883 Con Due Deca

AA.VV. – Con Due Deca (2012 – MP3)

Ultimo aggiornamento:

883 Con Due DecaIl 2012 è un anno davvero speciale, non solo perché è la fine del mondo, ma soprattutto perché si celebrano i 20 anni di carriera di Max Pezzali, che se vogliamo sono un po’ la stessa cosa.

Dopo un fallimentare lancio come duo hip hop nel 1989 con la loro misconosciuta “Live In The Music”, quando i nostri scimmiottavano il primissimo Jovanotti con il nome terribilmente onomatopeico de I Pop, il battesimo del fuoco per Max e il funambolico Mauro Repetto avvenne con un disco socio-musicalmente mai troppo lodato, quel “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno” che è una sorta di “Nevermind” padano, senza alcuno spleen generazionale, ma con semplici storie di serate in discoteca finite regolarmente in bianco, noia di provincia, scazzi con i genitori o semplici discorsi da bar, nella migliore delle accezioni.

Il portale Rockit ha pensato di fare cosa gradita all’umanità chiamando una ventina di band e musicisti del sottobosco musicale nostrano a rendere omaggio ai brani degli 883, il tutto in combutta con lo stesso Max e il suo management per promuovere il suo prossimo album antologico “Max 20”, dove in compagnia di gente come J-Ax, Club Dogo, Tiziano Ferro, lo stesso Jovanotti e tanti altri, ripercorrerà la sua carriera a suon di duetti.

Win-win-win situation quindi: una montagna di pubblicità per Rockit, efficace ed economicissima operazione di marketing per il cantante e operazione-vetrina per tanti nomi che i fan di Max Pezzali sicuramente non hanno mai sentito nominare.

L’unico a non vincere in tutto ciò è però l’ascoltatore di questa compilation, nonostante i brani siano scaricabili gratuitamente. Il difetto di “Con Due Deca”, a parte il titolo agghiacciante, è l’assenza di cuore, oltre alla qualità sonora spesso mediocre. I (tanti/troppi) nomi coinvolti sembrano più impegnati a farci vedere come sono bravi a impreziosire banali canzonette pop, piuttosto che vivere e reinterpretare i brani senza pensarci troppo.

Più che una celebrazione qui ci troviamo a che fare con una terribile accozzaglia di suoni hipster chic di provincia. Qualche buona cover la si trova (più che altro per la legge dei grandi numeri), ma quello che rimane impresso sono le versioni abominevoli che si appiccicano “piacevomente” alle orecchie come il chewing gum sotto le scarpe nuove: “Nord Sud Ovest Est” confezionata dai Carpacho! è un pastiche di campionamenti con un overdose di citazioni “colte” (Grandaddy, Blur, Beatles) di rara bruttezza, stessa sorte tocca a “Non Ci Spezziamo” reinterpreta dagli Amari e alla quasi totalità dei brani. Meritevoli di citazioni solo la fetentissima “Senza Averti Qui” ad opera di Girless & The Orphan, l’angosciante “Weekend” di Maria Antonietta e l’apocrifa “Aeroplano” (brano regalato dagli 883 a Caterina) sfregiata da I Camillas.

Senza grandi sorprese il pezzo più stuzzicante lo regalano gli Ex-Otago reinventandosi una goliardica versione di “Sei Un Mito”, a pari merito con gli ottimi Soviet Soviet che confezionano un perfetto abito post punk a “Il Grande Incubo” superando di gran lunga l’originale che non era certo granché. Anche I Cani e Nicolò Carnesi offrono buoni spunti, recuperando rispettivamente, “Con Un Deca” e “Rotta Per Casa di Dio”, peccato, però, per la registrazione approssimativa.

Chi sembra crederci davvero sono i Lava Lava Love (nati dalle ceneri dei Canadians) giocando d’azzardo con quella fetecchia di tormentone da spiaggia che fu “Bella Vera” e facendone una godibilissima versione indie-teen-lesbo che se fosse accompagnata da un video tutto bolle di sapone e zucchero filato rosa potrebbe fare breccia anche tra la nuova MTV generation.

Molto rumore per nulla, ma la cosa più preoccupante è che su 21 canzoni se ne salvino a malapena una manciata. Si tratta di cover, ma ciò non getta propriamente una luce molto positiva sulle nuove leve del “paese scarpa”.

