Sandra, il tormentone estivo che pensavate di aver dimenticato

Proprio sul finire degli anni '90 arriva il duo-meteora dei 360 Gradi questo brano frizzantino e stupidino a rinfrescarci l'estate

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È l’estate del 1999 quando Stefano Gentili e Marco Faragli, noti come duo con il nome 360 Gradi, lasciano il segno con uno dei tanti tormentoni estivi atti a rimanere inchiodati nella testa delle persone finché la morte non giunga a fare il suo corso. In questo caso il loro tormentone ha anche un nome proprio: si chiama Sandra.

Premettiamo subito: nel micidiale mondo delle canzoni estive italiane si è udito di molto peggio. Non stiamo affermando che Sandra sia un capolavoro, ma solo una canzone con una piccola dose di piacevolezza, orecchiabile quanto basta affinché rimanga inchiodata in testa all’ascoltatore, specie nel crescendo finale. Diciamo che il brano fa esattamente quello per cui è stato pensato.

Se la musica è originale come un giro di Do, (occhio alla progressione armonica iniziale ricorda fin troppo la ballatona Good Riddance dei Green Day di due anni prima), il testo è sicuramente più interessante: una pseudo-filastrocca per bambini scemi in cui si esalta la bellezza della Sandra omonima con immagini che includono tutto un guazzabuglio di cibi, luoghi, nazioni, voglia di andare al mare, rime baciate… Ecco il frullato senza senso che ne viene fuori:

Sandra portami al mare
compriamo il pane
e un fornellino.

Bella
cuore di panna
Cuba e Romagna
cioccolatino.

Tralasciando il motivo per cui dovremmo comprare un fornellino verrebbe quasi da chiedere ai 360 Gradi quale sia il senso d’infilare Cuba e la Romagna così dal niente in mezzo a fornellino, panna e cioccolatino a quel mare di smanceria che proseguirà per tutto il brano senza un accenno di stop, o come sia possibile tirare fuori frasi di geniale umorismo involontario quando a un certo punto il duo canta:

Bella come nessuno
sento il profumo
viene dal giardino

forse non sarai tu
ma il pane che brucia
sul fornellino

A voi le conclusioni di cotanto romanticismo…

A ogni modo non ci chiederemo niente e non cercheremo il senso di nulla, vuoi perché se leggete queste pagine dovete essere pronti a lasciar fuori dalla porta qualsiasi logica, vuoi perché questo è un semplice brano pop da cervello spento su cui non bisogna stare a ragionare più di tanto.

Bene, se solo l’ascolto o il ricordo di questa canzone ha suscitato in voi le prime avvisaglie di nostalgia sappiate che questo era solo l’antipasto, è il video che porta a compimento questa apoteosi di pop da Festivalbar.

I 360 Gradi telefonano a una radio locale e, invece che fare come tutti e dedicare una canzone a Sandra, gliene cantano una. Seguono immagini del duo che strimpella il motivetto con quell’aria innocente tipica da bravi ragazzi che la Domenica vanno in Chiesa e che non mirano a nient’altro che a decantare la purezza dei sentimenti. Ovviamente poi arriva Sandra su una spiaggia a prendere il sole tra scenette e gag che vedono la partecipazione di tre special guest di tutto rispetto: il mitico Alessandro Paci nel ruolo del bagnino deficiente, Barbara Enrichi, la bagnante invaghita di quest’ultimo e infine, signore e signori, l’indimenticabile e unico Carlo Monni nel ruolo di un venditore di cocco.

A questo punto non c’è ma che tenga e sarete autorizzati a lasciarvi andare senza pietà tra cabine del telefono, Monni, Paci e la Enrichi che sembrano ricordare i bei tempi di trasmissioni come Va ora in onda e Aria fresca e film come Il ciclone, Benvenuti in casa Gori, la qualità del videoclip così amatoriale e così… anni ’90!

Per i veri intenditori il singolo regala anche una Beach Version che non è altro se non una versione acustica. C’è da dice che, ripulita degli accrocchi di produzione, risulta più piacevole e invecchiata meglio. Anche se sembra incredibile esiste anche un intero album del 360 Gradi pubblicato l’anno seguente ma che non si filò nessuno perché il successo era durato come un ghiacciolo a Ferragosto.

Probabilmente saranno tutte stronzate, ma il nostro suggerimento è comunque di tenersele strette e di godersele perché in questo momento il trend è di rendere omaggio ai primi anni 2000 e stiamo entrando in un buco nero dove rimpiangeremo anche le cose banali come queste.

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