883 – Nord Sud Ovest Est (1993 – CD)

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883 Nord sud ovest estGli 883 sono stati l’ultimo gruppo generazionale della musica pop italiana; inutile aggiungere che il duo di sfigati di Pavia ha segnato (almeno) una generazione con le loro canzoni dal sapore indefinibile di pop-rock-dance-rap che parlavano di motorini truccati, sala giochi, storie da bar e soprattutto figa vista con il cannocchiale.

Dopo il fondamentale “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” il duo Pezzali-Repetto torna sulle scene l’anno successivo con un disco che segue le stesse coordinate, ma che da subito suona come un album decisamente più leggero che deve vendere, senza se e senza ma.

Rispetto al suo predecessore (quasi) tutto fondamentale qui abbondano non solo le paraculate per tutti i gusti (che a volte risultano anche efficaci) come la tamarrata per le discoteche “Sei un mito”, la ballata appiccicosa “Come mai” e il brano estivo scritto apposta per il Festivalbar “Nord Sud Ovest Est”, ma il brodo viene allungato da troppi brutti brutti o solo inutili; non possiamo non considerare episodi minori “Pappagallo”, interessante solo per l’arrangiamento, “Ma perché”, che tenta invano di riproporre quel piglio rozzo del primo album, la marchetta latina di “Nella notte” o la scandalosamente “Weekend”.

Nonstante più di metà disco si barcameni tra populismo pop e mediocrità, salvato solo dall’uso appropriato del gergo giovanilistico, i nostri sfoderano un paio di brani mica da ridere come “Non ci spezziamo” che prosegue degnamente il discorso di “Non me la menare”, “Rotta x casa di Dio” che cristallizza la poetica dello “sfigato, ma contento” e soprattutto “Cumuli”, il brano più bello scritto dagli 883 secondo solo a “Con un deca”, che potremmo definire “emo” se solo non si venisse fraintesi. Max e Mauro qui danno il meglio di sé affrontando per la prima volta tematiche serie (la droga) viste genialmente dal punto di vista che tanto per cambiare è sempre quello del bar di provincia.

Nel 2000 il disco è stato ristampato con un nuomero abbondante di tracce aggiuntive di cui vogliamo menzionare “Aeroplano” scritta per Caterina, giovanissima e sfortunata cantante del roster del burattinaio del pop italiano (aka Claudio Checchetto), la versione demo de “L’ultimo bicchiere”, successo scritto per Nikki e l’improbabile versione maranza di “Come mai” ad opera del Bliss Team.

“Nord Sud Ovest Est” è un disco meno spontaneo di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, fatto uscire rapidamente, fin troppo levigato e pop(ulistico), ma incredibilmente ne forma la metà perfetta. Con il senno di poi il debutto, frizzante, schietto e sfacciato era più Mauro Repetto, mentre il sequel incarna l’anima leggera e attenta al portafogli di Max Pezzali.

883 nord sud ovest est LP
La copertina della versione LP

Anche se la copertina riporta la scritta “Continua…?” gli 883 faranno in tempo a pubblicare la versione film del disco (“Nord Sud Ovest Est Video”) e una raccolta di remix prima di sciogliere il loro sodalizio artistico portando all’unica fatica solista di Repetto e lasciando il solo Pezzali a infangare il nome della band, timoroso di distaccarsi da quel brand vincente fintanto che le vendite erano accettabili.

I primi due album degli 883 sono stati sicuramente più influenti sul piano sociale che musicale marchiando a fuoco una generazone, ma va dato loro il merito di aver avuto l’incredibile capacità di immortalare l’Italia dei primi anni ’90 come nessuno è riuscito a fare, guadagnandosi un posto nella storia del pop tricolore.

Tracklist:
01. Il pappagallo
02. Sei un mito
03. Non ci spezziamo
04. Come mai
05. Rotta x casa di Dio
06. Nord sud ovest est
07. Ma perché
08. Weekend
09. Cumuli
10. Nella notte

Bonus track presenti solo nella ristampa “Edizione Straordinaria*
11. Aeroplano – Caterina feat. Max Pezzali
12. L’ultimo bicchiere (demo version)
13. Sei un mito (Stefano Secchi remix)
14. Come mai (Bliss Team remix)
15. Nord sud ovest est (Datura Sonora remix)
16. Nella notte (Molella remix)

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  1. Mi dissocio sul giudizio complessivo dato all’album e mi trovo in disaccordo totale su Weekend.Nessuna canzone italiana(anche straniera per quel che mi riguarda,ma non voglio andare troppo oltre),ricrea tanto bene l’atmosfera di certe domeniche pomeriggio da hangover totale,di quelle che è mille volte meglio dormirsele in un fiato,ma, per dirla con Guccini,”uscire di casa a vent’anni è quasi un obbligo,quasi un dovere”. Weekend raccoglie idealmente il testimone di Sogni di Rock and Roll e Siamo Solo Noi,e chiunque si sia trovato al bancone di un bar davanti ad in caffè che ha in realtà voglia di bere perché ha la nausea, alle tre del pomeriggio,ancora mezzo addormentato e con una decina di chiodi piantati nel cranio,non può non ammettere almeno con se stesso di averla voluta scrivere lui questa canzone.

    1. Ma infatti la si chiama figa per modo di dire, per fare i “duri”, si cerca in realtà condivisione, complicità, corrispondenza. La prostituzione non sostituisce certo tutto ciò.
      Non ho capito l’altro tuo commento.

  2. Magari "l'Italia dei primi anni '90" era meglio non immortalarla…Capisco l'apprezzamento critico di John, ma "Weekend" all'epoca mi fece rabbrividire.Posso dire di avere apprezzato, col senno di poi, solo "Hanno Ucciso l'Uomo Ragno", e qualche altro brano, ma solo musicalmente.I testi, no; a meno di non scherzarci sopra…

  3. ciao a tutti vorrei farvi una domanda…voi sapete dove abita max pezzali? cioè in ke via o parte di roma? vi prego di risp al mio ind mail: dany.lucacc@hotmail.it mi fareste un grandissimo piacere!!!! grazie 1000 e scusate se vi ho fatto perder tempo!!!!

  4. Matteoil punto di forza di quel brano non è tanto il testo, ma la melodia più asciutta e se vogliamo “matura” ben più sincera di roba tipo “Come Mai”.Il testo, pur nella sua grezzaggine, è comunque perfetto, riuscendo a dipinge egregiamente una spaccato sociale ed un punto di vista – quello del bar di provincia – dal quale non possiamo aspettarci dissertazioni molto più profonde altrimenti non sarebbero stati credibili. La magia di Pezzali-Repetto sta tutta in questo verismo musicale, i loro pezzi infatti funzionano solo se sono loror stessi ad interpretarli, se venissero coverizzati da chiunque sarebbero uno “scempio imbarazzante” come dici tu.

  5. condivido quasi tutto..ma ‘cumuli’ la seconda canzone più bella degli 883 non te la posso lasciar passare! solo perchè hanno giocato a fare gli impegnati trattando (in modo ovviamente banale e stereotipato) un tema come la droga? ma te lo ricordi il testo di quel capolavoro? “cumuli di cazzi tuoi,per riempire il vuoto dei cazzi tuoi” ..dai,era uno scempio imbarazzante!Matteo

  6. Beh ragazzi, ve lo dice un pavese doc 20enne all’epoca, l’aria di “weekend”, “con un deca” ecc. era proprio quella che si respirava a Pavia, bravo Repetto ad aver concretizzato in testi queste sensazioni, ho persino fatto in tempo a vederli cantare a “Il Confluente” a Pavia quando non erano ancora famosi (facevano piano bar).
    Peccato che dopo i primi due album Pezzali non sia stato più lo stesso (ora abita addirittura a Roma, non me lo sarei mai immaginato a quei tempi, e forse nemmeno lui).

  7. Vikk, ricordo che Fiorello era dato per sicuro vincente.. Mi ricordo un servizio in TV dove alla fine dell’ultima serata scappò deluso e criticato con Anna Falchi, sua fidanzata del tempo… E’ per quello che ho parlato di flop!! Se può interessare ho il mini CD “Fiorello e Caterina” e 883 Stereo – senza averti qui ospite Fiorello con finalmente tu.. Un cenno positivo e in breve ti potrebbero arrivare canzioni e scansioni delle cover! Ciao by Lennon79

  8. Repetto, perlomeno ha avuto il buon gusto di andarsene!!
    Cmq questi due idioti con la canzone GLI ANNI hanno portato fortuna ai Roy Rogers, che da jeans da sfigati di provincia sono diventati ora noti in tutt’Italia.

  9. Bhè Fiorello arrivò 5° con “Finalmente Tu”, uno scarto di Pezzali-Repetto, mentre il solo Max si piazzò ottavo con “Senza Averti Qui”.

    I numeri non sono da flop, ma se non ricordo male sia gli 883 che Fiorello erano dati per probabili vincenti.

  10. Ciao, mi associo con tutti quelli che hanno bene o male adorato questo disco. Con il senno di poi, risentendolo, ricorda in maniera indelebile la mia preadolescenza: i miei 12-13 anni li ho vissuti consumando letteralmente le musicassette degli 883 e non sono stato l’unico! I testi, quasi tutti firmati da Repetto, sono incredibilmente spontanei, schietti e tremendamente veri nella loro sfigata semplicità; ringrazio ancora i veri 883, che si possono ancora ritrovare in un paio di brani successivi allo scioglimento del duo e in un Sanremo dove Fiorello floppò clamorosamente con una canzone firmata Pezzali-Repetto. Vikk sempre in gamba!! Un saluto virtuale anche a Roger.. da Lennon79, il fortunato proprietario del CD di Gregorio!