Tracklist:
01. I Cani – Con un Deca
02. Carpacho! – Nord Sud Ovest Est
03. Selton – Come Deve Andare
04. Colapesce – Gli Anni
05. Amor Fou & AntiteQ – Come Mai (Pregando per un Synth)
06. Casa del Mirto – Una Canzone d’Amore
07. Nicolò Carnesi – Rotta per Casa di Dio
08. Numero 6 – Hanno Ucciso l’Uomo Ragno
09. Ex Otago – Sei un Mito
10. Macrobiotics (Nic Sarno & Dargen D’Amico) – La Regola di D’Amico
11. Ghemon – T.P.S. (prod. Fid Mella)
12. Amari – Non Ci Spezziamo
13. Egokid – La Regina del Celebrità
14. Il Triangolo – Nella Notte
15. Maria Antonietta – Weekend
16. Soviet Soviet – Il Grande Incubo
17. Girless & The Orphan – Senza Averti Qui
18. Lava Lava Love – Bella Vera
19. I Camillas feat. Liverani & Orson Camillas – Aeroplano
20. News for Lulu – Cumuli
21. Dimartino – Nessun Rimpianto

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  1. Il “nevermind padano” è una citazione che merita di stare in un manuale di semiotica di Umberto Eco.

    Non male il commento di Base. Però devo ammettere che questo album in un modo o nell’altro ha segnato (prendiamo con le molle questa parola) una generazione.
    Quella delle macchine ferme nei posteggi o nelle piazze il sabato attendendo il da farsi per la serata (che a volte si concludeva con quattro macchine e venticinque persone intorno a parlare “a cazzo”), quella delle serate in discoteca iniziate alle 22 con grandi propositi e finite alle 4 su una panchina a rimuginare su cosa è andato storto, quella delle partite al bar e delle levatacce del lunedì mattina per andare in officina.
    Insomma, quella generazione descritta nelle loro canzoni.

  2. Io salverei soltanto:1)Numero 6 – Hanno Ucciso l'Uomo Ragno2)Ghemon – T.P.S. (prod. Fid Mella)3)Il Triangolo – Nella Notte4)News for Lulu – Cumuliaggiungerei anche una quinta canzone, Dimartino – Nessun Rimpianto, ma la rivisitazione in stile "coro parrocchiale" di una canzone che in originale era già ottima, unita all'eccessivo taglio delle strofe (forse dovuto a qualche geniale ordine di produzione che, preventivando una possibile riproposizione su cd, paventava la fantomatica impossibilità di inserie il brano per intero)rende questo pezzo quasi del tutto pessimo.

  3. Non so voi, ma io mi sono fermato all'inzio di Nord Sud Ovest Est. Ignobile è dir poco! Cmq, sono contento che almeno i gruppi di adesso son consci della loro condizione esistenziale dandosi nomi appropriati tipo I Cani, Zero Assoluto, Amari…Mammamia…

  4. Dopo aver ascoltato Con Due Deca, pardon Con un Deca, dei Cani, almeno lo ammettono, ho capito perche' non sono riuscito a lavorare nel mondo della musica. Purtroppo bisogna ascoltare tutto e io non ce la faccio. Beato te Vikk

    1. bravo, ascoltare tutto non è possibile, soprattutto a me vedessi quanti cantanti mi stanno sulle palle

  5. Base non appoggio…Al contrario degli altri che hai nominato in queste canzoni si riconosce un intera generazioneIn quanto a te caro VIKK mi appare che il tuo amore/odio per Max Pezzali stia trascendendo in qualcosa di più intenso,lo si evince dalle ultime recensioni.Lo ami e lo attacchi,quasi fosse una splendida ossessione…L'emblematico rapporto tra Spenk e Torakiki.

  6. Anche io mi sono ritrovato a soffrire durante l'ascolto: avevo atteso con discreta trepidazione l'uscita della compilation, poi le attese sono state deluse in toto. Le uniche che salvo sono le versioni degli Ex-Otago e di Colapesce, con I Cani in forse (l'averla sentita live, a sorpresa, ha sortito un altro effetto che sentirla così, mi pareva meglio)

  7. Il difetto principale dei gruppi indie è quello di voler resettare troppo spesso i brani musicali quando fanno delle covers. L'armonia e la melodia vengono distrutte in gran parte dei casi e ciò che rimane identico all'originale è solo il testo, motivo per cui i brani risultano irriconoscibili… A parte Con un deca de I Cani non salvo granchè, forse solo Nella notte… A me Il grande incubo non è piaciuta per niente, monotona, a differenza della melodia originale che secondo me è una buona melodia. Weekend è angosciante, la voce di Maria Antonietta è davvero dura da reggere… Nel complesso pessimo risultato, a mio avviso.

  8. Gli 883 ovvero "non avere nulla di particolare da dire ma dirlo lo stesso".C'è da dire che sono in buona compagnia: Pieraccioni, Fabio Volo, Cattellan, la stragrande maggioranza dei giornalisti/opinionisti/conduttori italiani.In altre parole, il vuoto spinto.

    1. e con questo commento hai mostrato al mondo la tua “enorme” cultura musicale.
      ma vai ad ascoltare Guccini, va!

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