Adelmo e i suoi Sorapis

Adelmo e i Suoi Sorapis – Walzer d’un Blues (1993 – CD)

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Adelmo e i suoi Sorapis“Walzer d’un Blues” è la prova che l’abuso di alcol in certe occasioni fa davvero male, il disco è un malaugurato esperimento nato casualmente nel lontano 1989 quando 6 amici si riunirono in un casolare di campagna per trascorrere le feste natalizie. Di chi stiamo parlando? Presto detto: Adelmo “Zucchero” Fornaciari, Dodi Battaglia dei Pooh, Maurizio Vandelli dell’Equipe 84, Fio Zanotti (produttore), Michele Torpedine (responsabile del Festival di Sanremo) e Umbi Maggi (bassista, amico di Fornaciari).

Invece di limitarsi al sollazzo con abbondanti pasti a base di polenta e capriolo innaffiato da litri di vino e grappe fatte in casa, i sei decisero di registrare in una settimana senza troppi ripensamenti quello che veniva loro in mente e in queste condizioni il risultato non poteva essere certo sopraffino, soprattutto per quanto riguarda i testi che dimostrano uno Zucchero, in questa occasione senza il suo immancabile cappello, già allo sbando.

https://www.youtube.com/playlist?list=PLfYUcenVtXMYiEMvYMBKOUfWTs1ZP6iGQ

Quello che domina l’album è lo scazzo generale come la pessima cover “Careoche (Diamoci le mani)” o la strampalata “Con questi chiari di luna” chiaramente post-sbronza, l’introduzione alcolica di “Antifona”, il singolo “E così viene Natale” dall’immortale ritornello “ve lo scrivo con un lapis, buon Natale da Adelmo e i suoi Sorapis”, il funk-rap senza capo né coda “A son fortissimo…..canta Fio” e il delirante il pazzo finale “Mai-a-letto” degno degli Squallor. Le uniche note positive sono la ballad “Ballantime mood” (inaspettatamente seria e ben fatta) e soprattutto l’efficacissimo walzer-blues della title track.

Con un disco del genere non meraviglia che le note di copertina dicano che la “Polygram è abbastanza orgogliosa di presentarvi Adelmo e i suoi Sorapis”, infatti il disco sembra una brodaglia insapore, estremamente allungata ed insipida, basata su giusto un paio di brani e tantissimi riempitivi che magari richiameranno alla mente il gozzoviglio natalizio agli autori, ma suonano assolutamente indigesti all’ascoltatore occasionale. Rimane solo una domanda senza risposta: che diavolo è ‘sta roba?

Nonostante l’impalpabilità del disco le vendite diedero ragione al sestetto che raggiunse le vette delle classifiche aggiudicandosi addirittura il disco d’oro, alla faccia nostra.

Tracklist:
01. Antifona
02. E così viene Natale
03. Un giorno che piove
04. Walzer d’un blues
05. A volte nevica a giugno
06. Careoche (Diamoci le mani)
07. Con questi chiari di luna
08. A son fortissimo…..canta Fio
09. Ballantime mood
10. Mai-a-letto

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  1. sono totalmente in disaccordo con te. il sound di questo disco mi piace moltissimo. E’ chiaro che è un disco goliardico, ma c’è un livello musicale che i cantanti di oggi si sognano.

  2. E pensare che quello schifo di rima col lapis / sorapis me l’ero tolto dal cervello da oltre un ventennio.
    Si ma…
    CHE CAZZO SO’ I SORAPIS? Gli abitanti di SHARAZAN, figli di JESAHEL, della tribù di PDOR COME SE FOSSE ANTANI?
    Ma datevi fuoco tutti e 6 con la grappa 😀 😀

    Fantasticamente fantozziana la nota di copertina: anche la Polygram stessa è ABBASTANZA ORGOGLIOSA. Con un “ehmmm…” e delle spallucce sottintese di 5 metri e mezzo!

  3. Oh Cristo…l'avevo rimosso questo obbrobrio di disco! Quella cazzo di canzone sul natale…ahahahah. E all'epoca per un periodo (intorno al natale 1994 forse…) la passavano di continuo… Teribbile! – Steven

  4. Pensa che molto tempo fa Prince ha pubblicato un brano che si chiama. “Sometimes it snows in April”…

  5. Non credo lo faresti neanche se ti pagassero… Cmq, io possiedo quell’album in vinile oro con “il mare impetuoso” firmato Zucchero.
    Non ci ho mai fatto caso, ma quanto vale?

  6. si John… plagio schifoso e meschino (le copie del disco con il sono Zucchero nei credits costano un occhio della testa) ma il pezzo funziona alla grande, musicalmente non e’ male.

    Non e’ mi tocca difedere Zucchero adesso, vero? 😉

  7. Ohè Saint Just, non volevo offenderti eh? Volevo solo dirti che c’è stato un gruppo prog napoletano che si chiamava appunto “Saint Just”, (che io ammiro molto), che fece delle cose bellissime negli anni ’70. La vocalist era Jenny Sorrenti, sorella di Alan. Erano grandi e raffinati.
    2) Cool Face era un po’oscuro, ma se quello che mi dici era il suo intento, gli do ovviamente ragione.

  8. OKKIO PERO’!!! Mi pare che “Oro incenso e birra” contenga uno dei più schifosi plagi fatti da Zucchero in tutta la sua carriera!!!
    Si tratta del “…il mare impetuoso” il cui testo fu plagiato tout-court da una poesia di Piero Ciampi (dalla raccolta “Ho solo la faccia di un uomo”) e pubblicato a sola firma di Zucchero. Se ne accorse la Famiglia Ciampi che denunciò Zucchero e vinse la causa costringendolo a ripubblicare il disco col nome del vero autore.
    Hai capito come si fanno i soldi?

    1. L album fu scritto in una settimana in un albergo ai piedi del monte sorapis, facente parte delle Dolomiti e gli incassi erano destinati alla beneficenza. Giusto per la precisione rispetto a chi ha scritto e commentato una bellissima iniziativa e un ottimo album canzonatorio, non capendo un cazzo.

  9. Anonimo: 1) non sono di napoli e il nick con cui mi firmo proviene da qui https://it.wikipedia.org/wiki/Louis_Antoine_de_Saint-Just
    2) credo che Cool Face dicendo “per molti di quelli che ci suonano è il primo disco decente” non volesse elogiare questo disco ma casomai affossare tutta la restante discografia di alcuni personaggi coinvolti, almeno io ‘sta frase l’ho intesa così 🙂

  10. Ohè Vikk, mi viene in mente anche una canzone di Bertoli: “Natale” (credo da “A muso duro”), con tanto di coretti vergini e citazioni rockabilly storiche… che dici… è pane per te?

  11. Preciso Cool Face, onesto Saint Just (che, sei napoletano? Voglio dire conosci i “Saint Just”?),ma io trovo che cmq il disco fosse un’incondizionata porcheria. X esempio Fio Zanottti è un mito… lo sapete, no?

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