Quando il mondo era un posto migliore, anche nella TV della «serva Italia, di dolore ostello» (cit.) esisteva un programma dedicato al peggio del peggio della “musica trash” che proprio in queli anni assurgeva a nuovo fenomeno sub-culturale. Erano i primi anni Duemila, il programma veniva trasmesso da All Music, emittente televisiva musicale pseudo-rivale di MTV (successivamente sostituita da Deejay TV) e si chiamava Music Zoo.

Grazie a questo show vennero a galla talenti incredibili e salirono alla ribalta alcune hit intramontabili, come ad esempio Dragostea din tei e Xibom Bombom (per intenderci, quella che fa «bonsci, bonsci bom-bom-bom»).
Tra i “grandi artisti” che conobbero la fama grazie a Music Zoo c’è Alberto Donatelli, cantautore romano che si definisce un «rocker artigiano», in quanto da sempre si fregia di fare musica autoprodotta, vero e proprio indie rocker, per dirla in modo più cool. Nel 2002 il buon Alberto spopolò col brano Gli occhi di Alessia Merz, canzonetta prettamente pop (a discapito della vocazione da rocker da lui sempre professata) pubblicata due anni prima, nella quale raccontava il corteggiamento a suon di SMS con una ragazza dagli occhi splendidi, come appunto quelli della ex ragazzina di Non è la Rai Alessia Merz.
Tralasciando la discutibile melodia del pezzo, che riporta subito alla memoria una traccia tirata fuori da Hit Mania Dance 2000, la cosa su cui soffermarsi è assolutamente il testo, che ben fotografa la triste situazione di quando vuoi disperatamente uscire con qualcuno che ti piace, il quale ti manda sistematicamente “per i campi”.
Ce ne vuole per uscire con te.
Sai stasera tornano i miei
domani compito di geometria
e il martedì ho la palestra
il giorno dopo lavoro in pizzeria
giovedì magari fatti sentire
venerdì che non lavoro
se vuoi andiamo al mare, al mare.
Insomma la classica adolescente che si finge iper-impegnata per evitare le uscite con lui, il quale si dispera per ricevere «un messaggio sul cellulare, voglio vedere quella bustina lampeggiare» e invece nulla, lei continua ad accampare scuse per non vederlo. Ma purtroppo si sa, quando si ama si è un po’ masochisti, soprattutto quando la propria amata ha gli occhi «belli come quelli di Alessia Meeerz».
Una menzione particolare va fatta anche al video, dove su uno sfondo blu compare il nostro Davide Donatelli (sovrastato da un numero di cellulare che leggenda vuole essere proprio il suo) che a un certo punto improvvisa anche una danza simil-macarena; non manca neanche la ragazza che però, inspiegabilmente, ha gli occhi nocciola e non verdi come quelli di Alessia Merz.
Nota a margine: qualche anno fa ho intervistato Alberto Donatelli che, con mio grande disappunto, non era molto felice della fama conferitagli da Gli occhi di Alessia Merz e da Music Zoo in generale poiché diceva di non riconoscersi musicalmente in quella canzone, visto che abitualmente faceva tutt’altro genere. Un disconoscimento che secondo me è un vero peccato, perché questo brano rimane un caposaldo di quell’adorabile musica pop un po’ trash che ci conquistò tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila.