandalo passato a ripetizione all’epoca, in cui la giovanissima artista interpreta una ragazzina che fugge dall’opprimente vita di provincia ballando per la prima volta in una discoteca, un videoclip senza facili uscite volgari o luoghi comuni ma con un sottile fascino sensuale e provocante allo stesso tempo.

Il brano vantava anche un bel gruppo di autori curiosi: era stato scritto e arrangiato da Laurent Boutonnat, compositore di colonne sonore nonché regista di film controversi (e del video ufficiale del singolo) e da Mylène Farmer, cantante francese di successo sopratutto negli anni ’80 (nonché partner musicale fissa di Boutonnat), spesso paragonata a una versione parigina di Madonna, nota anche per i suoi testi espliciti e scandalosi, ma sempre accattivanti e di grande successo. La somiglianza con lo stile della Farmer è evidente ma le principali inevitabili critiche rivolte ad Alizée riguardavano il fatto di essere un personaggio costruito ad arte che rischiava di mettere in secondo piano la musica.

In Italia così come in molti altri paesi ciò non rappresentò un particolare problema: non molti sapevano il francese, ma tutti provavano a canticchiare il testo ignorando la maggior parte delle parole, evocative certo, ma prive di un senso concreto per i non francofoni:

Moi je m’appelle Lolita
Lo ou bien Lola
Du pareil au même
Moi je m’appelle Lolita
Quand je rêve aux loups
C’est Lola qui saigne
Quand fourche ma langue
J’ai là un fou rire
Aussi fou qu’un phénomène
Je m’appelle Lolita
Lo de vie, lo aux amours diluviennes

C’est pas ma faute
Et quand je donne ma langue au chat
Je vois les autres
Tout prêts à se jeter sur moi
C’est pas ma faute à moi

Effettivamente l’immagine giovane e disinibita che aveva scalato le classifiche e che in Italia apparve frequentemente su Top of the Tops, in heavy rotation su MTV e al Festivalbar era forse destinata a rimanere più impressa nella memoria rispetto a tutto il resto, compreso il delizioso album Gourmandises, piccolo gioiello French pop pieno di arrangiamenti memorabili.

Gli altri singoli estratti dallo stesso album e i successivi lavori non riescono a raggiungere lo stesso successo internazionale, pur riscuotendo buon successo in Francia ancora oggi.

E così in Italia Alizée sparì dalla circolazione sebbene per alcuni, come il sottoscritto, rimase un fattore destabilizzante, non solo come la figura che col suo tormentone fece amare la musica francese a una nuova generazione, ma anche come l’immagine femminile più erotica e sconvolgente dopo le Spice Girls che non molto tempo prima avevano occupato le ancora ingenue menti di molti bambini/ragazzini di inizio millennio.

Ah, Alizée

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