  11. la cosa piu’ improbabile degli 883 pero’ erano le metriche inesistenti, che portavano a degli accenti improbabili
    in nord-sud-ovest-est mi ricordo un orrido “lampadé” ma ce ne erano a bizzeffe…

  12. Mezzo Pieno Mezzo Vuoto. Personalmente mi piace, testo realista e gran ritmo. Certo molto commerciale, tanto e’ vero che la vedo bene come sottofondo musicale della Mezzo Mix(bibita tedesca della Coca-Cola, cerca su google.de), ma come ho sempre detto, il mio genere musicale preferito tende a questo sito 😀

  13. ehm… stai parlando con me? 😀

    forse John è un po’ amareggiato per non essere riuscito a beccarsi quella sbarba (per dirla alla Jerry Calà) su cui aveva delle mire 🙂

    …ma non andiamo fuori tema

  14. anche io ricambio i saluti di tutti!

    per quanto riguarda la serata del Pokai John, ti dico solo che il rozzo la mattina dopo si è trovato un organo femminile disegnato sotto la pianta del piede 😀
    e poi come dice Vikk, nessuno dei presenti dopo le 23.30 deve aver pagato un drink, ricordo benissimo di aver versato direttamente vari alcoolici dalla bottiglia alla bocca di diverse persone, e almeno un paio le conosciamo tutti 😉

  15. max pensa che io penso l’opposto su “Mezzo pieno mezzo vuoto”

    dai john non essere così caustico, non hai pagato nemmeno un drink quella sera ehehe 🙂 che poi ad un certo punto in tarda serata sembrava il circo Orfei

  16. Ricambio il saluto mitico John. Tornando al disco, un mio commento ci vuole visto che gli 883, in quella formazione, sono i miei preferiti. Anche questo secondo me continua lo stesso filone del primo album, certo forse perde un po’, ma va benissimo anche cosi’. Pienamente d’accordo con l’ultima parte del post. Le canzoni le salvo tutte di questo album; quasi sempre mi ci riconosco. Grande Caterina, peccato non ha avuto molto successo, considero Cecchetto sempre un grande e troppo vera “L’ultimo bicchiere”. Sui successivi album magari ne parleremo se li posterai, anche se secondo me ha ancora un po’ di cose da dire Max Pezzali(Mezzo pieno mezzo vuoto mi piace). Mah, dovevo fare un gran commento, non e’ poi riuscito benissimo 😀 Ottima la dicitura “figa vista col cannocchiale”.

  17. Brother,serissimo io? … belin, ma ti ricordi la nottata al Pokai che a momenti ci ricoverano a tutti e due?
    Chissà che fine hanno fatto gli olandesi sbronzi… e le due “proprietarie professionali” ‘mbriache da paura. Io in quel posto di merda non ci metto più piede neanche se mi danno dieci stipendi esentasse sull’unghia.
    A proposito, un abbraccio grande a Roger, alla Criù, a Max Italiano Vero e al “Suonatore Jones” di Ukulele che sicuramente ci stanno seguendo.
    Cazzo, altro che Weekend degli 883…

    JJ

  18. In effetti “Weekend” non era male per niente,bello spaccato dello scazzo di fine settimana quando vuoi far tutto e non combini niente

  19. Si Alessio hai perfettamente ragione! Ho confuso Jolly blue con la versione VHS del disco, provvedo a modificare immediatamente!

    Alteralter, mi pare che anche il “serissimo” John li prenda sul serio, quasi più di noi 🙂

  20. In fondo a me “Weekend” piaceva.
    Forse perchè in quel periodo era forte il fenomeno sociale dei “weekend drinkers”, già evocato da Radius in “Giù”.
    E’ uno splendido spaccato di una provincia nebbiosa e immutabile, attaccata ai miti metropolitani e incapace di rinnovarsi nella sua pigra continuità.
    “Con il gol se ne va un altro weekend… le pizzerie tutte prenotate” ecc…
    Un tema comunque forte che nessun artista ha mai omesso nella sua discografia.
    In questo senso accomunerei questo pezzo degli 883 a quei meravigliosi affreschi extra urbani che restituirono i Pooh in Boomerang.

    1. D’accordo con te…secondo me weekend è un gran pezzo ,descrivendo perfettamente la domenica anni 80/90 e la sua tristezza di fondo (negozi chiusi,uomini con la radiolina,affettato per cena). .per me è Verismo come “Le belle domeniche “di Guccini e molte cose di Battisti

  21. ciao vikk, ti correggo, jolly blu è uscito nel 1998 quando repetto aveva abbandonato il gruppo ormai da anni… più precisamente ha lasciato il gruppo dopo la pubblicazione di ”remix ’94”

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