Ogni anno milioni di spettatori passivo-aggressivi del Festival di Sanremo si scagliano con gusto addosso ai cantanti in gara commentando biecamente le loro canzoni, il loro abbigliamento e il loro modo di scendere la scalinata del teatro Ariston.
Criticare i dischi dei cantanti di Sanremo è profondamente sbagliato. Per questo motivo è ora di criticare anche i dischi dei presentatori di Sanremo.
Sì, perché molti dei personaggi che si sono alternati negli anni alla conduzione del Festival della canzone italiana hanno avuto, con più o meno successo, a che fare attivamente con il mondo della discografia. Va da sé che in mezzo a tante produzioni ci sia qualcosa di squisitamente inascoltabile.
Ecco a voi dunque la classifica dei 10 peggiori dischi dei presentatori di Sanremo.
Claudio Cecchetto – Fotostop (1982, 7″)
Claudio Cecchetto ha condotto Sanremo dal 1980 al 1982 con l’intento di “svecchiare il Festival” (se avessi un centesimo per ogni volta che ho sentito questa frase mi sarei già comprato la Fonit Cetra), ma questo non l’ha fermato dal produrre stramberie musicali circostanziali. Se Gioca Jouer era un ballo di gruppo semplice e funzionante nella sua stupidità (elemento quest’ultimo che è comune denominatore di tutti i balli di gruppo), Fotostop cerca di fotocopiarne il successo ma con un codice di regole completamente inintelligibile e contro intuitivo.
Michelle Hunziker – Lole (2006, CD)
Michelle Hunziker l’anno prima di condurre il Festival mette insieme un guazzabuglio di pop, dance e rock che non sa di nulla, un videoclip in stile Britney Spears e un fallimento annunciato per questo Lole che a Sanremo non sarebbe nemmeno arrivato ultimo. Un tonfo talmente clamoroso che la Sony BMG si è premurata di annunciare pubblicamente di non aver più intenzione di pubblicare altri album della showgirl (e aspirante cantante) di Losanna a causa dei poverissimi riscontri commerciali del disco che dopo un anno dall’uscita in Germania ha venduto solo un migliaio di copie tra amici e parenti.
Carlo Conti – Through The Night (1985, 12″)
Forse non tutti sanno che negli anni ’80 Carlo Conti oltre ad essere DJ radiofonico era anche aspirante cantante e produttore italo disco. Ce lo testimonia il suo singolo più fortunato e una manciata di altri brani cantati in inglese maccheronico. Nella copertina uno splendido ingegnere con il mullet e il pacco in evidenza svetta in mezzo a forme astratte che andavano bene forse giusto per gli orecchini di Taffy. Ricordiamo che questo Carlo Conti è lo stesso che oggi è presentatore e direttore artistico di Sanremo 2016.
Valeria Marini feat. DJ Roberto Onofri – Volare (2010, CD singolo)
Che cos’hanno in comune Valeria Marini e David Bowie? Hanno condiviso lo stesso palco dell’Ariston nello stesso anno (il 1997), direte voi. E invece no. Hanno entrambi interpretato il grande classico di Domenico Modugno Volare o sarebbe più corretto dire Nel blu dipinto di blu. Solo che la versione di David Bowie era autoironica e divertita mentre la quello che ci propone Valeriona insieme al DJ Roberto Onofri che rappa come gli anziani che vogliono sentirsi giovani è una débacle totale. Comunque sempre meglio del suo duetto con Simona Ventura.
Luciano Pavarotti – Pavarotti & Friends
Anche Big Luciano ha condotto il Festival di Sanremo, era il 2000 ed eravamo nel pieno degli anni d’oro del suo progetto di beneficenza Pavarotti & Friends, dove il tenore chiamava annualmente a raccolta popstar internazionali per distruggere classici della melodia. Sì, perché come spesso accade, l’intento nobile ha sempre coperto il fatto che questi duetti erano porcherie fetenti. Per fortuna abbiamo raddrizzato questo torto dedicando un’intera classifica ai peggiori duetti del Pavarotti & Friends. Occhio al featuring con gli Aqua!
Alba Parietti – Look Into My Eyes (1985, 7″)
Immaginate la scena: una giovanissima Alba Parietti insieme ad una brutta copia di Boy George che cantano insieme un plagio di Do You Really Want To Hurt Me dei Culture Club. Il video è imperdibile. La Parietti ci proverà ancora e ancora nel mondo della musica ma sempre con scarsi risultati. Non sarà brava a cantare ma almeno nel 1992 è brava a presentare Sanre… Vabbè.
Antonella Clerici – Antonella Clerici (2010, CD)
La conduttrice più lenta in assoluto a scendere la scalinata dell’Ariston poteva mancare in questa classifica? Ovviamente no, Antonella Clarici proprio nell’anno della conduzione del Festival si inserisce col botto grazie a un intero disco di cover di musica per i più piccini. 12 brani colmi della sua verve “caciottara” edulcorata per bambini paffutelli abituati a fare colazione con le tagliatelle di nonna Pina. Praticamente questo disco urla lontano un miglio «potete trovarmi nei migliori cestoni dell’Autogrill».
Anna Falchi – Pium Paum (Vipula Vapula) (1995, 12″)
Ipotesi: sei una fregna spaziale nel fiore dei tuoi anni, hai fatto calendari su calendari, cinema, teatro, televisione e presentato Sanremo nel 1995. Che cosa ti manca? Il porno? No, purtroppo. Ti manca la musica dance tamarra. Ecco quindi un disco che è una filastrocca finlandese recitata da Anna Falchi su cassa dritta e tastiere kraut-techno. Un ripassino? «Entten tentten teelika mentten, hissun kissun vaapula vissun, eelin keelin lot, viipula vaapula vot. Eskon saaun, piiun paaun, neekeri vastas pois, puh pah pelistä pois.»
Paolo Bonolis e Luca Laurenti – Bucatini Disco Dance (2001, CD singolo)
OK OK, Bonolis cantava già a Bim Bum Bam, ma il duetto spaghetti-disco (qui è proprio il caso di dirlo) di Bucatini Disco Dance, deprecabile tormentone nato a Striscia la notizia, è veramente inarrivabile. Ora, va bene prendersi in giro e accompagnarsi a uno come Luca Laurenti, ma uno si auspica che per condurre Sanremo il presentatore debba mantenere nel suo palmares un minimo di street cred o forse no?
Rosita Celentano – FDM (1994, CD)
Rosita Celentano è la reginetta indiscussa della nostra classifica. Proviamo a riassumere: figlia del Molleggiato; conduce il Sanremo dei “figli di” nel 1989, forse il più infame di tutti; fidanzata con Jovanotti ai tempi de La mia moto; colpo di grazia: per far decollare la sua carriera di cantante pubblica una canzone che si chiama FDM, che sta per “faccia di merda” ovviamente e che le malelingue dicono fosse dedicata proprio alla sua ex fiamma Lorenzo Cherubini, plagiando senza pudore All That She Wants degli Ace Of Base. Non vi basta per metterla in prima posizione? Allora vogliamo ricordarvi che è sorella di un certo Giacomo Celentano.