Gli 883 sono stati l’ultimo gruppo generazionale della musica pop italiana; inutile aggiungere che il duo di sfigati di Pavia ha segnato (almeno) una generazione con le loro canzoni dal sapore indefinibile di pop-rock-dance-rap che parlavano di motorini truccati, sala giochi, storie da bar e soprattutto figa vista con il cannocchiale.
Dopo il fondamentale “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” il duo Pezzali-Repetto torna sulle scene l’anno successivo con un disco che segue le stesse coordinate, ma che da subito suona come un album decisamente più leggero che deve vendere, senza se e senza ma.
Rispetto al suo predecessore (quasi) tutto fondamentale qui abbondano non solo le paraculate per tutti i gusti (che a volte risultano anche efficaci) come la tamarrata per le discoteche “Sei un mito”, la ballata appiccicosa “Come mai” e il brano estivo scritto apposta per il Festivalbar “Nord Sud Ovest Est”, ma il brodo viene allungato da troppi brutti brutti o solo inutili; non possiamo non considerare episodi minori “Pappagallo”, interessante solo per l’arrangiamento, “Ma perché”, che tenta invano di riproporre quel piglio rozzo del primo album, la marchetta latina di “Nella notte” o la scandalosamente “Weekend”.
Nonstante più di metà disco si barcameni tra populismo pop e mediocrità, salvato solo dall’uso appropriato del gergo giovanilistico, i nostri sfoderano un paio di brani mica da ridere come “Non ci spezziamo” che prosegue degnamente il discorso di “Non me la menare”, “Rotta x casa di Dio” che cristallizza la poetica dello “sfigato, ma contento” e soprattutto “Cumuli”, il brano più bello scritto dagli 883 secondo solo a “Con un deca”, che potremmo definire “emo” se solo non si venisse fraintesi. Max e Mauro qui danno il meglio di sé affrontando per la prima volta tematiche serie (la droga) viste genialmente dal punto di vista che tanto per cambiare è sempre quello del bar di provincia.
Nel 2000 il disco è stato ristampato con un nuomero abbondante di tracce aggiuntive di cui vogliamo menzionare “Aeroplano” scritta per Caterina, giovanissima e sfortunata cantante del roster del burattinaio del pop italiano (aka Claudio Checchetto), la versione demo de “L’ultimo bicchiere”, successo scritto per Nikki e l’improbabile versione maranza di “Come mai” ad opera del Bliss Team.
“Nord Sud Ovest Est” è un disco meno spontaneo di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, fatto uscire rapidamente, fin troppo levigato e pop(ulistico), ma incredibilmente ne forma la metà perfetta. Con il senno di poi il debutto, frizzante, schietto e sfacciato era più Mauro Repetto, mentre il sequel incarna l’anima leggera e attenta al portafogli di Max Pezzali.



Anche se la copertina riporta la scritta “Continua…?” gli 883 faranno in tempo a pubblicare la versione film del disco (“Nord Sud Ovest Est Video”) e una raccolta di remix prima di sciogliere il loro sodalizio artistico portando all’unica fatica solista di Repetto e lasciando il solo Pezzali a infangare il nome della band, timoroso di distaccarsi da quel brand vincente fintanto che le vendite erano accettabili.
I primi due album degli 883 sono stati sicuramente più influenti sul piano sociale che musicale marchiando a fuoco una generazone, ma va dato loro il merito di aver avuto l’incredibile capacità di immortalare l’Italia dei primi anni ’90 come nessuno è riuscito a fare, guadagnandosi un posto nella storia del pop tricolore.
Tracklist:
01. Il pappagallo
02. Sei un mito
03. Non ci spezziamo
04. Come mai
05. Rotta x casa di Dio
06. Nord sud ovest est
07. Ma perché
08. Weekend
09. Cumuli
10. Nella notte
Bonus track presenti solo nella ristampa “Edizione Straordinaria*
11. Aeroplano – Caterina feat. Max Pezzali
12. L’ultimo bicchiere (demo version)
13. Sei un mito (Stefano Secchi remix)
14. Come mai (Bliss Team remix)
15. Nord sud ovest est (Datura Sonora remix)
16. Nella notte (Molella remix)